Si parla ancora del Massacro del Circeo, nonostante siano passati molti anni da quei tragici eventi. Nello studio di Chi l’ha visto?, questa sera sono presenti anche Letizia Lopez, la sorella di Maria Rosaria, e Roberto Colasanti, il fratello di Donatella. Inoltre sono presenti l’avvocato della famiglia Lopez e Marina Baldi, la genetista che la famiglia di Maria Rosaria ha incaricato di verificare che i presunti resti di Andrea Ghira corrispondano realmente a lui. Alberto Colasanti ricorda alcuni momenti di quella notte in cui sentì in sogno la voce della sorella gridare aiuto. Poco dopo, Donatella venne effettivamente ritrovata dalla Polizia all’interno del bagagliaio dei suoi aguzzini. Al centro delle contestazioni della famiglia Lopez ci sarebbero numerosi interrogativi che riguardano la sepoltura di Massimo Testa, l’uomo che secondo le verifiche del 2005 sarebbe in realtà Andrea Ghira. La stessa Colasanti, all’epoca dei fatti, disse “non c’è la certezza, potrebbe essere un corpo dei parenti. E comunque ci sono solo tre pezzi […] mi sembra una messinscena”. I fatti oscuri della vicenda sono rappresentati maggiormente dai dati, camuffati con la penna, presenti sui documenti di Massimo Testa. Inoltre, la foto scattata dalla Polizia locale nel ’94, la presunta data in cui Ghira sarebbe morto, mostrerebbe il corpo in una posizione innaturale. A questo si aggiunge anche il fatto che fra Massimo Testa e Andrea Ghira ci sarebbero 11 cm di differenza, misteriosamente scomparsi in documenti successivi alla sua morte. Ora si attendono i risultati dell’ultimo test effettuato sul corpo presente nel cimitero di Malilla per scoprire se siano inequivocabilmente di Ghira o se siano di un parente.
Carte inedite sul delitto del Circeo che potrebbero portare a una svolta sul massacro del 1975. Saranno presentate nella trasmissione di Rai Tre Chi l’ha visto? che si occuperà stasera degli ultimi sviluppi della vicenda, come si legge sul sito del programma: “Nella prossima puntata di “Chi l’ha visto?” documenti inediti sul caso del Circeo, riaperto con la riesumazione a Melilla della salma di Maximo Testa de Andres che, secondo la giustizia italiana, sarebbe di Andrea Ghira, uno dei tre massacratori di Rosaria Lopez e Donatella Colasanti. L’avvocato Stefano Chiriatti, legale della famiglia Lopez, ha chiesto di verificare con esattezza, con le nuove tecniche, il Dna del corpo nella tomba venuta alla luce nel 2006, al culmine di una inchiesta di “Chi l’ha visto?”. Le analisi affidate alla genetista Marina Baldi diranno se Ghira è ancora un latitante”. Il 29 settembre del 1975 due amiche romane di 17 e 19 anni, Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, furono seviziate dopo una festa in cui erano presenti Angelo Izzo, Andrea Ghira e Giovanni Guido. Lopez morì subito mentre Colasanti sopravvisse e morì nel 2005. Dei tre aguzzini, condannati all’ergastolo, solo Ghira non ha scontato la pena perché fuggito in Spagna. Nel 2005 viene ritrovato il corpo del suo presunto alias nel cimitero spagnolo di Melilla: ma sono sempre rimasti dei dubbi sul fatto che i resti possano essere di un’altra persona e che Ghira possa essere in realtà ancora latitante.
Potrebbe essere a una svolta, a tanti anni di distanza, il delitto del Circeo. Di recente infatti sono spuntati nuovi dettagli sulla presunta salma di Andrea Ghira: sulla lapide in Spagna sarebbero infatti stati cambiati il nome e la data della morte. Del caso si occuperà questa sera la trasmissione di Rai Tre Chi l’ha visto?. Il massacro del Circeo resta un caso di cronaca nera tra i più efferati del nostro paese: il 29 settembre del 1975 due amiche romane di 17 e 19 anni, Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, furono seviziate dopo una festa in cui erano presenti Angelo Izzo, Andrea Ghira e Giovanni Guido. Lopez morì subito mentre Colasanti sopravvisse e morì nel 2005. In seguito al delitto furono arrestati Izzo e Guido mentre Ghira fuggì in Spagna. I tre furono condannati all’ergastolo nel 1976 ma per Ghira la condanna avvenne in contumacia. Il nome di Andrea Ghira spunta di nuovo nel 2005 quando viene ritrovato il corpo del suo presunto alias nel cimitero spagnolo di Melilla: secondo il test del Dna si tratterebbe infatti proprio dei resti dell’uomo ma per i familiari delle due ragazze sono sempre rimasti dei dubbi. Dubbi che sarebbero ora confermati dagli ultimi sviluppi del caso. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, da una fotografia scattata durante la riesumazione dei resti di Ghira si noterebbe il cambio del ome (da Massimo Testa a Maximo Tessta) e la data della morte (11 settembre 1994 al posto di 11 aprile 1994).
