In Val di Susa continua a essere preoccupante il quadro della situazione. Ieri le forze dell’ordine erano riuscite finalmente a sgomberare i blocchi che fermavano la circolazione sull’autostrada A32 da quasi due giorni. Sgombero avvenuto con l’uso di mezzi blindati, idranti ma fortunatamente senza contatti fisici fra carabinieri e attivisti. Si segnala il fermo del manifestante immortalato in un video che ha fatto il giro della Rete in cui lo si vedeva insultare e provocare pesantemente un carabiniere. Il quale non aveva risposto alle provocazioni evitando con il suo comportamento possibili gravi incidenti. Nonostante lo sgombero dell’autostrada, verso le 22 di ieri sera i manifestanti sono tornati in azione sulla rampa in località Chianocco e le forze dell’ordine sono dovute intervenire. Inevitabile lo scontro con una decina di carabinieri feriti e molti manifestanti fermati e identificati. Uno di essi è stato arrestato per resistenza e violenza su pubblico ufficiale. Da stamattina l’autostrada è comunque riaperta e percorribile in tute le direzioni. Sgomberate anche le statali 24 e 25. Ma non finisce qui purtroppo. I No Tav, nelle parole del loro leader annunciano scontro aperto, minacciando blocchi in tutta Italia a partire dalle 18 di oggi. Non ci fermeremo annunciano, blocchiamo qui in Val di Susa e dappertutto. Oggi alle 14 è previsto un incontro a Roma tra il presidente della Regione Piemonte Cota, il presidente della provincia Saitta e il sindaco di Torino Fassino con il ministro degli interni Anna Maria Cancellieri. Si cercherà di fare il punto sulla pericolosa situazione. Il ministro degli interni intanto in una intervista al quotidiano torinese La Stampa ha dichiarato che i sindaci della valle non dovrebbero cavalcare le spinte degli estremisti per poter assolvere il loro mandato elettorale. “Sono pronta ad ascoltarli ma nello stesso tempo vorrei che a loro fosse chiaro che non esistono margini di trattativa per bloccare i lavori della Tav” ha detto. Sui lavori della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione, ha aggiunto, non c’è spazio per ripensamenti. Si deve andare avanti, insomma, nessuna concessione a chi protesta per fermare i lavori. “È in gioco la credibilità dell’Italia. Non possiamo venire meno agli impegni assunti a livello internazionale e anche nazionale per questa grande opera che contribuirà allo sviluppo economico del Paese e delle future generazioni” ha aggiunto.