Proseguono le ricerche in mare per l’aereo scomparso di EgyptAir: il volo Airbus A320 ancora non si trova nei fondali, anche se iniziano ad affiorare resti purtroppo non solo di oggetti del relitto al largo delle coste greche ed egiziane nel Mediterraneo. Resti umani avvistati – come scriviamo qui sotto – con inoltre l’Esa (Agenzia Spaziale Europea) che ha da poco avvistato una macchia di carburante proprio nel punto in cui è caduto l’aereo EgyptAir. Ha parlato all’Ansa il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni: «Credo che il governo italiano non possa andare al di là di quello che è evidente a tutti e che il governo francese ha ripetuto in questi giorni. Cioè che al momento è difficile dare risposte certe sulle origini, ma certamente non si può escludere che si sia trattato di un attentato terroristico». Così ha risposto Gentiloni a margine della riunione ministeriale Nato sull’aereo scomparso Parigi-Il Cairo.
Sarebbero stati avvistati resti umani tra i rottami dell’aereo scomparso Egyptair, precipitato in mare ieri notte. A riferirlo è il ministero della Difesa greco che cita autorità egiziane, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Ansa. Sarebbero stati individuati anche due sedili e alcune valigie dell’aereo mentre erano già stati individuati pezzi di rottami. In un comunicato Egyptair ha precisato che il ritrovamento è avvenuto “nelle prime ore” di oggi “a 295 km dalla costa di Alessandria”. L’Ansa riferisce anche che “uno dei satelliti dell’Agenzia spaziale europea (Esa) ha avvistato una macchia di carburante nel mar Mediterraneo proprio nel punto in cui è caduto l’aereo dell’Egyptair”. A bordo del volo Airbus A320 c’erano 66 persone, 56 passeggeri tra cui un bambino e due neonati, tre addetti alla sicurezza e sette membri dell’equipaggio. Al momento non ci sono rivendicazioni su quanto accaduto.
Alcuni aggiornamenti sull’Airbus 320, l’aereo scomparso di EgyptAir, parlerebbero di una bufala riferita alla “palla di fuoco” avvistata da presunti navi mercantili nella mattinata di ieri. Il web si era subito scatenato sulla possibilità chiesi riferisca all’aereo scomparso e invece è stato anche smentito da tutte le fonti di servizi segreti egiziani, greci e americani. Forse di un’esplosione, visibile tramite le immagini satellitari, ma ancora non è chiaro se l’evento sia legato ad un attentato oppure ad un incidente. Alcune indiscrezioni, collegate all’amministrazione di Barack Obama, avrebbero confermato la presenza a bordo di una bomba, subito smentita però dalla Casa Bianca. Si indaga anche su una possibile volontà suicida da parte del pilota, che tuttavia stonerebbe con l’umore delle ultime ore, come riportato da alcune testimonianze. La ferita del terrorismo, dopo gli ultimi fatti di Parigi e Bruxelles, rimane ancora aperta ed è proprio per questo che i sospetti che si possa trattare di un’azione mirata rimangono ancora in piedi. Ora sarà l’Egitto, tramite esperti di Airbus ed una commissione d’inchiesta, a dover cercare le risposte, ma l’episodio non fa che aumentare la tensione che si era creata già in precedenza con la morte di Giulio Regeni.
Sono stati ritrovati finalmente alcuni rottami dell’aereo scomparso EgyptAir del volo Parigi-Il Cairo: l’Airbus A320 con 66 passeggeri a bordo è purtroppo precipitato, attorno alle acque greche, come già si sapeva da ieri, ma i rottami nelle ultime ore sono stati rinvenuti a galla a 290 km nord da Alessandria d’Egitto. «Pezzi di tornami dell’aereo e oggetti di passeggeri sono stati individuati 290 km a nord di Alessandria. Le forze armate intanto proseguono la ricerca dei resti di tutto il relitto dell’Airbus», sono le parole della tv di Stato egiziana attribuite all’esercito dello stato di Al Sisi. Intanto, La Stampa ha riportato l’analisi avanzata da un esperto analista israeliano, Omer Laviv, che si occupa di sicurezza aere di Chief Operations Officer: l’ipotesi sull’intera vicenda dell’aereo scomparso parla di una ormai sicura bomba a bordo. «La teoria più plausibile è che sia stata introdotta a bordo una carica esplosiva, a basso potenziale ma in grado di provocare uno squarcio nella carlinga. L’esplosione non era in grado di disintegrare il velivolo, ma ha provocato danni sufficienti a farlo precipitare. L’aereo ha sbandato a sinistra e ha perso quota, il pilota ha cercato di riprendere il controllo e ha virato a destra, ma si è avvitato e ha continuato a precipitare».
