Ha destato molto scalpore e polemiche la notizia data dai colleghi del Corriere della Sera ieri sera riguardo a Giovanni Scattone, condannato per l’omicidio colposo di Marta Russo, studentessa universitaria quando era assistente di filosofia: per Scattone è arrivata la chiamata di ruolo in un liceo di Roma, l’Istituto Luigi Einaudi per un posto a tempo indeterminato con l’insegnamenti di psicologia. Anche lui infatti è uno dei docenti precari diventati di ruolo grazie alle assunzioni della Buona Scuola; Scattone nel 2012 superò il concorso e a livello amministrativo e legale è tutto in regola. I problemi li creano i suoi precedenti che hanno fatto muovere allo scandalo moltissime personalità, da quelle istituzionali alla gente comune di Roma. Significative sono le parole della madre di Marta Russo che in questo modo si vede riaperta una ferita che rimarrà sempre: «Non è la prima volta ed è ancora restiamo sconvolti: non si può pensare che una persona del genere, che non ha neanche mai chiesto perdono, possa fare l’educatore. Tra l’altro con un posto fisso», afferma ai microfoni di TgCom24, Aureliana Russo. Da aggiungere rimane che Scattone si è sempre proclamato innocente e vittima di vari errori giudiziari, che il controverso processo di metà anni novanta presentò all’intera opinione pubblica.
Giovanni Scattone, condannato insieme a Salvatore Ferraro per l’omicidio della studentessa Marta Russo, ha ottenuto una cattedra di psicologia all’istituto Luigi Einaudi della capitale. Docente precario, grazie alle assunzioni previste nella riforma cosiddetta Buona Scuola, adesso è stato assunto grazie anche a un concorso vinto nel 2012. Nel 2011 Scattone aveva ottenuto una supplenza nello stessa scuola, il liceo Cavour, dove Marta Russo era stata uccisa. Le polemiche lo avevano obbligato a rinunciare all’incarico, ma ha insegnato in altre scuole. Scattone venne condannato per omicidio colposo a cinque anni e tre medi di detenzione. Scontò la pena in carcere e poi ai servizi sociali e gli venne tolta l’interdizione ai pubblici uffici. Ai tempi si parlò di un folle piano dei due per mettere in atto il delitto perfetto, l’uccisione senza movente alcuno di una persona, ma si sono sempre dichiarati innocenti. Adesso ovviamente altre polemiche per il nuovo incarico professionale.