Sono stati analizzati i video della sorveglianza interna al Palazzo Ducale e pare che ad agire in maniera rapida e molto scaltra siano stati due ladri, entrati in azione probabilmente dopo aver fatto qualche sopralluogo nei giorni scorsi per poter esser sicuri di andare diritti al colpo senza problemi. «Probabilmente non è un gesto estemporaneo: pensiamo che ci possa essere stato un sopralluogo. Le teche dovevano essere inaccessibili e proprio per questo dobbiamo capire i punti di debolezza per poter valutato come i ladri abbiano potuto commettere il furto», spiega il Questore vicario di Venezia, Marco Odorisio, davanti ai medi giunti in Laguna dopo il maxi furto al Palazzo Ducale. «Ci sono tanti tasselli da mettere in ordine intanto è scatta un’azione ad ampio raggio con l’impiego della squadra mobile e dello Sco di Roma». L’indagine, ha concluso Odorisio è di fatto un «classico mosaico, dobbiamo partire dai particolari per poi allargarci e risalire a che ha commesso il furto; è prematuro parlare di autori italiani o stranieri stiamo visionando anche per questo le telecamere». Proprio dall’analisi dei video si intravedono due ladri che dopo aver sottratto i gioielli dalla teca – uno direttamente, l’altro lo copriva – se li infilano in tasca e si allontanano senza dare nell’occhio mentre gli allarmi iniziavano a suonare e la mostra veniva chiusa nel giro di pochi minuti. Il sistema di allarme ha funzionato, molto meno la sorveglianza che si è fatta scappare i ladri, forse complice anche l’elevato numero di sale in cui i malviventi sono riusciti a mischiarsi alla folla prima di uscire in pieno centro a Venezia.
“POTREBBERO VALERE MILIONI DI EURO”
Alcuni dei tesori dei Moghul e dei Maharaja sono stati rubati oggi dal Palazzo Ducale di Venezia. I gioielli preziosi provenienti dalla collezione dello sceicco Al Thani hanno un valore doganale dichiarato di trentamila euro, ma il valore reale potrebbe superare qualche milione di euro. Lo affermano fonti della questura di Venezia. Stando a quanto riportato da La Repubblica, la proprietà dovrà comunicare il valore reale dei tesori rubati, intanto immagini dei gioielli sono state inviate a Londra per l’identificazione e una precisa stima. Il colpo sarebbe stato messo a segno da due ladri che si sono confusi tra la folla dei visitatori: è quanto emerge dalle prime analisi delle videocamere di sicurezza che gli uomini della squadra mobile stanno continuando a visionare. Nel frattempo la polizia ha chiamato esperti da Roma per collaborare alle indagini. La Sala dello Scrutinio è stata chiusa, ma Palazzo Ducale è aperto nuovamente al pubblico, anche la sala attigua a quella del furto. (agg. di Silvana Palazzo)
FURTO AL PALAZZO DUCALE DI VENEZIA
Un colpo grosso nella cornice meravigliosa del Palazzo Ducale di Venezia: chi ha messo a punto il furto di gioielli potrebbe, già il 3 gennaio 2018, aver fatto il colpo dell’anno. La notizia rimbalzata in queste ore ha dell’incredibile: alcuni gioielli della mostra “Tesori dei Moghul e dei Maharaja” in questi giorni al grande museo di Venezia, sono stati rubati e spariti letteralmente dalle teche preziose (e teoricamente controllate) che li contenevano. L’allarme è scattato intorno alle 10 di questa mattina e sul posto è subito giunta la polizia: i monili però erano già belli che rubati e avrebbero un valore di alcune decine di migliaia di euro. La particolarità è che la mostra, inaugurata a settembre 2017, avrebbe dovuto chiudere i battenti proprio oggi: insomma, una beffa nella beffa per i curatori di Palazzo Ducale che vedono svanire uno dei pezzi pregiati della collezione unica al mondo, tra gioielli, pietre preziose, diamanti e oggetti in giada. Una grande tradizione indiana e orientale che vede così alcuni elementi preziosi rubati in pratica davanti agli occhi di tutti: non è ancora chiaro il numero di oggetti rubati, ma di certo vi è una spilla pregiata della collezione dal valore di 35mila sterline (oltre le centinaia di migliaia di euro, ndr).
VISITATORI RINCHIUSI NEL MUSEO
Come riporta la Nuova Venezia con le prime testimonianze da Palazzo Ducale, la spilla sottratta si trovava insieme ad altri gioielli all’interno di una teca blindata e teoricamente a prova di ladro: «collegata a un allarme sensibilissimo, mentre nella sala c’era personale di sicurezza. Quando però l’allarme è scattato e il personale si è immediatamente avvicinato alla teca blindata l’ha trovata aperta, mentre tutti i gioielli erano già spariti». A quel punto la sala è immediatamente stata chiusa con i visitatori rimasti “intrappolati” dentro e non fatti uscire prima di esser controllati tutti. Il mistero è però presto che servito: nessuno è stato ritrovato con i gioielli addosso e dunque qualcuno deve essere stato abilissimo nel riuscire a fuggire prima, ancora non si sa come, con i gioielli del Maharaja nascosti da qualche parte. Il questore Vito Gagliardi, visibilmente irritato, ha spiegato come sia «indispensabile capire cosa non ha funzionato perché è stata aperta una teca come fosse una scatoletta mentre l’allarme, se ha funzionato, è partito con ritardo».