Per l’Italia non è ancora chiusa la partita per la sede dell’Agenzia europea del farmaco (Ema). Ne è sicuro il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, che è intervenuto a margine della presentazione del rapporto di fine legislatura chiedendo al Governo italiano di spingere per la riconvocazione del Consiglio europeo. «Ci vorrebbe un intervento forte. Il Consiglio europeo con un ravvedimento operoso potrebbe assegnare Ema a Milano e garantire operatività di Ema a partire da marzo 2019, cosa che al momento non è possibile», ha spiegato Maroni, come riportato da Agenzia Nova. Per il governatore lombardo questa è l’unica strada possibile: «L’ho detto al presidente Gentiloni, ci vuole un po’ di coraggio, tutto il resto è polemica, riempie le pagine dei giornali, ma non riporterà Ema a Milano». Maroni ha assicurato che il premier è d’accordo, «ma ancora non l’ha fatto». Intanto il sindaco di Milano Giuseppe Sala è tornato ad accusare l’Olanda di aver truccato le carte per ottenere la sede dell’Ema: pare che gli olandesi stiano cambiando le condizioni economiche, cioè il prezzo dell’affitto che verrà fatto pagare. Come riportato da Il Giorno, il Comune di Milano sostiene che l’Olanda abbia fatto sapere all’Unione europea che il costo per l’affitto della sede sarebbe cresciuto del 34% rispetto alle cifre del dossier di candidatura: 60 milioni di euro in più da spalmare in 20 anni. Il Governo olandese ha assicurato alla Ue che i costi saranno coperti dalla stessa Olanda per evitare che l’Italia abbia un’altra arma da usare contro l’assegnazione dell’Ema ad Amsterdam. (agg. di Silvana Palazzo)
GENTILONI, “VERIFICHE SU CANDIDATURA DI AMSTERDAM”
Su quanto espresso oggi dal Consiglio Ue che ha respinto, o meglio bocciato il ricorso sull’assegnazione della sede di Ema ad Amsterdam da parte di Milano, si è espresso anche Gentiloni, ospite a Porta a Porta. Come riferisce l’agenzia di stampa Ansa, il presidente del Consiglio ha commentato: “L’Italia è arrivata prima e ha perso al sorteggio. Ora bisogna verificare se nella candidatura di Amsterdam le cose erano tutte fatte bene, con un gioco di squadra”. Il premier ha quindi detto la sua sull’atteggiamento dei politici in merito alla questione ancora aperta ed ha commentato: “A me non piacciono le battute elettorali su questa questione, io non ne faccio e vorrei che non le facessero gli altri leader politici”. Quindi, intervenendo ancora alla trasmissione di RaiUno ha aggiunto: “Sono stato a Milano ieri, abbiamo concordato di lavorare in comune, senza battute propagandistiche ma lavorandoci seriamente”. Nel frattempo l’Olanda si dice pronta ad accogliere l’Ema, come annunciato dal suo presidente, Hugo De Jonge in conferenza stampa. “Rispetteremo i tempi e assicureremo l’operatività dell’agenzia, yes we can, yes we will”, ha fatto sapere. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
SALA, “PARTITA APERTA”. OLANDA, “YES WE CAN, PRONTI”
Gentiloni ha detto che ora bisogna fare un gioco di squadra tra Milano, Governo e Consiglio Ue per provare fino all’ultimo la possibilità di riconsiderare l’assegnazione della sede Ema; nello stesso tempo, dopo la bocciatura arrivata da Strasburgo questa mattina, il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha seccamente respinto al mittente le critiche del Consiglio Ue, spiegando così ai cronisti davanti Palazzo Marino «Mi aspetto questo parere ma la ricevibilità non possono deciderla loro. La partita è aperta più che mai, e io oggi rilancio. Abbiamo fatto una verifica profonda con i nostri avvocati e riteniamo che il ricorso sia ricevibile. Quel parere è ovviamente la loro azione difensiva, ma non é il Consiglio che può ricevere il ricorso e non mi sarei aspettato che ci dessero ragione altrimenti la partita sarebbe già finita». Intanto arrivano novità sul fronte Olanda proprio dalla sede futura dell’Agenzia del Farmaco, con il governo olandese che ha ospitato alcuni europarlamentari per mostrar loro che i ritardi non sono così ingenti come si potrebbe pensare (ovviamente, secondo il loro punto di vista). «Abbiamo accolto una delegazione degli europarlamentari oggi qui ad Amsterdam e possiamo assicurarvi che l’Olanda è pronta per accogliere l’Ema. Rispetteremo i tempi e assicureremo l’operatività dell’agenzia, yes we can, yes we will», esclama il vicepremier dei Paesi Bassi, Hugo De Jonge.
CONSIGLIO UE, “RICORSO MILANO IRRICEVIBILE”
Il Consiglio dell’Ue si è espresso sul ricorso presentato da Milano in merito alla sede dell’Agenzia europea del farmaco, ritenendolo senza mezzi termini “manifestamente irricevibile”. È quanto risulta scritto nel documento di 26 pagine dell’ufficio giuridico sulla sospensiva presentata da Palazzo Marino e di cui sarebbe entrato in possesso l’Agi con il quale di fatto viene respinta la richiesta del capoluogo lombardo spiegandone anche le ragioni. Come riporta Il Giorno, secondo il Consiglio Ue Milano avrebbe commesso il grande errore di fare ricorso contro la “decisione del Consiglio dell’Unione europea”, ma al tempo stesso il Consiglio non può essere considerato l’autore della decisione impugnata e quest’ultima non può essergli quindi attribuita. La decisione su Ema è infatti stata adottata dai “rappresentanti degli Stati membri che hanno agito dunque non in qualità di membri del Consiglio, ma in qualità dei rappresentati dei loro governi, esercitando in tal modo collettivamente i poteri degli Stati membri”. Sempre secondo il documento, il Comune di Milano non aveva alcun titolo per presentare un ricorso poiché non avrebbe avuto “alcun ruolo diretto nell’intera procedura di selezione”, svolta invece “dalla Repubblica italiana”. Quindi la presentazione delle candidature e la partecipazione alle procedure di voto spetterebbe agli Stati membri.
EMA, LA REPLICA DELL’AVVOCATO DI PALAZZO MARINO
Non si è fatta attendere la replica dell’avvocato che ha presentato i ricorsi al Tribunale Ue e alla Corte dei Conti europea, per conto di Palazzo Marino. Il legale infatti ha spiegato come il documento sia invece “fondato e ricevibile, come lo stesso tribunale dell’Unione europea ha riconosciuto”. Ed ha aggiunto: “Il Consiglio Ue non rigetta nulla perché non ha il potere di farlo, come non ha nessun potere di dichiararlo irricevibile”. Se così fosse, secondo l’avvocato Francesco Sciaudone, il tribunale lo avrebbe già reso noto. Nel frattempo ad Amsterdam si è svolto il sopralluogo da parte della delegazione dell’Europarlamento al sito temporaneo ed a quello definitivo scelto dall’Olanda per accogliere l’Ema. In merito alla sede provvisoria, si è espresso il capo della missione Giovanni La Via: “E’ un momento intenso, abbiamo fatto un sacco di domande e non ci sono moltissime risposte. Si fermano sempre a quella che è l’offerta fatta”. In merito alla sede definitiva, “il bando di gara è ancora bel lontano dall’essere pronto e dicono che i lavori dovrebbero iniziare il primo giugno, ma non essendoci ancora il bando di gara, ci sembra un po’ difficile”, ha aggiunto La Via.