Avrebbe vissuto come un vegetale, senza poter camminare, corriere, capire, avere cioè la cosiddetta “vita normale” Abbastanza per abortirla. Ma Betina Genovesi e Carlo Woods, i genitori, non l’hanno fatto e così Clara è nata con il solo problema dell’essere incapace di parlare. Causa di questo un ictus quando era ancora nel grembo della madre: “Clara è sempre stata molto solare e ha affrontato tutto con gioia e forza di volontà. Grande merito è anche di suo padre che ha sempre trasformato in sì i no degli altri, a partire dai medici, trovando soluzioni alternative per permetterle di raggiungere gli stessi obiettivi” dice la madre. Da un anno di età la bambina intraprende un cammino di riabilitazione: impara tre lingue (italiano, inglese e portoghese). Come si esprime? In un modo particolarissimo, affascinante, una chiave personale che esprime bellezza: la pittura. Non è stato facile, all’inizio Clara distruggeva i quadri che dipingeva coprendo quanto aveva fatto di nero, quasi a voler cancellare quello che portava dentro di sé ed aveva espresso. Adesso invece sta per presentare la sua prima mostra personale, 15 quadri realizzati con la tecnica dell’acrilico su legno e tela.
I suoi temi preferiti sono i paesaggi astratti con uno stile che può ricordare quello di Jean-Michel Basquiat. Disegna anche i gatti in cui altri hanno riconosciuto lo stile di Frida Kahlo. Racconta la madre: “Regalai a mia figlia un libro su Frida, con le sue opere e le sue immagini. La pittura della Kahlo le apriva l’anima, la imitava, comunicava con noi con i gesti e con i colori di questa donna così creativa capace di convivere anche lei con un grave problema di disabilità. Credo che Clara sia entrata in osmosi con l’arte di Frida. Si è dischiusa ancora di più al mondo e ha iniziato a dipingere con più amore“. Spesso dipinge direttamente con le dita della mano, un modo per esprimere con il corpo quello che è dentro di lei, in modo apparentemente primitivo ma in realtà esprimendo una unità tra Io e espressione che è cosa rara e affascinante. La mostra apre il 10 marzo e si tiene a Campi Bisenzio provincia di Firenze. Un grande passo per una piccola bambina di soli 12 anni, a cui la vita ha dato un percorso particolare, ma non meno degno dei cosiddetti “normali” che spesso e volentieri non esprimono nulla.