Particolare risalto tra coloro che sono celebrati dalla Chiesa cattolica nella giornata del 24 giugno spetta a Santa Maria Guadalupe, la fondatrice della Congregazione religiosa delle Serve di Santa Margherita Maria e dei Poveri. Nata il 27 aprile del 1878 con il nome di Anastasia Guadalupe Garcia Zavala a Zapopan, in Messico, da padre commerciante, Fortino Garcia e da Rifugio Zavala Garcia, sin da piccola entrò in contatto con la religione, in quanto i genitori gestivano un negozio che vendeva oggetti di ispirazione religiosa di fronte alla Basilica di Nostra Signora di Zapopan. Sin dalla più tenera età Lupita, come fu affettuosamente ribattezzata in famiglia, iniziò a frequentare la chiesa, mostrando grande attitudine alla carità verso i tanti poveri che si rivolgevano alle strutture ecclesiali per avere un minimo di assistenza. Una volta cresciuta, la bellezza attirò le attenzioni di un suo coetaneo, Gustavo Arreola, con il quale sigillò un fidanzamento ufficiale che però fu interrotto dalla sua decisione di consacrare la vita al Signore e dedicarsi in particolare all’assistenza dei poveri. Aveva ventitré anni quando confidò il suo intento a Padre Cipriano Iñiguez, il suo riferimento spirituale. Padre Cipriano aveva pensato che fosse giunto il momento di creare una congregazione in grado di prendersi cura del tanti indigenti che ogni giorno bussavano alla sua porta per poter trovare conforto oltre che dei malati dell’Ospedale, che necessitavano dal canto loro di cure di carattere spirituale in grado di far fronte alle loro sofferenze. Il risultato di questo avvicinamento tra i due fu la Congregazione religiosa delle Serve di Santa Margherita Maria e dei Poveri. Diventata infermiera, Madre Lupita si dedicò con incessante energia al suo nuovo compito, cercando allo stesso tempo di organizzare meglio un ospedale che essendo nella fase embrionale necessitava di molte cose, pur non difettando nell’accoglienza di coloro che si rivolgevano ad esso con grande speranza. Diventata Superiora Generale della Congregazione, detenne la carica lungo tutto l’arco della sua vita adattandosi presto, nonostante l’estrazione sociale agiata, ad una vita fatta di rinunce e di sobrietà. Proprio la povertà era del resto il fulcro della predicazione del suo ordine religioso, condizione necessaria per potersi dedicare con profitto alla cura delle persone che maggiormente avevano bisogno di assistenza.Quando l’Ospedale entrò in una spirale di grave difficoltà finanziaria, fu proprio Madre Lupita a chiedere e ottenere dal proprio direttore spirituale il permesso di poter mendicare nella strada, riuscendo infine insieme alle consorelle dopo anni di tentativi a risollevare la struttura e a metterla di nuovo a disposizione dei malati. Dal 1911 però la situazione politica del paese entrò in una fase di grave difficoltà, a seguito della caduta di Porfirio Diaz. Un periodo che sarebbe sfociato in una sanguinosa guerra civile e nel quale la chiesa fu perseguitata dai governi rivoluzionari, in particolare quello di Plutarco Elìas Calles, che operò nel periodo più cruento del conflitto, ovvero dal 1926 al 1929. Nel corso di questi anni la vita di Madre Lupita, come del resto quella di tutti coloro che facevano riferimento alla Chiesa cattolica, fu posta ripetutamente a repentaglio. Nonostante ciò la sua congregazione decise di non sottrarsi alla sfida, nascondendo all’interno dell’Ospedale un gran numero di sacerdoti e Francisco Orozco y Gimenez, l’Arcivescovo di Guadalajara. Le stesse suore in questo periodo ebbero però l’accortezza di assistere anche i soldati rivoluzionari feriti, guadagnandosi la simpatia e la protezione degli stessi. La congregazione continuò a svilupparsi aprendo undici fondazioni in Messico.
La sua morte, avvenuta il 24 giugno del 1963, a due anni di distanza dai festeggiamenti per i sessant’anni di vita religiosa, non ha fermato l’evoluzione delle Serve di Santa Margherita Maria e dei Poveri, se solo si pensa che attualmente la congregazione è operante anche in paesi come Italia, Islanda, Grecia e Perù.La stima guadagnata in tanti anni di attività fu testimoniata proprio dalla grande partecipazione popolare ai funerali, celebrati quando Madre Lupita era già in odore di santità. La sua beatificazione è avvenuta ad opera di papa Giovanni Paolo II a San Pietro, il 25 aprile del 2004, mentre la canonizzazione è stata celebrata da papa Francesco, sempre in piazza San Pietro, il 12 maggio del 2013.