Le ipotesi che si fanno avanti sul aereo scomparso di EgyptAir scomparso in mare purtroppo sono ancora tante: il volo Airbus A320 precipitato al largo dell’Isola di Creta e Karpathos acquisisce col passare delle ore sempre più la minaccia di un attentato piuttosto che di un guasto tecnico. Gli esperti di terrorismo internazionali stanno diffondendo tramite agenzie le impressioni su quanto possa essere successo davvero nel volo Parigi-Il Cairo che da ieri ha gettato il mondo interno nella inquietante minaccia di terrorismo: una bomba caricata a bordo all’aeroporto Charles de Gaulle, forse tramite un complice dipendente dello scalo, sembra ora l’ipotesi più probabile. Tutte le altre sono meno probabili, ovvero un kamikaze o un tentato dirottamento, per arrivare fino al missile lanciata da una nave militare o da terra come per il veicolo russo fatto precipitare a novembre. Con la bomba a bordo si spiegherebbe sia la brusca perdita di quota che le virate viste da alcuni mercantili prima dello schianto in mare. L’Airbus A320 è uno degli aerei più diffusi e considerato sicuro al mondo quindi l’ipotesi del cedimento strutturale è assai improbabile. Purtroppo ancora la verità, come il relitto, non viene a galla.
Sono riprese oggi le ricerche dell’aereo scomparso Egyptair precipitato ieri in mare al largo dell’isola greca di Karpathos. A riferirlo è Rainews24. Il volo Airbus A320 Parigi – Il Cairo aveva 56 passeggeri tra cui un bambino e due neonati, tre addetti alla sicurezza e sette membri dell’equipaggio. Il volo Egyptair MS804 era partito dall’aeroporto Charles de Gaulle alle 23:09 di mercoledì sera ed è scomparso dai radar alle 2:30 di ieri notte: sarebbe dovuto atterrare a Il Cairo alle 3:15. E’ giallo sui resti dell’aereo: ieri sembrava che fossero stati trovati ma poi nel corso della giornata la notizia è stata smentita e oggi infatti si continua a cercare. Come riferisce Rainews24 “navi e aerei provenienti da Francia,Grecia ed Egitto hanno ripreso a perlustrare l’area in cui si pensa sia caduto l’Airbus 320, a circa 280 km dalla terraferma egiziana”. E’ mistero anche sulle cause dell’incidente. Tutte le ipotesi sono ancora la vaglio e non si esclude quella del terrorismo.
Il mistero attorno all’aereo scomparso EgyptAir, il volo Airbus Parigi-il Cairo non si trova più e per tutta la giornata di ieri le indicazioni da Egitto e dalla Grecia – dove sembra sia precipitato il velivolo all’alba ieri mattina – sono state contraddittorie e ancora non si è giunti a ricostruire la verità sulla fine dei 66 passeggeri totali dell’Airbus A320. Si fa però sempre più concreta l’ipotesi che sia stato un attentato la causa del disastro aereo. Dall’America in serata non sono arrivate notizie positive – posto che comunque sono morte delle persone e già di per questo quanto accaduto ieri è una assoluta tragedia – e riflettono i primi timori avuti da tutti: «le prime indicazioni sono quelle di una bomba». Le fonti dell’amministrazione Obama, riportate sul Sole 24 Ore, danno la versione dell’attentato terroristico come purtroppo probabile: anche Hillary Clinton, seppur molto cauta, ha affermato in una intervista alla CNN che “sembra proprio sia stato un atto terroristico”. Il relitto dell’Airbus sembra sia stato individuato nel Mediterraneo a circa 280 km dalla costa egiziana ma ancora in acque greche, vicino all’isola di Karpathos. Sembra però che l’aereo scomparso si sia inabissato, come ha detto Hollande ieri sera, e dunque nessuna ipotesi al momento va scartata o privilegiata, nonostante quanto detto dagli Stati Uniti. Resta un mistero, un giallo attorno ad un aereo che da una giornata sta tenendo l’intera Europa e non solo con il fiato sospeso: va detto che non ci sono state al momento rivendicazioni Isis o Al Qaeda, ma non per forza in passato sono arrivate in prossimità dei fatti orribili causati.