E’ considerato ancora oggi uno dei fatti di cronaca più sanguinosi del nostro Paese. Il Delitto del Circeo o il Massacro del Circeo, come l’ha subito definito la stampa, riguarda proprio il paese di San Felice Circeo, sul litorale pontino. Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, 17 e 19 anni, due amiche affiatate e della capitale, vengono uccise il 29 settembre del 1975 dopo una festa in cui erano presenti Angelo Izzo, Andrea Ghira e Gianni Guido. Il Delitto del Circeo è un caso che tutt’oggi rimane aperto e che proprio in questi ultimi giorni è stato riaperto per un episodio che ha interessato la cronaca internazionale. Il Delitto del Circeo sarà al centro infatti della puntata di Chi l’ha visto? del 20 gennaio 2016 e tratterà le ultime vicende che potrebbero portare ad una svolta del caso. La trasmissione parlerà della riesumazione del corpo di Maximo Testa de Andres, sepolto in un cimitero di Melilla, in Marocco, e che secondo gli inquirenti corrisponde ad Andrea Ghira, uno dei responsabili del delitto del Circeo. Una disposizione voluta da Stefano Chiriatti, l’avvocato della famiglia di Rosaria Lopez, e che permetterà alla genetista Marina Baldi di verificare con esattezza che il DNA del corpo sia effettivamente quello di Andrea Ghira oppure se l’uomo è ancora latitante. Nel corso della trasmissione, verranno inoltre mostrati dei documenti inediti e si discuterà dell’arresto del Ghira, avvenuto in contumacia. I dubbi – L’uomo era infatti riuscito a fuggire dal Paese e si suppone che si sia arruolato nella Legione Spagnola dove morì di overdose nel 1994 sotto il falso nome di Machimo Testa de Andres. Sono passati più di 40 anni da quei brutali eventi in cui Donatella Colasanti e Rosaria Lopez hanno incontrato i loro carnefici. Già nel 2005 vennero effettuati degli esami del DNA che si conclusero con la dichiarazione che i resti appartenevano quasi certamente ad Andrea Ghira. I familiari delle vittime, che ancora oggi cercano giustizia e verità, hanno voluto contestare le conclusioni della perizia perché secondo loro i resti ritrovati nel cimitero di Melilla sarebbero invece di un parente del Ghira. Il PM Nicola Maiorano ha accettato la richiesta dell’avvocato di Maria Rosaria Lopez e ha già reso noto l’esito dell’esame a Chi l’ha visto?. In studio, oltre all’avvocato Chiriatti e alla consulente genetica Marina Baldi, ci saranno anche i professori Giovanni Arcudi e Giuseppe Novelli che sono stati incaricati dalla procura di supervisionare il confronto con i dati già acquisiti nel 2005.
Nel 1975, il 20 settembre per l’esattezza, i tre ‘pariolini’ della Roma bene Giovanni Guido, Angelo Izzo e Andrea Ghira, tutti sui vent’anni, conoscono le due adolescenti Maria Rosaria Lopez e Donatella Colasanti. I ragazzi sono subito attratti dalle due giovani e per questo le invitano ad una festa al Circeo, nella villa di Ghira. Non passa molto tempo prima che la Colasanti e la Lopez capiscono di aver fatto un errore. Le due vengono infatti seviziate, massacrate e violentata per un intero giorno ed una lunga notte. La Lopez muore in una vasca da bagno durante quelle ore mentre la Colasanti si salva, seppur in terribili e devastanti condizioni, fingendosi morta. Viene salvata infatti per caso mentre si trovava rinchiusa nel bagagliaio dell’auto dei tre ragazzi, dopo che questi ultimi avevano deciso di andare a mangiare una pizza. All’indomani del delitto, vengono arrestati Angelo Izzo e Giovanni Guido mentre Ghira fugge in Spagna per arruolarsi. I tre vengono condannati all’ergastolo nel 1976 ma per Ghira la condanna avviene in contumacia e riesce a restare latitante per oltre 30 anni. Il suo nome, dopo anni di silenzio, salta di nuovo fuori nell’ottobre 2005 quando il corpo viene ritrovato nel cimitero spagnolo di Melilla. La procura di Roma ne dispose subito la riesumazione per effettuare i controlli con i test del DNA. La conferma che si trattava di Ghira arriva poi il 26 novembre del 2005 ma per i familiari della Lopez erano sempre rimasti dei dubbi.
Il 2005 coincide inoltre con un altro episodio di cronaca che riguarda il ritrovamento dei corpi di Maria Carmela Limucciano e della figlia Valentina Maiorano, rispettivamente la moglie e la figlia dell’ex boss pentito Giovanni Maiorano. Angelo Izzo viene additato come colpevole, a causa dell’amicizia che aveva contratto con l’ex boss della Sacra Corona Unita durante la sua permanenza nel carcere di Palermo. Izzo infatti aveva ottenuto il permesso di uscire infiammando l’opinione pubblica e finendo con l’attuare un altro brutale omicidio. Izzo viene quindi condannato all’ergastolo nel 2008 e la sentenza viene confermata a distanzi di mesi dalla Cassazione, respingendo il ricorso presentato dal difensore dell’imputato. Il 30 dicembre 2005 muore anche Donatella Colasanti, l’unica sopravvissuta al massacro del Circeo, dopo una malattia che la affliggeva da lunghi anni. La ragazza del 75, donna di 45 al momento della sua morte, aveva sempre richiesto giustizia per i fatti avvenuti quella sera perché era convinta che alcuni interrogativi fossero ancora da chiarire, fra cui anche il ritrovamento del cadavere di Ghira. Anche in punto di morte, come disse al suo avvocato, Donatella Colasanti ribadì “battiamoci per la verità”.