Il 26 febbraio è solennemente celebrato San Faustiniano, vescovo di Bologna. Le notizie riguardanti la vita di San Faustiniano sono davvero pochissime. Si pensa che probabilmente il santo sia vissuto tra il 343 ed il 313, anno della sua morte e che risiedesse a Bologna durante le terribili persecuzioni dei cristiani per mano di Diocleziano, invitando i fedeli a non abbandonare la propria fede in Dio nonostante il pericolo incombente. Il culto di San Faustiniano si diffuse però solamente a partire dal 1300 e più di due secoli dopo, nel 1586, il cardinale Gabriele Paleotti diede ordine di traslare le sante spoglie di Faustiniano all’interno della Cattedrale di Bologna, decidendo per il 26 febbraio il giorno della sua celebrazione. La più vetusta lista dei vescovi dell’arcidiocesi di Bologna, cioè l’Elenco Renano risalente ad un periodo precedente al XIV secolo, San Faustiniano risulta essere il secondo vescovo della città. Ciò è confermato da una iscrizione realizzata in caratteri gotici, che si trova nella quattrocentesca chiesa dedicata ai santi Naborre e Felice: questa riporta difatti come primo vescovo di Bologna Zama, mentre San Faustiniano è presente come suo successore. San Faustiniano, secondo l’opera “Apologia Contra Arianos” attribuita ad Attanasio vescovo di Alessandria, pare inoltre che abbia preso parte al Concilio di Sardica, tenutosi tra il 343 ed il 344 nell’antica provincia dell’Illirico: questo evento sarebbe piuttosto credibile dal momento che molti dei vescovi partecipanti allo stesso concilio provenivano proprio dalla costa adriatica.
San Faustiniano viene comunemente rappresentato nell’iconografia cristiana vestito da vescovo recante in mano il pastorale, cioè un bastone ricurvo tipico della sua carica, e la mitra sul capo. Nell’altra mano il Santo reca un libro ed una palma, simbolo di resurrezione e di vita eterna, alla base dunque della religione cristiana. La Cattedrale di San Pietro, dove fu traslato il Santo, è uno degli edifici religiosi più importanti di Bologna e si trova a due passi da Piazza Maggiore e dunque nel cuore del centro storico della città. Molto travagliata è stata la sua storia, dal devastante incendio del 1131 al terremoto del 1222. L’aspetto attuale della chiesa è frutto dei restauri effettuati nel 1605. Il suo campanile è la seconda torre più alta della città dopo quella degli Asinelli e al suo interno è custodita “la nonna” cioè una delle campane più grandi d’Italia risalente al 1594: la melodia che produce è alla bolognese, cioè emette suoni cadenzati ed inoltre, nonostante il suo notevole peso di 33 quintali, ruota completamente su se stessa. All’interno della chiesa è possibile ammirare numerosi dipinti del Carracci, del Fontana, del Creti e del Franceschini. A due passi, affacciata sulla bella e centralissima Piazza Maggiore, si trova la Basilica di San Petronio che costituisce uno degli ultimi esempi di architettura gotica presente in Italia: all’interno si trova la Meridiana del Cassini, realizzata per dimostrare che era la stessa terra a girare attorno al sole. Qui si tenne il Concilio di Trento nel 1547 e l’incoronazione di Carlo V.
GLI ALTRI SANTI FESTEGGIATI OGGI
Il 26 febbraio sono festeggiati anche l’eremita San Vittore, il vescovo Sant’ Andrea di Firenze, Sant’ Ilario di Magonza, San Porfirio di Gaza, San Dionigi di Augusta, le fondatrici delle Figlie di Maria Santa Paola di S. Giuseppe di Calasanzio (Paola Montal y Fornes), il patriarca Sant’ Alessandro di Alessandria, Sant’ Agricola di Nevers, San Flaviano I di Como, il beato martire Beato Roberto Drury e Beata Pietà della Croce Ortiz Real.