Nella puntata di “Quarto Grado” andata in onda ieri sera, tra i vari casi analizzati, si torna a parlare, come di consueto, di quello della scomparsa di Roberta Ragusa, la 45enne della quale si sono perse le tracce la notte tra il 13 e il 14 gennaio dello scorso anno. Unico indagato, con l’accusa di omicidio e soppressione di cadavere, è il marito di lei, Antonio Logli, che da tempo la tradiva con Sara Calzolaio, segretaria 29enne dell’autoscuola nella quale lavorava. Una vicenda in cui nessuna tessera del puzzle sembra aver ancora trovato la sua collocazione: il corpo della donna, nonostante i campi e boschi del pisano-lucchese siano stati setacciati dagli agenti, non è stato ancora trovato ma nemmeno, in quasi un anno e mezzo, è emerso qualche indizio o è arrivata qualche segnalazione che faccia sperare che la donna sia ancora viva, come continuano a sostenere il marito e la Calzolaio. Logli, infatti, in perfetto accordo con l’amante, si dice certo del fatto che la moglie si sia allontanata volontariamente da casa, a seguito di una lite domestica. Roberta – stando all’ipotesi fornita dall’uomo – sarebbe fuggita in stato confusionale dalla sua villetta a Gello di San Giuliano Terme, in provincia di Lucca, nella quale abitava con il compagno fedifrago e i loro due figli. Una tesi estrema, che le cugine e lo zio di Roberta – da tutti ritratta come una donna equilibrata e solida nelle sue convinzioni, nonostante nell’ultimo periodo soffrisse non poco per aver capito di essere stata tradita – etichettano come assurda, tanto più che pare oggettivamente improbabile che una donna senza documenti, soldi, chiavi della macchina e con indosso un pigiama rosa e un paio di ciabatte, sia potuta fuggire lontano e si sia nascosta per 16 mesi. “I familiari che io assisto non hanno alcun movente da spendere per poter giustificare un allontanamento volontario”, ha infatti detto in merito l’avvocato Enrico Gallinaro, legale della famiglia della Ragusa presente in studio, che ha continuato: “Chiunque pone questa ipotesi se vuole essere creduto ha il dovere di spiegare da dove poggia questa convinzione. Ad oggi, non ho sentito da nessuno il perché sarebbe andata via da casa”. Quello della sparizione di Roberta è un autentico giallo, nella trama del quale una coppia di amanti diabolici potrebbe aver architettato un piano perfetto per togliere di mezzo il terzo incomodo. Se i fatti fossero realmente in questo modo, chi sarebbe in verità la giovane Sara? Una complice delle trame di Antonio Logli o la sua seconda vittima? Oggi la Calzolaio vive nella casa dove fino al gennaio 2012 abitò Roberta, si prende cura dell’amante e dei suoi figli – cui un tempo faceva da babysitter – e si nasconde dagli sguardi indiscreti barricandosi dietro finestre alle quali molte persone vorrebbero vedere affacciarsi nuovamente la figura della donna da tutti creduta ormai morta. Lo stesso Alessandro Meluzzi, psichiatra ufficiale di “Quarto Grado” sembra essere convito della colpevolezza di Logli, che ritiene essere, al pari di altri uomini violenti che si sono resi responsabili della morte delle loro compagne, la “figura inquietante” di un “narcisista schizoide”.