La Procura di Roma ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta sul caso Emanuela Orlandi, la ragazza scomparsa in circostanze misteriose a Roma il 22 giugno 1983. La giovane, che all’epoca della sparizione aveva 15 anni, era una cittadina vaticana figlia di un commesso della Prefettura della Casa Pontificia. Il fatto si trasformò velocemente in uno degli episodi più oscuri della cronaca di quei tempi e mai risolto. Nelle indagini che seguirono si intrecciarono il mondo oscuro dei servizi segreti di diversi Paesi, la Banda della Magliana e il Banco Ambrosiano di Roberto Calvi.
La scomparsa della Orlandi venne associata alla sparizione di un’altra ragazza, sempre avvenuta a Roma in quel periodo: Mirella Gregori che svanì nel nulla il 7 maggio del 1983 e di cui si persero per sempre le tracce. Il giorno della sua scomparsa, la ragazza si era recata a una lezione nella scuola di musica che frequentava da anni. Al termine della lezione telefonò a casa, dove parlò con una delle sorelle, manifestando l’intenzione di recarsi ad un colloquio di lavoro, prima di rincasare. Sembrava, infatti, che alla ragazza fosse stato offerto un lavoro come promotrice di prodotti cosmetici di un famoso marchio, all’interno della sfilata di moda delle sorelle Fontana che avrebbe avuto luogo di lì a pochi giorni. Da quel momento la famiglia non la vide o sentì più. Le indagini dimostrarono la piena estraneità ai fatti della ditta di cosmetici che non aveva mai offerto un lavoro alla ragazza, mentre portarono alla scoperta di altri casi simili in cui un uomo aveva adescato ragazze della stessa età della Orlandi, proprio con il falso pretesto della vendita di cosmetici. La ragazza parlò della proposta di lavoro anche con due amiche, durante l’attesa del pullman che poi non prese e da quel momento di lei non si seppe più nulla.
La richiesta di archiviazione del procedimento è giunta proprio dai titolari dell’atto, i pm Ilaria Calò e Simona Maisto. Attualmente gli indagati per il reato di sequestro di persona e omicidio sono diversi elementi della cosiddetta Banda della Magliana: Gianfranco Cerboni, detto “Gigetto”, Sergio Virtù, autista di De Pedis e Angelo Cassani, detto “Ciletto”. Inoltre risultano indagati anche monsignor Vergari e Sabrina Minardi (nel ruolo di testimone ed ex amante di “Renatino”). La notizia della richiesta di archiviazione è stata resa pubblica dal capo della Procura di Roma, Giuseppe Pignatone. Nel comunicato si spiega che la Procura ha richiesto l’archiviazione del caso perchè nonostante le varie indagini, i diversi filoni d’inchiesta aperti sia basandosi su dichiarazioni di testimoni e di collaboratori di giustizia, sia a seguito di inchieste giornalistiche o da fonti anonime non sono riusciti a portare all’acquisizione di quegli elementi probanti utili per poter rinviare a giudizio gli indagati. Sempre il capo della Procura romana fa sapere che la richiesta di archiviazione giunge al termine di indagini che sono state condotte dagli uomini della Squadra Mobile di Roma in collaborazione con i magistrati della Procura.