Ad accendere i riflettori sul caos che regna all’Ospedale Loreto Mare di Napoli è stata la morte di Antonio Scafuri, il 23enne di Torre del Greco deceduto lo scorso 17 agosto in seguito alle ferite riportate in un grave incidente automobilistico presso il pronto soccorso, all’interno del quale era rimasto per almeno 4 ore in attesa di una Angiotac. Della questione si parla anche a Pomeriggio 5, la trasmissione di Barbara D’Urso che ha dato conto del disordine che regna in corsia. L’ultimo episodio ha visto protagonista un infermiere, costretto a fare lo slalom con la barella su cui trasportava un’anziana paziente per non incocciare contro le altre lettighe parcheggiate negli stretti corridoi del pronto soccorso. Come riferisce Il Corriere della Sera, in una situazione così precaria regna il nervosismo. Capita dunque che l’infermiere si lasci andare ad uno sfogo del genere:”Mi sono scocciato di lavorare in queste condizioni… Come arrivo alle otto di stasera?“. D’altra parte anche la paziente ha le sue ragioni:”E io mi sono scocciata di fare avanti e indietro“.
GLI ISPETTORI, “REGNA L’ANARCHIA”
Dal giorno della morte di Antonio Scafuri, la situazione all’Ospedale Loreto Mare di Napoli non sembra affatto migliorata. A denunciare la situazione di caos e disorganizzazione è stata la task force di ispettori inviata sul campo dal Ministero della Salute all’indomani del decesso del giovane di Torre del Greco. Come riferisce La Repubblica, nel loro rapporto gli ispettori parlano di “ricorso a prassi non codificate e non supportate da indicazioni provenieti da linee guida regionali o nazionali“. Insomma, una vera e propria anarchia, determinata “dalla mancata attribuzione degli incarichi e delle responsabilità da parte della direzione strategica aziendale“. Un quadro che con ogni probabilità è costata la poltrona al direttore sanitario ad interim, Rosario Lanzetta, rimosso dall’incarico soltanto pochi giorni fa. Qualcuno riuscirà a porre rimedio al disatro Loreto Mare?