Il 21 settembre, oggi, si festeggia San Matteo ed è festa a Salerno città di cui questi è patrono. Non è festa però solo nella città campana, ma anche in altri diversi comuni di cui il Santo è patrono. Per fare un riepilogo San Matteo è patrono di: Albanella (SA), Asiago (VI), Aurano (VB), Bombonina (CN), Borghetto Santo Spirito (SV), Cannara (PG), Chiaramonti (SS), Fabrica di Roma (VT), Giusvalla (SV), Guidizzolo (MN), Laigueglia (SV), Molinella (BO), Montenereo di Biscaccia (CB), Nichelino (TO), Ortignano Raggiolo (AR), Perrillo (BN), Pietrabruna (IM), Poggiofiorito (CH), Revine Lago (TV), Riese Pio X (TV), Rocca San Giovanni (CH), San Marco in Lamis (FG), Savigno (BO), Sicignano degli Alburni (SA), Vanzo (PD), Villa d’Ogna (BG) e Villanuova sul Clisi (BS). Inoltre San Matteo è il patrono dei banchieri, doganieri, delle guardie di finanza, dei ragionieri, dei commercialisti e infine anche di esattori, contabili e anche bancari.
Sarà una festa senza fuochi d’artificio quella che si celebrerà oggi a Salerno per San Matteo, santo del giorno e patrono della città. La decisione è stata presa, come riferisce SalernoToday, dall’Autorità portuale per motivi di sicurezza. Quindi non ci saranno i fuochi d’artificio nell’area del porto turistico al termine della processione e delle celebrazioni in onore di San Matteo. E non sono mancate le polemiche tra i cittadini per questa decisione. Critiche sono arrivate anche dall’opposizione. Il consigliere comunale Roberto Celano ha dichiarato a proposito: “L’amministrazione avrebbe deciso di non finanziare i fuochi di artificio, di far smantellare gli altoparlanti per impedire la riuscita della processione per San Matteo, di non partecipare con le Istituzioni apicali e magari con i simboli della città all’evento religioso. Tutto ciò per capriccio e per fare qualche dispettuccio al Capo della Chiesa salernitana, proprio come verosimilmente farebbe qualche bimbo che frequenta le scuole dell’infanzia. (…) Sinceramente questa sceneggiata, ormai ripetuta da qualche anno, è un affronto alla città, un offesa ai salernitani, uno schiaffo ai credenti che con grande partecipazione annualmente onorano il Patrono di Salerno”.
Ha annunciato che non parteciperà alla processione per San Matteo il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli. E nella città che festeggia oggi il suo patrono è scoppiata la polemica. Il 21 settembre la Chiesa Cattolica celebra la ricorrenza di San Matteo, apostolo di Gesù, e per la città di Salerno i festeggiamenti sono importanti visto che si tratta della festa patronale. Ma quest’anno la ricorrenza è accompagnata da contestazioni dopo la decisione del primo cittadino di non partecipare alla processione. Come riporta SalernoToday, il sindaco ha dichiarato: “Non parteciperò alla processione di San Matteo ma senza aspetti ostativi né rivendicativi, perché raramente ho partecipato. Quest’anno purtroppo ho altre incombenze che mi opprimono e non potrò partecipare”. Polemiche anche per un’altra decisione. La processione solenne per San Matteo prenderà il via dal Duomo verso le 18:30 e non si concluderà con i classici fuochi d’artificio. L’Autorità portuale ha infatti negato il permesso di utilizzare l’area del porto turistico per motivi di sicurezza.
Il 21 settembre di ogni anno la Chiesa Cattolica celebra la ricorrenza di san Matteo. La data è stata scelta per ricordare la morte del santo. Prima di essere scelto da Gesù di Nazaret per essere uno dei dodici apostoli, Levi (questo il suo nome prima di abbracciare il cristianesimo) era un “pubblicano”: riscuoteva i tributi dovuti dal popolo all’Impero Romano. Per questo motivo, san Matteo apostolo è considerato il protettore di banchieri, ragionieri e degli esattori delle tasse. I pubblicani dell’Impero Romano erano visti con un certo biasimo dal popolo ebraico: i sacerdoti, in osservanza al primo comandamento (“Non avrai altro Dio fuori di me”) vietavano al popolo di maneggiare le monete, che riportavano l’effige dell’imperatore romano. La sua conversione è raccontata nel Vangelo di Marco con queste parole: “Uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli li ammaestrava.E, passando, vide Levi, figlio d’Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: “Seguimi”. Ed egli, alzatosi, lo seguì.”(Mc, 2, 13-14). La Chiesa considera san Matteo anche evangelista ma, secondo gli studiosi, ciò potrebbe essere errato. Infatti, non vi sono prove concrete che il cosiddetto “Vangelo di Matteo” sia stato effettivamente scritto dall’apostolo. Le cause della morte di san Matteo sono alquanto incerte: sebbene la maggioranza ritenga sia avvenuta per cause naturali all’età di circa settant’anni, secondo alcune tradizioni fu ucciso da un sicario su mandato del re d’Etiopia Itarco. Itarco avrebbe voluto sposare Ifigenia, figlia del precedente sovrano, la quale rifiutò perchè aveva fatto voto di verginità al Signore. Itarco chiese a san Matteo di intercedere per lui nei confronti della giovane. L’apostolo rifiutò: durante una predica che tenne durante il Sabato, san Matteo disse chiaramente che il voto fatto da Ifigenia non poteva essere infranto.
Numerose sono le feste e le sagre dedicate a san Matteo, che si svolgono tutte nei giorni a ridosso della sua ricorrenza, coincidente con l’equinozio d’autunno: la principale si svolge a Salerno, patrono della città, nella cui cattedrale sono conservate le reliquie del Santo. In questa occasione si tiene la cosiddetta “Sfilata dei Santi”: le statue argentee dei martiri Anthes, Gaio e Fortunato (che il popolo salernitano ha soprannominato “Le tre sorelle”) sfilano per il centro della città.
Salerno è talmente devota a San Matteo da avere inserito il ritratto dell’apostolo nello stemma cittadino. Questa scelta risale probabilmente al XVI secolo:il 27 giugno 1544 i salernitani richiesero l’intercessione di San Matteo per proteggersi dall’attacco via mare del pirata ottomano Ariadeno Barbarossa. La flotta ottomana fu completamente distrutta da una tempesta. Con gli oltre centotrentamila abitanti censiti dall’ISTAT nel 2011, attualmente Salerno è – dopo Napoli – il secondo capoluogo di provincia della Campania per popolazione, mentre – con un estensione di poco superiore ai cinquantanove chilometri quadrati – si colloca al trentasettesimo posto per superficie tra i comuni della regione, immediatamente seguito da Sala Consilina. L’omonimo Golfo non fa parte del territorio comunale, ma solo della Provincia.