Si è conclusa questa mattina l’estradizione verso il nostro Paese di Sebastien Hubert A. B. De Meersman, 37enne belga ed a capo dell’organizzazione criminale che si occupava del commercio fasullo di alcolici. L’uomo era stato raggiunto da un mandato di arresto europeo in quanto ritenuto colpevole per i reati di falso e frode fiscale per un danno complessivo a scapito dell’erario di circa 70 milioni di euro. Il 37enne era stato individuato e fermato in Belgio lo scorso febbraio proprio in seguito agli accertamenti investigativi in corso nell’ambito dell’operazione internazionale dal nome emblematico, “Criminal Drinks” e che aveva visto la piena collaborazione delle forze dell’ordine italiane e di quelle europee. De Meersman era riuscito a mettere insieme una vera e propria associazione a delinquere di stampo transnazionale che è stata smantellata del tutto grazie all’arduo lavoro compiuto in modo sinergico dallo SCIP – Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia del Dipartimento della Pubblica Sicurezza insieme ai colleghi belgi.
MAXI EVASIONE FISCALE PER 70 MILIONI: IN ITALIA IL CAPO DELL’ORGANIZZAZIONE
Le indagini che hanno portato a intercettare e arrestare Sebastien Hubert A. B. De Meersman erano state condotte dalla Guardia di Finanza di Agrigento e dall’Agenzia delle Dogane di Porto Empedocle, grazie alle quali è stato possibile mettere fine all’associazione malavitosa messa in piedi dal 37enne belga. Il suo arrivo a Fiumicino è avvenuto questa mattina intorno alle 13:30, scortato dagli uomini dello SCIP, in seguito al quale si sono completate le operazioni relative all’arresto in Italia presso l’Ufficio di Polizia di Frontiera Aerea. Successivamente è stato trasferito in carcere, a disposizione dell’autorità giudiziaria siciliana. Il personaggio chiave dell’inchiesta Criminal Drinks che ha permesso di fare luce sulla maxi evasione fiscale dovrà ora affrontare la magistratura italiana. L’ordinanza cautelare mai eseguita nei suoi confronti, come riporta Agrigentonotizie.it, era stata emessa oltre un anno fa. Gli indagati era circa una quarantina anche se il 37enne era ritenuto il capo dell’organizzazione e nel luglio 2016 erano già scattati 16 provvedimenti di fermo.