Alla fine ha ritirato la candidatura dalla lista elettorale. Carmela Cenicola era candidata nella lista a sostegno del candidato del centrosinistra Michele Emiliano in Puglia, “Noi a sinistra per la Puglia” appartenente a Sel e promossa dal presidente uscente Nichi Vendola. C’era però un problema: la donna è la sorella di Vincenzo Cenicola, in carcere con una condanna a otto anni e mezzo per omicidio, quello di Fabrizio Pignatelli ucciso fuori del suo locale a Foggia. Immediate sono scattate le polemiche anche per un articolo di Repubblica che ha rivelato la parentela della donna. I responsabili di Sel hanno detto che non ne sapevano nulla: “Le vicende giudiziarie che hanno coinvolto la famiglia Cenicola erano a noi sconosciute fino a quando non le abbiamo apprese dalla stampa stamattina. Pur restando fermamente garantisti, nel caso di processi in corso e tanto più dinanzi ad una sentenza di assoluzione, riconosciamo una possibile nostra disattenzione nell’aver accettato la sua proposta di candidatura nelle nostre liste. Carmela Cenicola è estranea a qualsiasi vicenda giudiziaria e tuttavia per ragioni di opportunità non avrebbe dovuto far parte della nostra squadra”. Lei dopo aver tentennato un po’ ha accettato di non candidarsi più spiegando che “pensavo che l’aver dedicato una vita al lavoro, l’essere uscita indenne da procedimenti penali fossero sufficienti per godere appieno dei diritti civili e per essere degna di rappresentare gli interessi dei lavoratori nelle Istituzioni politiche. Devo amaramente constatare che non per tutti è così”.