Non ci sono tracce di Massimo Bossetti tra gli oltre duecento peli ritrovati sul corpo di Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate Sopra (Bergamo) uccisa il 26 novembre 2010. E’ quanto emerge dagli esami effettuati dai tecnici dell’Università di Pavia sul cadavere della giovane vittima e sul furgone del carpentiere di Mapello, in carcere dal 16 giugno scorso. Intanto l’avvocato di Bossetti, Claudio Salvagni, ha annunciato ieri l’esistenza di un “testimone importante. Stiamo cercando riscontri al suo racconto”. Come riportato da L’Eco di Bergamo, si tratterebbe di un anziano che due mesi prima della scomparsa di Yara, nel settembre 2010, avviò delle trattative con un giovane straniero che voleva prendere in affitto un suo appartamento. L’accordo alla fine non si perfezionò, ma sembra che quest’uomo raccontò al testimone di avere una fidanzata minorenne a Bergamo: disse che il suo nome era Yara e che faceva la ginnasta.