Non si danno pace il padre e la sorella di Pascal Albanese in merito alle ultime indiscrezioni sulla vita privata di Sofiya Melnyk, anche oggi intervenuti nel corso della trasmissione La vita in diretta. “Non so perché ha tenuto chiuso tutto questo tempo un segreto così grande”, ha asserito il padre di Pascal in riferimento al matrimonio precedente della sua compagna, Sofiya, il cui corpo è stato rinvenuto la vigilia di Natale dopo oltre un mese dalla sua sparizione. I misteri attorno al giallo di Cornuda, dunque, restano ancora tanti, a partire dal nome dell’assassino della donna ucraina. Gli inquirenti negli ultimi giorni hanno portato alla luce numerosi segreti rispetto alla vita di Sofiya e sono ancora molteplici le piste battute fino ad oggi, tra le quali spicca la presenza di Pascal sulla scena del delitto. “Noi siamo in ansia e aspettiamo la verità”, ha replicato Carole, sorella dell’uomo 50enne morto suicida nella sua abitazione in cui da anni viveva con la donna rinvenuta cadavere. Tra le ultime novità emerse, come riporta il sito Ultimenotizieflash.com, anche l’ipotesi che sotto le unghie della 43enne possano esserci le tracce del suo killer. Forse per difendersi, la vittima potrebbe aver lottato con il suo assassino e portato con sé le sue tracce. Il suo cadavere potrebbe rivelare numerose verità ma al tempo stesso di attendono anche i risultati delle celle telefoniche che potrebbero fare luce su altri dettagli importanti.
SOFIYA MELNYK: TUTTI I DUBBI ATTORNO AL GIALLO
Potrebbe essere stata la doppia (ma anche tripla) vita di Sofiya ad aver scatenato il terribile delitto? Prima della sua uccisione sarebbe stata protagonista di una brutale lite? Domande, queste, alle quali ad oggi non vi sarebbe ancora una risposta ma che potrebbero contenere scenari inquietanti rispetto alla fine drammatica della donna. Non si esclude che il giorno dell’omicidio la Melnyk possa essere stata in auto proprio con il suo assassino. Le amiche della vittima sarebbero certe del fatto che Pascal sapesse delle relazioni esterne alla loro convivenza e che in qualche modo accettava in quanto era lei a portare i soldi a casa. Pare inoltre che il cappotto della donna sia stato rinvenuto nella sua auto e al momento del ritrovamento indossasse solo un maglione e un paio di pantaloni. Ma con chi era Sofiya? Si trovava davvero con Pascal o la donna ha incontrato qualcun’altro? E soprattutto, se fosse stato il suo compagno “ufficiale”, perché quest’ultimo avrebbe atteso undici giorni dalla sua uccisione prima di togliersi a sua volta la vita (ammesso si tratti realmente di suicidio)? Come emerso nel corso della puntata di oggi de La vita in diretta, a proposito di Pascal sarebbe da rintracciare eventuali segni di lotta sul suo corpo, ma dai risultati dell’autopsia non sarebbero emersi graffi né segni di botte a carico dell’uomo. “Se fosse stato Pascal qualcosa avrebbe avuto in faccia”, ha commentato la sorella.