“Rispetto a Tangentopoli, con il caso del Mose di Venezia è cambiato completamente il paradigma. Non abbiamo più forme illecite di finanziamento dei partiti, ma singole figure che si appropriano di somme di denaro per metterle sui loro conti correnti in Svizzera”. Lo evidenzia Piero Sansonetti, direttore del nuovo quotidiano “Il Garantista”, secondo cui “il personalismo della politica ormai ha fatto scuola anche quando si parla di corruzione”. Ieri Giorgio Orsoni, sindaco di Venezia, è stato arrestato con le accuse di riciclaggio, concussione e corruzione. L’inchiesta riguarda gli appalti per il Mose, la grande opera progettata per difendere Venezia dall’acqua alta. In tutto 35 gli arrestati e circa cento gli inquisiti. Giancarlo Galan, ex governatore della Regione Veneto dal 1995 al 2010, è a sua volta accusato di corruzione e per lui ci sarebbe una richiesta di custodia cautelare. Il procuratore di Venezia, Carlo Nordio, ha commentato: “Avendo trattato Tangentopoli 20 anni fa posso dire che gran parte della corruzione scoperta oggi è simile e molti dei protagonisti sono gli stessi. Ma questo è un sistema molto più sofisticato”.
Sansonetti, che cosa ne pensa di quanto afferma il pm Nordio?
E’ probabile che sia così, anche lo stesso Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, ha detto qualcosa di simile riferendosi al caso Expo di Milano. Il pm Nordio è un magistrato serio nei cui confronti nutro una certa fiducia. Certo sembrerebbe che in questi nuovi episodi di corruzione il finanziamento dei partiti non c’entri nulla. In ogni caso sarebbe un tipo di corruzione molto diversa da quella di Tangentopoli, che aveva fatto emergere un sistema parallelo e illegale di finanziamento della politica. Nel caso del Mose, come pure di Expo, abbiamo semplicemente delle figure che usano la politica per i loro interessi, ma è un normale fenomeno di corruzione pubblica.
Beppe Grillo a proposito del Mose ha parlato di “Larghe intese in manette”. E’ vero che l’intero sistema politico è marcio?
Se è come dicono Nordio e Cantone, non mi pare che sia questa la questione. Non è l’intero sistema politico a essere marcio, ma eventualmente ci sono episodi di furto, distrazione di somme di denaro, appropriazione indebita. Si utilizza il sistema politico, così come si è utilizzato il sistema bancario, ma l’esistenza della corruzione in una società moderna non implica che l’intero sistema sia marcio: sono altri gli indicatori del marciume del sistema. E’ la solita polemica di Grillo che non aggiunge nulla e non toglie nulla. Il problema è un altro: accertare se sia vero che si sono verificati dei reati nell’ambito della realizzazione del Mose e poi perseguire chi si è intascato in soldi.
In che senso prima diceva che il paragone con Tangentopoli è fuorviante?
Il sistema dei partiti non è toccato da questa vicenda, anche perché oggi i partiti sono molto più deboli rispetto al 1992. Come in politica non si sono più i partiti ma c’è la leadership personale di Berlusconi, Grillo e Renzi, così anche nella corruzione non ci sono il Pd o Forza Italia ma alcuni personaggi che si appropriano di somme di denaro a esclusivo vantaggio personale.
Eppure Orsoni e Galan sono due esponenti di Pd e Forza Italia…
Sì, ma l’accusa è di avere preso dei soldi e averli portati in Svizzera, non di avere finanziato i loro partiti. Da un punto di vista morale l’accusa è molto più grave, ma dal punto di vista politico è una cosa molto diversa. Ritengo emblematico l’esempio di Primo Greganti e Gianstefano Frigerio, coinvolti nelle recenti vicende come nel 1992. Entrambi all’epoca di Tangentopoli erano stati accusati di avere finanziato i loro partiti, mentre nel caso Expo sono inquisiti per avere preso i soldi per sé. E’ cambiato completamente il paradigma, come diceva Cantone riferendosi a Expo.
Quali contraccolpi può avere l’inchiesta Mose per il governo?
Assolutamente nessuno, non credo proprio che ci saranno contraccolpi. C’è un governo solidissimo e Renzi ha tutte le carte in mano. Ora il premier può fare male o bene ma le sue possibilità di governare l’Italia non c’entrano nulla con l’inchiesta sul Mose. Se Renzi non riuscirà a governare sarà solo colpa sua, non certo del Mose.
I magistrati stanno perseguendo il miraggio di una società di onesti?
Alcuni magistrati hanno in mente questa missione, ma a me interessa solo che svolgano il loro lavoro scrupolosamente, senza eccessi e rispettando lo Stato di diritto. Se fanno questo, che si sentano mandati da Dio o guidati solo dalla loro coscienza non cambia.
(Pietro Vernizzi)