Nella giornata del 30 maggio la Chiesa Cattolica celebra la memoria di diversi santi, ma tra questi spicca il nome di Giovanna d’Arco. Conosciuta principalmente per il ruolo svolto nella storia, la giovane Jeanne d’Arc, questo è il suo nome francese, a soli tredici anni si impegna nella difficile missione di liberare il suo Paese, la Francia, dalla dominazione inglese. Giovanna nasce a Domrémy nel gennaio 1412, ultima di cinque figli, in una famiglia di benestanti contadini. Quel periodo era particolarmente difficile per la Chiesa Cattolica che stava attraversando il famoso Scisma d’Occidente e viveva la presenza di un Papa e di un antipapa. Era il 1425 quando la giovane, mentre si trova nel giardino di casa, riceve l’apparizione di San Michele Arcangelo, il quale le affida il compito di liberare la Francia e di far proclamare Carlo di Valois legittimo re dell’impero. La giovane santa, essendo soltanto una ragazza, oppone una prima resistenza all’invito, ma, successivamente, il Signore riesce a sciogliere il suo cuore e, dopo aver fatto voto di verginità, indossato abiti maschili e tagliato i capelli, riceve armi e armatura e si unisce ai combattenti, mostrando con orgoglio il suo stendardo raffigurante Gesù affiancato da due angeli.
Entrando a far parte dell’esercito, riesce ad arrivare sino alla riva sinistra di Orléans, dove gli Inglesi vengono sconfitti. La battaglia costituisce solo il trampolino di lancio per la ragazza che, nelle lotte che si susseguono, dimostra forza e coraggio che ricordano quelle tipiche dei condottieri dell’Antico Testamento, chiamati a combattere direttamente da Dio. Il 17 luglio del 1429, a Reims, Carlo VII viene incoronato re di Francia, richiedendo la presenza di Giovanna stessa che, da quel momento, diventa una vera e propria eroina. Uno dei suoi principali meriti, oltre a quello di aver allontanato i nemici inglesi grazie alla forza ricevuta da Dio, è stato quello di aver combattuto, in un periodo così delicato per la Chiesa, la diffusione del Protestantesimo. Il suo personaggio non è molto amato dagli Inglesi, i quali la fanno prigioniera a Compiègne il 23 maggio 1430. Dopo due giorni di detenzione l’Università di Parigi chiede che venga giudicata l’Inquisizione, perché accusata di stregoneria, a causa delle apparizioni di santi che affermava di avere. Questo evento viene particolarmente apprezzato dal duca di Bedford, che vede davanti a sé l’occasione per screditare Carlo VII, per il fatto di essersi affidato alle potenze infernali.
Nel 1431 l’allora vescovo Pierre Cauchon apre il processo contro Giovanna. Il luogo scelto per ospitare la causa è il castello di Le Bouvreuil, presso Rouen, dove Richard Beauchamp, governatore della città, aveva ricevuto ordini ben precisi dal re Enrico VIII circa il comportamento da tenere. A fare da giuria, oltre ai sei membri provenienti dall’Università di Parigi, si erano riuniti numerosi prelati e personaggi ecclesiastici. Durante il processo vengono analizzate con attenzioni le “voci” che, secondo i racconti di Giovanna, le avevano affidato il compito di lottare in nome di Dio per la libertà della Francia. La sentenza, che dal 20 febbraio arriva il 24 marzo 1431, dichiara Giovanna d’Arco colpevole di idolatria, apostasia e scisma. Il 30 maggio 1431 avviene l’esecuzione di Giovanna d’Arco, evento che l’ha resa famosissima nella storia di tutto il mondo. La giovane, infatti, viene bruciata viva sul rogo di piazza del Vieux-Marché di Rouen.
La sua vita è segnata dalla fede in Cristo fino al suo ultimo respiro: prima di essere condannata, infatti, richiede che, mentre sarà bruciata viva, un domenicano tenga una croce in alto, così che lei possa vederla prima di ricongiungersi col Padre. Le ceneri della ragazza vengono gettate nella Senna, per evitare che il popolo possa in qualche modo venerarle. La madre e il fratello, circa 20 anni dopo, chiedono la riapertura della pratica relativa a Giovanna. Sarà Papa Calisto III a occuparsene. Nel 1910, Papa Pio X la proclama beata e, dieci anni più tardi, per opera di Benedetto XV, Giovanna d’Arco diventa santa a tutti gli effetti. Da allora il suo culto si diffonde in modo capillare in Francia tanto da essere nominata ufficialmente patrona di Stato.