Salvatore Parolisi, il marito di Carmela Melania Rea, la donna trovata morta nei boschi di Ascoli il 20 aprile scorso, aveva una relazione di anni con un’altra donna. E la sera del 17 aprile, quella precedente la scomparsa della moglie, aveva promesso all’amante che il giorno dopo avrebbe confessato tutto alla moglie. Ma il 18 aprile Melania sparisce, per essere ritrovata due gironi dopo brutalmente uccisa. A raccontare questo intreccio è Francesca, anche lei come il Parolisi caporale dell’esercito, una delle soldatesse che Salvatore addestrava nel suo lavoro di caporale dell’esercito italiano. I due si frequentavano da anni e Parolisi più volte aveva detto che avrebbe parlato con la moglie per dirle che il loro matrimonio era finito. La sera del 17 aprile promette a Francesca che avrebbe detto tutto alla moglie: «Sì, sì, stai tranquilla, dirò a Melania che è finita, che è meglio lasciarci, domani lo faccio…». Non è una confessione né una prova che il Parolisi sia l’assassino della moglie, certo è che la confessione del caporale Francesca apre squarci illuminanti su come potrebbe essere andata la faccenda. Che lui, non avendo il coraggio di dire la verità alla moglie, abbia preferito ucciderla? Oppure glielo ha detto e la reazione di lei è stata inaspettata, tanto da far scoppiare quella assassina dell’uomo? Francesca ammette poi che Melania sapeva tutto: «Melania – ha affermato Francesca – sapeva della nostra relazione e aveva capito benissimo che non era la solita avventura. Mi ha telefonato due volte, cercando di convincermi a lasciar perdere suo marito…».
Dunque, la pista passionale diventa ormai la strada da battere per arrivare alla verità sulla tragica morte della donna, trovata dissanguata nei boschi con numerose coltellate nel corpo e una siringa nel collo. Nella versione del Parolisi gli inquirenti trovano diverse cose che non tornano, ad esempio il fatto che abbia denunciato la scomparsa della moglie dopo ben cinquanta minuti, e altri particolari che dovranno essere chiariti.