Tra casa e ospedale GOSH, il piccolo Charlie Gard passerà le sue ultime ore sulla Terra in un hospice specializzato: questo il frutto della decisione presa dal giudice Nicholas Francis tra oggi e ieri pomeriggio nell’ultima udienza dell’Alta Corte sul lungo e drammatico caso Charlie Gard. Fino ad oggi alle ore 12 i genitori e i medici dell’ospedale inglese dove è ricoverato il bimbo potevano arrivare ad un accordo diverso, altrimenti il bimbo verrà trasportato in un hospice segreto dove rimarrà fino al momento della sua morte naturale (ma i media Uk danno per fatto l’accordo). Nuove polemiche sono sorte ieri dopo il muro alzato dal GOSH che ritiene sia «nell’interesse stesso di Charlie che gli sia garantita una morte serena e in pace, senza correre il rischio di complicazioni». Di contro, il medico Enrico Bertini del Bambino Gesù ha affermato come sia spesso mancata in questi mesi la necessaria fiducia medico-paziente, dove qualcosa di più poteva essere fatto. I genitori si preparano ad affrontare gli ultimi durissimi giorni con Charlie e ci auguriamo che nessuno, davvero nessuno, a questo punto dovrà e potrà mettersi “in mezzo” per questo lungo e doloroso addio.
ULTIME NOTIZIE SU CHARLIE GARD: ANDRÀ IN HOSPICE?
UFFICIALE, CHARLIE MORIRÀ IN UN HOSPICE
Ora è tutto ufficiale: l’Alta Corte di Londra ha disposto il trasferimento del piccolo Charlie Gard presso un hospice “segreto” dove verrà staccato il respiratore e dunque con ogni probabilità verrà a mancare nel giro di poche ore. Non è stato trovato un accordo, come vi abbiamo raccontato in queste ore, tra genitori e medici del GOSH per un trattamento particolare con cure palliative e soprattutto per un tentativo in extremis di portare il bimbo a casa nella sua culla per l’ultimo addio. Come scrive la Bbc, il piccolo Charlie vedrà sospesa per sempre la respirazione e la nutrizione nel giro di pochi giorni, forse anche poche ore: fino all’ultimo i genitori di Charlie, mentre vedevano sfumare la possibilità di stare con lui nella loro abitazione, hanno anche tentato di ottenere un programma di cure palliative un po’ più lungo per passare ancora qualche momento con il piccolo corpicino. Così però non è avvenuto per decisione della Corte dopo l’ennesimo “NO” dell’ospedale inglese.
LA FRUSTRAZIONE DI MAMMA CONNIE
L’accordo non è arrivato, o meglio, non si hanno ancora notizie certe dall’Alta Corte di Londra riguardo l’immediato futuro di Charlie Gard: secondo quanto afferma Sky News, questa mattina prima del termine ultimo fissato per le ore 12, al tribunale le posizioni delle due parti – genitori e medici GOSH – erano tutt’altro che vicine. Addirittura, come spiega il Daily Mail, mamma Connie ad un certo punto è sbottata nella comprensibile frustrazione di questi ultimi giorni dolorosi e si è rivolta così contro gli avvocati e i medici che hanno negato il trasporto a casa del piccolo Charlie: «Mi sembra veramente pazzesco che dopo tutto quello che abbiamo passato ci venga ancora negato questo (cioè la richiesta di trascorrere qualche giorno con il piccolo prima dell’inevitabile morte, ndr). “E se fosse stato vostro figlio?», conclude urlando la moglie di Chris Gard. Al momento quello che possiamo affermare è che il bimbo andrà in un hospice deciso dalla Corte anche se non si conoscono le modalità e le tempistiche di questo trasferimento.
MEDIA UK, “ACCORDO TROVATO”
Secondo quanto riportano alcuni media inglesi, sarebbe stato trovato l’accordo tra i genitori di Charlie Gard e i medici del Great Ormond Street Hospital: è stata scelta la struttura, un hospice, dove sarà condotto il piccolo bimbo inglese già oggi, accompagnandolo di fatto verso i suoi ultimi momenti da passare nell’abbraccio silenzioso e drammatico di papà Chris e mamma Connie. La richiesta della mamma e del papà, di portarlo a casa per l’ultimo saluto, non può essere esaudita, per le gravissime condizioni del piccolo che ha bisogno di un respiratore e di assistenza medica continua. Purtroppo quell’ultimo desiderio della famiglia non è stato esaudito, neanche dopo la proposta di pagare loro tutte le spese per l’equipe medica e i macchinari. Ancora non vi sono conferme al momento dell’accordo, ma dall’Inghilterra viene dato come fatt: nelle prossime ore avremo la possibile certezza su quando e dove sarà trasportato.
