Azouz Marzouk ha commentato la scomparsa del suocero Carlo Castagna. «Da quando ho saputo la notizia sto veramente male, non credevo fosse possibile visto che i nostri rapporti non erano dei migliori. E invece non faccio che pensare a lui», ha dichiarato all’AdnKronos. Azouz nella strage di Erba dell’11 dicembre 2006 perse la moglie Raffaella e il figlio Youssef di soli due anni. «Se fossi in Italia andrei sicuramente al suo funerale, andrei a dargli l’ultimo saluto. Faccio le mie condoglianze ai figli Pietro e Giuseppe», ha aggiunto Azouz. Tra il giovane e il suocero i rapporti si sono sempre mantenuti tesi, anche durante le fasi del lungo processo. Ma fu proprio Carlo Castagna a scagionare Azouz dai sospetti iniziali: riferì agli inquirenti che il genero si trovava in Tunisia il giorno del quadruplice omicidio. Oggi Azouz vive in Tunisia: si è risposato e ha tre figlie. Ed è convinto che la giustizia «non ha trovato i veri assassini della mia famiglia». (agg. di Silvana Palazzo)
E INTANTO OLINDO ROMANO FA IL CUOCO IN CARCERE…
Ha scosso chiunque lo abbia conosciuto la morte di Carlo Castagna, l’uomo che vide sterminare parte della sua famiglia da Olindo Romano e Rosa Bazzi nella vicenda di cronaca nota come strage di Erba. E proprio Olindo negli ultimi giorni è tornato alla ribalta grazie a Libero, il quotidiano di Vittorio Feltri che tra le altre cose ha dato il via – insieme a TeleLombardia – ad una raccolta fondi per pagare le perizie che potrebbero discolpare i due coniugi. Sul giornale sono state pubblicate due ricette: il risotto alle verze e lo spezzatino di maiale in bianco, con tanto di “buon appetito” finale aggiunto a chiusura della lettera inviata a Libero. Sì, perché Olindo è stato assegnato all’area cucina della struttura penitenziaria di Opera dove sta scontando la sua condanna all’ergastolo. (agg. di Dario D’Angelo)
STRAGE DI ERBA, OLINDO E ROSA PUNTANO ALLA REVISIONE
Carlo Castagna è morto, ma la vicenda giudiziaria riguardante la strage di Erba, dove l’uomo ha perso la moglie, la figlia e un nipotino, non può dirsi ancora conclusa. Olindo Romano e Rosa Bazzi stanno scontando l’ergastolo, ma il 12 luglio presso la Corte di Cassazione ci sarà l’udienza relativa al ricorso che i loro legali hanno presentato contro la decisione dei giudici della Corte d’Appello di Brescia che avevano deciso di non disporre alcun incidente probatorio su alcuni reperti mai analizzati sulla scena del delitto. La decisione dei legali risale a febbraio e la decisione dei giudici bresciani alla fine di gennaio. L’obiettivo dei difensori di Rosa e Olindo è arrivare a una revisione del processo, ma la Corte d’Appello ha ritenuto che l’incidente probatorio su alcuni reperti, tra cui un accendino e un mazzo di chiavi, non sarebbe in grado “di scardinare le prove già acquisite e che hanno costituito il giudicato”. Vedremo a chi darà ragione la Corte di Cassazione. (aggiornamento di Bruno Zampetti)
CARLO CASTAGNA, IL PERDONO A ROSA E OLINDO
