Dalle parole ai fatti: la Corea del Nord continua a provocare la comunità internazionale, facendo crescere il rischio dello scoppio di una Terza guerra mondiale. Stando a quanto riportato dalla tv giapponese NHK, Pyongyang ha lanciato un missile che è arrivato in una zona di mare di competenza economica esclusiva di Tokyo. Secondo l’agenzia Reuters, gli Stati Uniti sostengono che si tratterebbe di un missile balistico, un vettore che può trasportare testate nucleari. Intanto il premier giapponese Shinzo Abe ha convocato una riunione straordinaria del consiglio di difesa per prendere «tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza dei suoi cittadini». Fonti giapponesi hanno rivelato alla Reuters che il missile ha volato per 45 minuti, violando le risoluzioni Onu. Pochi giorni fa era stato lanciato l’allarme riguardo un nuovo imminente test di un missile balistico. L’intelligence Usa aveva registrato attività legate alla sperimentazione di un ordigno. (agg. di Silvana Palazzo)
TERZA GUERRA MONDIALE: ULTIME NOTIZIE E AGGIORNAMENTI
SANZIONI ALLA NORD COREA, CINA CONTRO GIAPPONE
Duro intervento della Cina nei confronti del Giappone a causa delle sanzioni contro la Corea del Nord. Oggi in conferenza stampa il portavoce del ministero degli Esteri cinese Lu Kang ha commentato la decisione, che coinvolgerà due aziende cinesi. L’azione giapponese decisa per seguire altri Paesi potrebbe danneggiare loro e gli altri: questo il pensiero di Lu Kang, che ha usato un’espressione molto comune per rendere ancor più chiaro il concetto. «Chi semina vento raccoglie tempesta», cioè il forte rischio di una Terza guerra mondiale. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, come riportato da Cri online, ha poi ribadito la ferma opposizione della Cina contro le sanzioni decise unilateralmente da qualsiasi Paese al di fuori del Consiglio di Sicurezza, in particolare quelle che coinvolgono istituzioni o individui cinesi. Il puzzle diplomatico internazionale resta complesso. (agg. di Silvana Palazzo)
COREA DEL NORD, LA “MINACCIA” AGLI USA
La Corea del Nord torna a rivolgersi agli Stati Uniti: la richiesta è di porre fine alla politica ostile nei confronti di Pyongyang, che potrebbe sfociare in una Terza guerra mondiale. Il quotidiano del partito di governo, il Rodong Sinmun, ha spiegato che lo status strategico della Corea del Nord è cambiato grazie ai programmi nucleari e missilistici, ma proprio questo aspetto non viene compreso. «C’è solo una via d’uscita per gli Usa che è quella di ritirare la sua “politica di contrapposizione” contro la Corea del Nord, inginocchiarsi e scusarsi davanti al suo esercito e al suo popolo», scrive il quotidiano, come riportato da agcnews. Per la Corea del Nord le “atrocità” di Washington aumenteranno, per questo in un altro servizio il giornale ha invitato i nordcoreani a prepararsi a sostenere prove più pesanti. Nel frattempo ci si interroga sul lancio di un nuovo missile balistico, ma la Difesa sudcoreana non ha ravvisato alcun segno. Intanto il ministero dell’Unificazione della Corea del Sud ha rinnovato la volontà di alleggerire le tensioni alle frontiere, spiegando – come riportato da Yonhap – che non esistono termini per un riavvicinamento tra le parti. (agg. di Silvana Palazzo)
RUSSIA: “RISPOSTA DURA CONTRO LE SANZIONI”
Terza guerra mondiale. La Russia non ci sta: le sanzioni Usa giunte sul tavolo di Trump dopo l’accordo tra Camera e Senato sono pronte ad essere “lanciate” contro Mosca, con il forte rischio di alimentare quel “vento di terza guerra mondiale” che purtroppo corre in mezzo mondo. I focolai aperti in Siria e in Corea del Nord non stanno andando nel vaso giusto, almeno in vista di un accordo a breve tra le due superpotenze della “guerra fredda”. Trump vuole mettere pressione a Putin, il qualche però non risparmia promesse di dure reazioni, qualora le sanzioni dovessero essere realmente confermate: ma attenzione, non solo gli Stati Uniti rischiano la reazione “diplomatica” di Putin, anche l’Unione Europea viene avvertita dal governo russo. «Se l’Unione europea sosterrà le sanzioni statunitensi, la risposta russa danneggerà non solo gli USA, ma anche l’UE», spiega Vladimir Dzhabarov, primo vicepresidente della commissione Affari esteri del Consiglio Federale (fonte Sputnik News). Du contro, il portavoce da Mosca ha anche aggiunto che un buon numero di Stati membri europei si stanno esprimento contro le mosse unilaterali di Washington, che influenzerebbero negativamente le imprese europee. Resta dunque da capire come e in quali mosse Bruxelles proveranno a far desistere Trump dall’invio delle nuove sanzioni. E in tutto questo, l’ambiguità tenuta finora dall’Europa dovrà in un modo o nell’altro stabilirsi e prendere una direzione univoca, o almeno aumentare la pressione “diplomatica” per provare a convincere un riavvicinamento Washington e Mosca, piuttosto che un nuovo muro/cortina di ferro per i prossimi mesi a venire.
LE REAZIONI DELLA RUSSIA
Potrebbe dunque non essere “innocua” la reazione della Russia alle nuove sanzioni degli Usa che presto potrebbero piombare sul già complicato scenario mondiale. Magari non si rischia la guerra diretta, ma di certo lo scontro diplomatico è più acceso che mai: secondo quanto riporta il Kommersant (citato da Sputnik news) la Russa sta pensando a particolari misure di ritorsione per reagire alle sanzioni di Trump, non avendo poi dimenticato lo “smacco” diplomatico dei 35 ambasciatori russi rispediti a Mosca qualche mese fa. «Poiché il documento rende virtualmente impossibile la restituzione alla Russia delle proprietà immobiliari in USA, sequestrate dall’amministrazione precedente, le autorità russe possono sequestrare gli immobili del complesso dell’ambasciata americana a Bohr Serebrjan, compresi alloggi e depositi»; la Russia intende perciò, sempre secondo il quotidiano russo espellere 35 diplomatici americani in piena risposta-attacco, limitando a soli due ambasciatori Usa nello stato guidato da Putin.