L’arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco nonché presidente della Conferenza episcopale, parlando alla festa della Madonna della Guardia nel capoluogo ligure, ha lanciato un duro e addolorato monito verso i responsabili delle istituzioni. In particolare ha sottolineato come la crisi che attraversa il popolo italiano sia dovuta al prevalere delle logiche del profitto sull’uomo. E ha tirato in ballo la famiglia, vittima di questa situazione: “La gente non perdonerà a nessuno la poca considerazione verso la famiglia” ha detto. Bagnasco ha dunque dedicato la sua omelia in tale circostanza interamente alla crisi economica. Una crisi, ha detto, che è crisi di sistema e che non si può affrontare con formule rapide e parziali e tantomeno nazionali. Una crisi che ricorda altri momenti drammatici della storia e dove la strada che si è intrapresa per risolverla è “fortemente in salita”. Per uscire da questa situazione, ha spiegato, bisogna essere insieme, perché se le persone si sentono sole davanti alla crisi “si deprimono e si arrendono, finiscono ai margini della vita, facile preda del peggio; ed è noto che, senza lavoro e nella incertezza, il male ha buon gioco”. Parole drammatiche, quelle dell’arcivescovo, il quale chiede a tutta la società nelle sue varie espressioni di far prevalere il bene generale su qualunque altro interesse: “è l’ora di una solidarietà lungimirante, della assoluta concentrazione sui problemi prioritari dell’economia e del lavoro, della rifondazione della politica e delle procedure partecipative, della riforma dello Stato”. La logica del profitto a scapito dell’uomo, aggiunge, ha conseguenze devastanti: bisogna perciò superare le prospettive ideologiche tenendo saldi i legami con quei valori che fanno parte della nostra storia. Si è quindi soffermato sulla famiglia dicendo che la gente non perdonerà “la poca considerazione verso la famiglia così come la conosciamo: questa è l’Italia! La famiglia – oltre ad essere il grembo naturale della vita nella sua inviolabilità – si rivela ancora una volta come il fondamento affidabile della coesione sociale, baluardo educativo dei giovani, vincolo di solidarietà tra generazioni.” Difendendo infine il ruolo della Chiesa proprio nella crisi, in cui, ha detto, essa agisce in modo concreto e denigrarla significa far del male alla gente indigente.
Bagnasco ha fatto anche riferimento alla delibera della Corte europea sula legeg 40, dicendo che il fatto che si sia passati sopra il nostro ordinamento e la nostra magistratura, sia un fatto singolare.