Si chiama Darren Osborne l’attentatore della moschea di Finsbury Park, nella zona nord di Londra: il 47enne residente a Cardiff, in Galles, e padre di quattro figli è l’uomo che questa notte con un furgone si è lanciato contro la folla. La notizia è stata data dal Guardian. L’uomo, secondo le testimonianze, ha gridato: «Voglio uccidere tutti i musulmani». Stando alle prime informazioni trapelate, è sposato e padre di quattro figli. La sua famiglia risiede a Weston-super-Mare. La polizia inglese ha perquisito un appartamento in un vicolo nell’area di Llanedeyrn, vicino al circolo del golf di Cardiff, nella periferia nordest della città. Darren Osborne sarebbe sconosciuto ai servizi di sicurezza britannici, negli ambienti dell’estremismo o dell’estremismo di estrema destra, sarà interrogato in un commissariato. Nei suoi confronti sono state formalizzate le accuse: dovrà rispondere di terrorismo, istigazione al terrorismo, omicidio e tentato omicidio. (agg. di Silvana Palazzo)
Il 48enne “islamofobo” rimane ancora senza identità, con Scotland Yard che sta ancora facendo tutte le verifiche del caso prima di cominciare nome e cognome dell’aggressore che ha ucciso un uomo e ferito altri 8 alla moschea di Finsbury Park. “Voleva uccidere tutti i musulmani”, confermano in presenti che sono stati fermati nel linciaggio dal loro stesso imam, intervenuto per proteggere il killer che aveva fatto una strage. Rispetto a quanto si legge nelle ultime notizie di SkyNews, l’uomo ha agito da solo e non ci sarebbero al momento “code” di complici e fiancheggiatori rimasti in libertà. Intanto, «La polizia, che ha rafforzato la presenza di agenti nei luogi di culto, sta indagando su una serie di piste legate a possibili legami dell’uomo con gruppi estremisti», spiega ancora SkyNews. (agg. di Niccolò Magnani)
‘Killer!’: Video shows angry crowd pinning down apparent #FinsburyPark terror attack van driver https://t.co/KSmh8zkjy5
— Sky News (@SkyNews) 19 giugno 2017
Del presunto attentatore che a bordo di un furgone la scorsa notte ha seminato terrore e sangue nei pressi della moschea di Finsbury Park, a Nord di Londra, si sa ancora poco. Tutto ruoterebbe attorno alle descrizioni fornite dai testimoni ed alle parole della polizia che ha solo chiarito come l’uomo arrestato abbia 48 anni. In un video inviato su Twitter da un parente di uno dei numerosi presenti sulla scena, si vede il sospetto all’interno del furgone della polizia mentre sembra intento a mandare baci alla telecamera dello smartphone. Quello avvenuto nella notte è un caso emblematico che vede ancora l’odio nei confronti di molti civili innocenti. In questo caso, a permettere il suo arresto sarebbero stati gli stessi musulmani presenti e che lo hanno consegnato agli agenti. La polizia di Londra, al momento conferma l’attacco terroristico e, come rivela il DailyStar, si sta indagando per cercare di capire se l’uomo morto sia da considerarsi una vittima dell’attentatore a bordo del furgone. Al momento non è stato segnalato né identificato nessun altro sospetto e dopo l’arresto del 48enne, non sarebbero state rinvenute armi a bordo del van.
Un testimone che ha assistito al nuovo attacco a Londra nel momento in cui un furgone piombava su un gruppo di fedeli all’esterno della moschea di Finsbury Park ha riferito in una intervista alla Bbc la descrizione dell’attentatore. “Grosso, fisicamente forte e chiaramente inglese”: così sarebbe il 48enne bianco, già arrestato dalla polizia e che con la sua azione quasi certamente terroristica ha ucciso una persona e ferito altre 10, tutti fedeli musulmani. A riferirlo è Il Messaggero nell’edizione online che aggiunge come, secondo il testimone, quando il 48enne e senza barba è stato affrontato dalla folla ha portato fuori dal furgone, lui avrebbe pronunciato frasi di sfida. “Io gli dicevo: ‘Ti rendi conto di quello che hai fatto? Perché?’ E lui rispondeva: ‘Uccidimi, uccidimi'”, ha asserito. Secondo un altro testimone, l’uomo avrebbe urlato l’intenzione di voler uccidere tutti i presenti, lanciando pugni. Una volta messo a terra avrebbe urlato “Uccidetemi, uccidetemi”, confermando così la precedente versione.
Londra ricade nel terrore dopo quanto accaduto nella notte nell’area di Finsbury Park, nei pressi di una moschea, dove un uomo alla guida di un furgone si è lanciato su un gruppo di fedeli musulmani uccidendone uno e ferendone almeno 8. Intanto iniziano a giungere notizie sull’attentatore, già arrestato dalla polizia. Al momento non si conosce ancora l’identità del conducente del van, ma come rivela Corriere.it si tratta di un uomo bianco di 48 anni e che secondo alcuni testimoni avrebbe urlato frasi di odio contro i fedeli: “Uccido tutti i musulmani”. I media locali hanno confermato che l’uomo arrestato sarebbe “un bianco senza barba” il quale, dopo essere sceso dal veicolo avrebbe accoltellato almeno una persona prima di essere coinvolto in una colluttazione. Le notizie sulle dinamiche dell’arresto sono ancora contrastanti: altre fonti parlano di una rissa con alcuni agenti prima di essere sottratto alla folla ed arrestato. Alcuni testimoni avrebbero riferito che l’uomo sarebbe stato visto in compagnia di altre due persone, le quali si sarebbero poi date alla fuga, ma la polizia ha già smentito la possibilità di altri complici, sebbene le indagini stiano proseguendo anche in questo senso.
I media britannici in queste ultime ore stanno pubblicando anche in rete numerosi video che ritraggono l’arresto dell’attentatore di Londra, dai quali si intravede il volto dell’uomo, confermando la vaga descrizione finora emersa. Dai filmati è possibile vedere il 48enne fermato dalla polizia, mentre sta per salire sul furgone attorno al quale è accalcata la folla. Le testimonianze sulle dinamiche dell’accaduto al momento sono ancora molto confuse. Alcuni testimoni, riporta Il Tirreno, avrebbero detto di aver tentato di bloccare l’attentatore per poi consegnarlo alla polizia. L’investitore avrebbe però reagito violentemente venendo a sua volta colpito da pugni e calci. Dopo l’arresto, come rivela Agi.it, sarebbe stato condotto dalla polizia in ospedale al fine di essere sottoposto a perizia psichiatrica.