Carlo Castagna è morto. L’uomo ero riuscito a sfuggire alla morte a differenza di sua moglie, sua figlia e il suo piccolo nipotino in quella che è passata alla cronache come la strage di Erba. L’uomo nutriva una profonda fede e aveva anche perdonato gli assassini dei suoi cari. Ilsussidiario.net aveva intervistato Castagna otto anni fa, in occasione della Santa Pasqua. Così ci aveva spiegato cosa intendeva per perdono: “Noi uomini siamo oggetto di perdono, e dobbiamo a nostra volta essere capaci di concederlo ai nostri simili. Non sempre ci riusciamo, non sempre ne siamo capaci, ma il nostro sforzo deve essere questo. Il perdono lo abbiamo ricevuto, continuiamo a riceverlo e lo riceveremo ancora, ma a nostra volta dobbiamo essere capaci di offrirlo indistintamente agli altri uomini”. Aveva anche aggiunto che il perdono lo aveva aiutato “a vivere la sofferenza in modo diverso: non è tristezza, non è rancore, non è desiderio di vendetta. Inoltre, mi ha fatto capire che la sofferenza ha un valore molto positivo, perché soffrire tanto vuol dire aver amato altrettanto, e nel tempo la sofferenza trova la gioia per aver avuto al fianco i nostri cari”. Parole che rappresentano ancora un valido insegnamento, provenendo da un’esperienza diretta. (aggiornamento di Bruno Zampetti)
CARLO CASTAGNA È MORTO, LE PAROLE DEI FIGLI
Carlo Castagna è morto nella notte tra venerdì e sabato. L’uomo che era riuscito a perdonare Olindo Romano e Rosa Bazzi, gli autori della strage di Erba in cui morirono il nipote Youssef, la figlia Raffaella Castagna e la moglie Paola Galli, oltre che la vicina di casa Valeria Cherubini. A dare l’annuncio della morte di Castagna sono stati i figli Pietro e Beppe, come riportato da La Provincia di Como:”Ne abbiamo passate tante insieme ma tu eri per noi sempre una guida, un esempio da seguire e da ammirare, e pur sapendo che adesso sarai felice perché hai ritrovato la tua Polly, Raffaelle e il piccolo Fefè, a noi lasci una voragine di vuoto immensa e ci mancherai infinitamente”. Insomma, una persona apprezzata tanto nel pubblico quanto nella vita privata: la morte di Carlo Castagna lascerà secondo i familiari un vuoto incolmabile. (agg. di Dario D’Angelo)
CARLO CASTAGNA E’ MORTO
Nelle scorse ore è morto Carlo Castagna, personaggio noto per i tristi fatti del dicembre 2006 di Erba, quando i coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi, uccisero tre donne, un bimbo e un cane, dando poi fuoco alle loro abitazioni. Aveva 74 anni, ed è morto per cause sconosciute, molto probabilmente, un male incurabile. Era molto conosciuto a Erba, titolare di una nota azienda nel settore dell’arredamento, nonché ex consigliere comunale ed assessore. Durante quella tragica notte dell’11 dicembre di 12 anni fa, Carlo perse la moglie, la figlia e il nipote, nella strage compiuta in due appartamenti situati nel centro della cittadina in provincia di Como. Rosa e Olindo, esasperati dai vicini di casa, a loro modo di vedere troppo rumorosi, decisero di farla finita, uccidendo a coltellate e a sprangate Raffaella Castagna (la figlia) e il piccolo Youssef Marzouk, il nipote.
CARLO CASTAGNA AVEVA PERDONATO I DUE ASSASSINI
Ammazzata anche Paola Galli, la moglie di Carlo, e la vicina di casa, Valeria Cherubini, compreso il suo cane. Si salvò, riportando comunque delle gravi conseguenza, Mario Frigerio, il marito di quest’ultima, che si finse morto e che venne così risparmiato. Ad incastrare i due coniugi fu proprio il Frigerio, con il tribunale di Como che condannò i due assassini all’ergastolo. Carlo Castagna negli ultimi anni è stato spesso e volentieri ospitato da diversi programmi televisivi, proprio per parlare di questa tragica vicenda; si è avvicinato moltissimo alla fede, confessando di aver perdonato Rosa e Olindo proprio grazie alla religione cristiana, una storia che divenne anche un libro dal titolo “Il perdono di Erba”. L’annuncio della morte di Carlo, è stato dato dai famigliari.