Anche Luigi Schettino, commissario a Maddaloni, è finito in manette nell’ambito dell’inchiesta che ha visto coinvolto don Michele Barone, il parroco di Casapesenna (Caserta), che con la scusa di praticare esorcismi ha sottoposto a violenze inaudite molte fedeli, costringendole anche a subire ed effettuare diversi atti sessuali. Ma com’è possibile che questo dirigente di polizia che sognava di entrare nella Dia si sia fatto abbindolare da don Michele? Questione di fede, a quanto pare. Come riporta Il Mattino, Schettino era uno dei seguaci più fedeli a don Michele. Tutto era nato qualche mese fa, quando un giovane venne trovato morto a Maddaloni: in quell’occasione Schettino fece irruzione nella Procura di Santa Maria Capua Vetere e disse, “il ragazzo si è suicidato perché fa parte di una setta satanica: l’ho appreso da un altro seguace dello stesso gruppo che me lo ha riferito mentre io e don Michele Barone la sottoponevamo a un esorcismo”. Eccolo, il legame tra i due: Schettino era assiduo frequentatore di don Michele Barone, se ne fidava ciecamente. Al punto di prestarsi ai suoi piani “diabolici”, fino ad arrivare a difenderlo strenuamente, ad aprire indagini partendo da sue indicazioni, a farsene celebrare il matrimonio. Una vera e propria ossessione… (agg. di Dario D’Angelo)
LA NOTA DELLA DIOCESI
“Attendendo con fiducia gli sviluppi delle indagini da parte della magistratura competente esprime profondo rammarico e vicinanza e solidarietà alle vittime ed alle persone coinvolte.” Questo recita la nota ufficiale rilasciata dalla Diocesi di Aversa riguardo l’arresto di Don Michele Barone, accusato di violenze ed esorcismi nei confronti di diverse donne, alcune anche minorenni. Il caso è stato portato alla ribalta dalla redazione delle Iene, col Vescovo Angelo Spinillo, a capo della Diocesi della città campana, che ha affermato come tutti i membri della comunità si sentano profondamente addolorati “per quanto appreso dal provvedimento a carico del predetto sacerdote”. Anche il Vescovo era stato interpellato dalla trasmissione di Italia 1 per avere un parere sulle gravi accuse a Don Michele, ma le risposte mostrate nel servizio televisivo erano state molto evasive. (agg. di Fabio Belli)
ESORCISMI E VIOLENZE SESSUALI SU 14ENNE
Don Michele Barone, il prete di Casapenna che curava con l’esorcismo una quattordicenne con problemi psichici, è stato arrestato. Stamattina la Squadra Mobile della Questura di Caserta ha eseguito un’ordinanza di custodia in carcere, su disposizione della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere guidata da Maria Antonietta Troncone. L’accusa è di violenza sessuale aggravata e maltrattamenti. Ai domiciliari i genitori della ragazza, Cesare Tramontano e Lorenza Carangelo, e Luigi Schettino, dirigente di polizia che provò a convincere Nicoletta Tramontano, la sorella maggiore della vittima, a ritirare la denuncia nei confronti del prete esorcista. La vicenda è emersa grazie ad un servizio de Le Iene, nel quale Nicoletta ha raccontato di come don Barone esorcizzava la sorellina, che invece necessitava di cure mediche. Dall’ordinanza di custodia cautelare sono emersi alcuni particolari scabrosi che gli inquirenti hanno raccolto attraverso diverse testimonianze. Il prete, come riportato da Repubblica, avrebbe praticato altri esorcismi su diverse donne, abusando di loro sessualmente, costringendole a spogliarsi e dormire nello stesso letto, insieme alla sua amante.
DON MICHELE BARONE ARRESTATO: “MEDIEVALI E BRUTALI RITI ESORCISTI”
Don Michele Barone era a capo di una vera e propria setta. La procuratrice Maria Antonietta Troncone ha spiegato che le “indagini hanno consentito di stigmatizzare un contesto criminale inquietante”. Il prete, senza l’autorizzazione del Vescovo diocesano e quindi in spregio delle regole, “ha perpetrato su numerose donne – tra le quali la minore e una giovane – medievali e brutali riti esorcisti, da qui l’accusa di violenza sessuale aggravata e dei maltrattamenti in famiglia”. Don Michele Barone convinceva le donne che erano possedute dal demonio e le sottoponeva a trattamenti disumani. Le vittime nel corso di questi riti “sono state violentemente percosse, brutalmente ingiuriate e minacciate, e costrette a subire contro la loro volontà atti sessuali: palpeggiamenti in zone erogene, denudazione e l’aberrante prassi di dormire, nude, insieme al prete e alla sua amante”. Inoltre, don Barone convince le vittime a sospendere i trattamenti farmacologici a cui erano sottoposte e la normale alimentazione, infatti si sono nutrite per mesi con flebo di glucosio e/o latte e biscotti. Dalle indagini è emerso che una donna “ è stata costretta in più circostanze, a compiere e a subire atti sessuali, con la minaccia che, nell’ipotesi di rifiuto, sarebbe stata certamente punita dalla Madonna, da San Michele e da altri Angeli e Santi”.
CLICCA QUI PER VEDERE IL SERVIZIO DE LE IENE