Il programma “Le Iene” torna ad occuparsi della tragedia di Moby Prince, avvenuta a largo di Livorno. Le cause della strage del traghetto, che risale a 27 anni fa, sono ancora un mistero, ma il nuovo servizio curato da Gaetano Pecoraro ha provato ad approfondire i risultati emersi con la commissione d’inchiesta. L’ipotesi è che fosse presente una terza imbarcazione al momento dell’impatto, verificatosi il 10 aprile 1991 tra il traghetto e la petroliera Agip Abruzzo, che provocò la morte di 140 persone. Il ruolo di questa terza imbarcazione nella dinamica della tragedia non sarebbe affatto marginale: “C’era una terza imbarcazione coinvolta, che pompava nafta dall’Agip Abruzzo e che ha fatto cambiare rotta alla Moby Prince provocando la tragedia?”, è l’interrogativo lanciato dal nuovo servizio de Le Iene. È stato mandato allora in onda l’audio delle comunicazioni tra il comandante dell’Agip e la Capitaneria di Porto, con il primo che segnalò la presenza di nafta che bruciava sull’acqua. La stranezza è rappresentata dal fatto che doveva riversarsi in mare il greggio trasportato, non la nafta. Se la petroliera stava pompando nafta, allora doveva esserci un’altra nave. “E se c’era pure una terza nave, magari è per questo e non per la nebbia che il traghetto non è riuscito ad evitare la petroliera”, ipotizza Gaetano Pecoraro.
MOBY PRINCE, C’ERA UNA TERZA NAVE? L’IPOTESI DE LE IENE
Dal nuovo servizio de “Le Iene” sul caso Moby Prince, il traghetto che il 10 aprile 1991 si scontrò con una petroliera, non emergono risposte ai tanti dubbi ma nuove domande. La nave, partita dal porto di Livorno, a circa 5 chilometri si scontrò con la petroliera Agip Abruzzo. Un incendio successivo provocò la morte di 140 persone tra passeggeri e membri dell’equipaggio. La versione ufficiale delle indagini parla di un improvviso banco di nebbia che avrebbe impedito alla Moby Prince di notare la presenza della petroliera, ma è contestata anche dalla commissione d’inchiesta e non solo per la nebbia. I soccorsi furono prestati subito all’Agip Abruzzo, solo due ore dopo ci fu l’intervento a bordo della Moby Prince. Inoltre, dalla perfetta condizione di alcuni locali del traghetto dopo l’incidente si può escludere che l’incendio sia stato originato a bordo. Un altro mistero è rappresentato dal fatto che il rogo non fu originato neppure dai serbatoi delle due imbarcazioni. La Iena Gaetano Pecoraro ha contattato e incontrato due membri dell’equipaggio, uno dei quali si è lasciato sfuggire un particolare. “Avevamo un’illuminazione capace di coprire un impianto di calcio, anche con la nebbia sarebbe stato difficile non vedere l’Agip Abruzzo”. Anche questo fa supporre che possa esserci stata una terza imbarcazione. Il rogo fu dunque originato da una fuoriuscita di nafta, confermata anche da analisi successive. Ma non sarebbe fuoriuscita dal locale pompe o dal serbatoio, quindi durante un rifornimento la presunta terza imbarcazione avrebbe coperto la visuale della Moby Prince.
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