Massimiliano Fuksas è un architetto famoso in tutto il mondo e il suo machio è uno dei più importanti e utilizzati di sempre. Le sue opere architettoniche sono universali: dall’Asia all’Europa al Medio Oriente, passando ovviamente per l’Italia. Nel nostro Paese è balzato all’onore delle cronache soprattutto per la famosa Nuvola a Roma, nel quartiere Eur, e la Torre di Torino. Ma, ovviamente, la sua arte ha visto espandersi in tantissime nazioni. Massimiliano Fuksas è stato chiamato in Qatar, a Doha, dove ha costruito la magione dell’emiro di 35.000 metri quadrati, a Shenzen, in Cina, in Georgia, a Tokyo e via discorrendo. A 73 anni si può tranquillamente affermare che il romano non abbia mai smesso di essere sulla cresta dell’onda, forte anche di una mentalità vincente che non lo ha mai abbandonato, neanche nei momenti di difficoltà. Lo stesso architetto racconta sul quotidiano La Verità: ‘Esiste una fotografia a cui mi sento particolarmente affezionato, quella in cui ci siamo io e Shimon Peres che, di spalle, osserviamo il mare e l’orizzonte. Questo mi ha insegnato che tutti i sogni che abbiamo realizzato nel passato devono necessariamente essere inferiori a quelli da realizzare nel futuro.’
LA RELIGIONE
Spesso le sue opere hanno un che di ascetico, di spirituale, come ad esempio la tanto contestata Nuvola. Ma Massimiliano Fuksas e la religione non vanno molto d’accordo, come lui stesso ammette: ‘Non ho per niente il dono della fede. Mi posso tranquillamente definire un agnostico.’ Negli ultimi anni, però, qualcosa è cambiato nell’architetto romano. L’episodio che gli ha fatto almeno parzialmente cambiare idea è successo a Shenzen, in Cina, in uno dei suoi innumerevoli viaggi di lavoro: ‘Ero in Cina per seguire un progetto ed ero distrutto dalle tante ore di volo. E così, una volta arrivato in albergo, non vedo un gradino in basso e cado faccia a terra. Un lago di sangue, un disastro. Volevano operarmi lì, ma io mi sono fatto riportare immediatamente in Italia. E qui, con mia grande sorpresa, ho scoperto di avere un aneurisma all’aorta toracica di ben 5 centimetri.’ Da quel momento, per Fuksas, le cose iniziano ad assumere un contorno diverso: ‘In quell’occasione mi sono chiesto: “e se fosse stato mio padre perso a 6 anni a spingermi?” In Oriente dicono spesso che c’è un palpito divino. Non lo so, ma nel dubbio ci credo.’
LE POLEMICHE SUGLI ONORARI
Massimiliano Fuksas oltre che essere estremamente famoso per le sue innovative e meravigliose creazioni, è stato spesso nell’occhio del ciclone per le sue parcelle particolarmente esose. Il suo brand è sì famoso in tutto il globo, ma certe cifre sono state riconosciute eccessive anche dalla profana opinione pubblica e i detrattori non si sono affatto tirati indietro nell’attaccarlo. Uno dei più seri e accaniti è stato il critico d’arte e opinionista tv Vittorio Sgarbi, che lo ha definito pubblicamente ‘un ladro’. ‘Siamo veramente all’assurdo, – ha esordito Fuksas- lui che da del ladro a me. Lui che è un pregiusicato per truffa aggravata a carico dello Stato perché non lavorava mai, era un assenteista cronico. L’ho querelato e lui ha perso. I soldi che ho preso da questa causa li ho delegati tutti alla fondazione Veronesi.’ Per inciso, le parcelle di cui si parla sono 24 milioni di euro per la Nuvola di Roma e 22 per la Torre di Torino. ‘Perché fanno scalpore i miei presunti guadagni? Non è tutta roba mia. Già solo il personale toglie circa il 60% del profitto, senza aggiungere tutte le tasse da pagare e la direzione artistica dei lavori. Il nostro è uno strano Paese.’