LA RICERCA DISPERATA DI UN MEDICO
I genitori di Charlie Gard, come nelle ultime ore di ieri, appena compreso che a casa il piccolo bimbo non potranno mai portarlo per l’ostruzione del GOSH, stanno cercando di trovare disperatamente un medico specialista disponibile ad occuparsi della ventilazione artificiale del bimbo per i suoi ultimi giorni sulla Terra. La ricerca non è semplice, ma forse secondo notizie filtrate dal Guardian Chris e Connie potrebbero averlo anche trovato. Ora non resta che l’accordo con l’ospedale inglese visto che per i genitori di Charlie non sarebbe cosa buona passare gli ultimi giorni, forse attimi, di vita del loro figlio nel luogo dove si sono sentiti più osteggiati che non accolti in questi lunghi mesi di scontri. Alle ore 13 in Italia si saprà la decisione ultima, si spera, in accordo tra medici e famiglia di Charlie: l’hospice già scelto dall’Alta Corte nell’eventualità del mancato accordo disporrebbe il distacco della spina finale e totale per quella piccola vita non ancora arrivata al primo compleanno.
OGGI VERRANNO STACCATI I MACCHINARI
L’ultimatum del giudice Nicholas Francis è chiaro: entro le ore 12 di oggi i genitori di Charlie Gard e i medici del GOSH devono trovare un accordo per decidere il programma di cure palliative che accompagnino alla morte il bimbo inglese, e dunque di fatto quanto tempo ancora concedere a Charlie per poter “salutare” i suoi genitori. L’Alta Corte confida in un accordo, in alternativa ha già disposto che Charlie venga trasferito in un hospice già deciso dalla Corte, che rimarrà segreto, fino al momento della morte del piccolo amato e oggetto di preghiere in tutto il mondo. Resta però un fatto, comunque oggi verranno staccati i macchinari che da mesi tengono in vita Charlie e pare, secondo le fonti inglesi, che senza l’accordo tra genitori e medici, il ventilatore sarà poi staccato definitivamente una volta che il bimbo approderà nell’hospice. Purtroppo potrebbero passare ore e non giorni prima di dover dare la notizia che nessuno avrebbe mai voluto dare.
ACCORDO GENITORI-GOSH, TEMPO FINO ALLE 12 DI OGGI
Il colpo di scena, finale, è arrivato nella serata di ieri: dopo che le parti sembravano d’accordo sul trasferimento di Charlie Gard in un hospice specializzato per accompagnare i suoi ultimi momenti, il giudice Nicholas Francis ha rilanciato con un’ultima decisione in extremis. I genitori di Charlie e i medici del GOSH hanno tempo fino ad oggi, giovedì 27 luglio, a mezzogiorno (le ore 13 in Italia) per un accordo diverso da quanto stabilito ieri alla Corte di Londra. «Se non ci sarà accordo Charlie sarà trasferito in un hospice, un centro di assistenza per malati terminali, dove sarà interrotta la ventilazione artificiale»: in sostanza viene data fino all’ultimo la possibilità di quella “convergenza medico-paziente” che è così profondamente mancato in questa lunga e drammatica vicenda umana e giudiziaria. Gli avvocati dei Gard sono al lavoro per cercare di trovare una mediazione e magari all’ultimo riuscire a convincere i medici del Great Ormond Street Hospital di potere portare Charlie a casa anche solo per poche ore prima di vederlo andare via “tra gli angeli” come ha detto papà Chris lunedì scorso nel famoso messaggio al suo piccolo Charlie. Il giudice Francis ha detto che fino alla morte del bimbo verrà tenuto segreto il luogo e il giorno del decesso: «chi lo renderà pubblico viola la legge e sarà perseguibile», e ha specificato che non ci saranno ulteriori audizioni dopo quella di ieri.
LA VISITA DEL DOTT. ENRICO BERTINI
Il medico Enrico Bertini dell’Ospedale Bambino Gesù settimana scorsa ha visitato personalmente il piccolo Charlie Gard e ha voluto raccontare la sua esperienza dopo la conferenza stampa nella struttura Vaticana, spiegando nel dettaglio cosa secondo lui è mancato in questa triste e complessa vicenda: «Secondo me qualcosa non ha funzionato nel rapporto medico-paziente, soprattutto all’inizio. E questo ha determinato un contenzioso legale che ha bloccato il piccolo all’opzione della cura palliativa. Mi risulta che all’inizio era stata proposta una terapia, ma per controversie che possono sorgere tra medici in casi di malattie molto rare come quella di Charlie, non è stata percorsa questa strada. È in questo momento che si è rotto un dialogo fiduciario con i genitori e che si è andati a finire in Tribunale», spiega il medico esperto in malattie rare nell’ospedale di proprietà dello Stato Pontificio. La visita che ha fatto Bertini ha evidenziato, come quella di Hirano, purtroppo un’assoluta immobilità del bimbo: «era attaccato al ventilatore e non si muoveva affatto. Aveva soltanto una reattività pupillare con la luce e aveva una minima tachicardia quando gli veniva pressato un ditino per evocare uno stimolo doloroso. Ma per il resto aveva una faccia inespressiva, una debolezza muscolare molto grave. Insomma, era una situazione compromessa». Amara la riflessione sull’insegnamento e l’eredità, dal punto di vista medico-giuridico, dell’intera vicenda di Charlie Gard: «bisogna guadagnare la fiducia dei genitori. Questi ultimi devono avere l’impressione che tutto viene fatto per aiutare loro figlio. Se ciò non avviene, come credo non sia avvenuto nel caso Charlie, allora subentrano situazioni spiacevoli come un lungo contenzioso legale», spiega il dottor Bertini ai colleghi giornalisti.