Si continua ad indagare sul giallo di Mariangela Mancini, la giovane 32enne scomparsa misteriosamente la scorsa settimana e ritrovata senza vita a distanza di un giorno. Non si percorre più la pista iniziale del suicidio, che ha lasciato spazio inesorabilmente a quella del delitto. “Abbiamo alcuni elementi che ci consentono di escludere che si tratti di una morte accidentale e, logicamente, anche l’ipotesi del suicidio”, ha asserito in merito il procuratore capo di Rieti, come riporta oggi il quotidiano “Il Centro”, citando la trasmissione Chi l’ha visto?. I maggiori dubbi degli inquirenti si starebbero concentrando in modo particolare sul collo, dove sarebbero stati rinvenute alcune ferite riconducibili probabilmente ad un nastro. A tal proposito ha chiarito ancora il procuratore Giuseppe Saieva: “Alcuni segni sono inconfondibili, nel senso che depongono per una ipotesi di responsabilità di terzi. Sono segni che circondano tutto il collo, quindi sembrerebbe un corpo estraneo, filiforme, un nastro o una fettuccia con cui riteniamo possa essere stato compresso il collo”.
Si indaga per omicidio sul caso di Mariangela Mancini, la 32enne scomparsa da Borgorose, in provincia di Rieti, lo scorso 12 maggio e trovata morta in un bosco nella frazione di Spedino il giorno dopo. A non convincere sul suicidio della psicologa, inizialmente ipotizzato, sono alcuni particolari della vicenda tra cui quello dei vestiti. Gli abiti di Mariangela Mancini infatti erano asciutti al momento del ritrovamento del corpo e questo non sarebbe compatibile con le condizioni atmosferiche di quel luogo in quel giorno: la notte in cui la donna è scomparsa infatti è piovuto e dunque i vestiti si sarebbero dovuti bagnare. Mariangela, quindi, forse non è stata uccisa nel bosco del ritrovamento. Inoltre, come riporta Leggo.it, “sia il fratello della ragazza, che l’elicottero dei vigili del fuoco che hanno controllato la zona dopo la scomparsa, non hanno notato il cadavere se non il giorno successivo alla scomparsa”.
Continuano le indagini sulla morte di Mariangela Mancini, la psicologa 32enne scomparsa da Borgorose, in provincia di Rieti, lo scorso 12 maggio e il cui corpo è stato ritrovato 24 ore dopo in un bosco nella frazione di Spedino. All’inizio si è pensato si trattasse di suicidio ma ora si indaga per omicidio. L’autopsia sul corpo di Mariangela Mancini avrebbe infatti rivelato la possibilità di strangolamento visti i numerosi graffi ed ecchimosi sulla zona del collo: secondo il medico legale, come riporta SkyTg24, l’arma del delitto potrebbe essere un laccio. Intanto ieri sei persone della famiglia di Mariangela Mancini sono state ascoltate in Procura, secondo quanto riportato da Il Gazzettino: il fidanzato Luca Maceroni, il fratello di Luca, la mamma, la sorella e il fratello di Mariangela, la suocera. Gli inquirenti cercano di dare risposte ai dubbi che ancora restano. In particolare quelli sui vestiti della psicologa che erano asciutti: nella zona in cui è stata ritrovata però, durante la notte della sua scomparsa, si è abbattuto un temporale quindi se fosse morta in quel luogo i suoi abiti si sarebbero dovuti bagnare.
Confermata l’ipotesi di omicidio per Mariangela Mancini, la giovane psicologa della provincia di Rieti scomparsa in circostanze misteriose lo scorso 12 maggio e ritrovata il giorno successivo nel bosco di Spedino. A rivelarlo è l’autopsia che mette in luce numerosi graffi ed ecchimosi sulla zona del collo. Secondo il medico legale l’arma del delitto, come riporta un servizio di SkyTg24, potrebbe essere un laccio con cui l’assassino ha strangolato la donna. Una delle ipotesi degli investigatori è che Mariangela Mancini sia stata uccisa durante un tentativo di violenza sessuale, ma per avere ulteriori prove bisognerà attendere l’analisi dei vestiti che in quel momento portava la vittima. In quste ultime ore gli indumenti sono stati infatti inviati ai RIS di Roma che verificheranno la presenza di ulteriori tracce che potrebbero portare all’assassino. Per ora la procura di Rieti non ha confermato la presenza di alcun sospettato, nonostante si sia parlato nelle scorse ore di un giovane ospite di una comunità di recupero per tossicodipendenti. Intanto la famiglia e tutte le persone che conoscevano Mariangela Mancini, si sono chiuse nel loro dolore. Erano stati proprio i familiari a scartare fin da subito la possibilità che la donna si fosse allontanata di sua spontanea volontà e che addirittura si fosse suicidata. Mariangela, da molti descritta come una donna molto buona e benvoluta da tutti, stava per coronare il sogno di una vita. Stava infatti per andare a convivere con il fidanzato Luca.