Chi parla male di Napoli rischia di finire in Tribunale: è stato, infatti, lanciato un osservatorio permanente sulle offese al capoluogo campano e ai suoi residenti. Lo ha fatto la giunta municipale e il sindaco Luigi de Magistris, che ad esempio ha denunciato per diffamazione il sindaco di Cantù, Stefano Bizzozzero, per aver definito «fogna» la città di Napoli. Non bisogna, dunque, parlar male di Napoli e dei suoi cittadini, neppure con un commento sui social network. Il rischio è di ricevere una querela dal Comune partenopeo, come appunto il primo cittadino di Cantù. «Difendi la città», si chiama così lo sportello online che è stato istituito. Come funziona? Si compila un form con i propri dati, le informazioni sull’offesa ed eventuali “prove”. Ad esempio, si può allegare uno screenshot della pagina web o del profilo social per far sì che si apra la procedura di verifica che potrebbe portare alla querela da parte dell’amministrazione municipale.
«Da tempo ma sempre più spesso si assiste ad una narrazione distorta e a volte diffamatoria della città di Napoli», scrive il Comune sul sito. Per questo è nata l’idea di uno sportello che raccolga le segnalazioni dei cittadini napoletani sulle offese contro Napoli e le eventuali richieste di precisazioni e rettifica o avviando iniziative legali – previa valutazione dell’Avvocatura comunale – per tutelare la dignità e l’immagine del territorio. Il sindaco Luigi de Magistris ha evidenziato che la partecipazione dei cittadini è importante, precisando che le azioni legali verranno avviate solo in caso di mistificazioni, non di critica. «Con i soldi che ricaveremo dalle azioni civili, faremo quelle piccole azioni che i cittadini ci chiedono per migliorare decoro e servizi. Siamo convinti che questo sportello faccia rinnovare l’orgoglio partenopeo», ha dichiarato il primo cittadino di Napoli.