Contro il caro benzina arriva la proposta dell’associazione dei consumatori Codacons. Boicottare tutti quei distributori di carburante che praticano un prezzo troppo alto. E’ la risposta all’aumento che ha toccato il record assoluto sforando i due euro con punte di 2,008 euro registratesi in alcune regioni del centro Italia. Un quadro che secondo le associazioni dei consumatori comporta una spesa maggiorata addirittura di ben 3500 euro all’anno per ogni famiglia (non solo di benzina, ma di aumenti generali). E davanti a questo quadro il ministero dello sviluppo ha fatto sapere che non intende intervenire in quanto gli aumenti del carburante sarebbero sotto alle quotazioni internazionali. Dunque il Codacons invita a boicottare quei distributori che decidono di applicare prezzi troppo alti: basterà? Nel dettaglio l’associazione spiega che il consiglio che viene dato agli automobilisti è di fare il pieno nelle giornate di venerdì, sabato e domenica presso i distributori che applicano sconti e promozioni varie e di non fare benzina per il resto della settimana in tutti quei distributori che praticano prezzi troppo alti: non devono vendere nemmeno un litro di benzina, dice il Codacons. Sempre secondo l’associazione, i consumatori non verrebbero presi in considerazione dal governo attuale: “li usa solo come carne da macello per spremerli con balzelli di ogni tipo fino a scoppiare. Nessun intervento sulle bollette o sul blocco dalle tariffe pubbliche. Dopo aver tagliato i consumi alimentari, oggi gli italiani sono costretti a tagliare anche i consumi di acqua, gas e luce”. Il Codacons attacca anche la mancata liberalizzazione dei farmaci nei supermercati, i privilegi di notai e avvocati, la mancanza di concorrenza per le assicurazioni auto, ma soprattutto “nessun intervento di controllo sui bilanci dei petrolieri e dei benzinai per verificare quanto hanno pagato realmente la benzina che ora vendono a 2 euro al litro”. Questo scenario porterebbe le famiglie a pagare 3500 euro all’anno in più tra tasse e aumenti vari. Si tratta di una emergenza che per il Codacons l’esecutivo ignora aggravando la situazione delle famiglie italiane.
A questa iniziativa se ne aggiunge un’altra prevista per il prossimo 19 settembre e cioè lo sciopero della spesa. I negozianti sono invitati a tenere i negozi chiusi per protestare contro le tasse e i mancati crediti delle banche.