Non solo caserma Diaz: tra gli episodi contestati agli agenti di polizia impegnati a Genova nel luglio 2001 durante le manifestazioni del G8 c’è anche la caserma di Bolzaneto. E’ qui infatti che venivano trasferiti i manifestanti fermati dalla polizia durante i gravissimi scontri di quei giorni. E contro alcuni agenti di polizia impegnati in questo senso è stata spiccata condanna da parte del tribunale lo scorso 14 giugno. In tutto furono condannati sette agenti tra cui l’assistente capo della polizia Pigozzi (per lui tre anni e due mesi) e un medico, Sonia Sciandra. Oggi sono state rese note le motivazioni dietro la sentenza di condanna: secondo la Cassazione, a Bolzaneto in quei giorni ci fu un trattamento dei detenuti gravemente lesivo della dignità della persona con “un’atmosfera di soverchiante ostilità e di vessazioni continue”. Ai detenuti venne negata acqua e cibo, si legge ancora, e fu vietato loro di andare in bagno. E ancora: i giovani fermati venivano obbligati a inneggiare al fascismo in un clima non occasionale ma costante di minaccia e terrore. Secondo i giudici, non ci fu cella a Bolzaneto dove i detenuti non venissero picchiati a schiaffi e pugni ogni qualvolta provavano a protestare per le loro condizioni e lo Stato di diritto, si legge, fu soffocato da “un’atmosfera di soverchiante ostilità” a cui contribuirono tutti o quasi gli agenti presenti. Per la Cassazione, colpa di questo clima è da imputarsi a chi era preposto al comando che non fece nulla per per impedire questa situazione.