Concluse le Elezioni 2016 in Austria con il ballottaggio che ha visto al fotofinish la vittoria dei Verdi sull’estrema destra di Norbert Hofer: le presidenziali austriache vedono dunque l’affermazione per pochissimi voti – il 50,3% contro il 49,7% – di Alexander Van der Bellen come nuovo presidente della repubblica austriaca. 31mila voti, solo questa distanza ha visto l’affermazione dei Verdi contro il partito ultranazionalista Fpd di Hofer che aveva trionfato al primo turno. Rimane un dato importante per le analisi: ad oggi l’Austria e forse non solo questo stato europeo, vede un voto su due all’estrema destra. Sofer ha ammesso la sconfitta, “rammaricato, ma ammetto la vittoria dei Verdi” sono le sue parole. Dall’Italia, parla il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni: «tiriamo un sospiro di sollievo, certamente, anche noi italiani perché indubbiamente l’Austria è uno dei paesi con cui siamo più collegati, un paese vicino ed amico, ma non dobbiamo sottovalutare che la metà degli elettori si è espressa in un altro senso».
In Vaticano è avvenuto oggi un incontro importate sull’asse del dialogo religioso ma soprattutto della lotta al terrorismo: Papa Francesco ha abbracciato il Grande Imam di Al Alzhar, Università de Il Cairo, Ahmed al Tayeeb assieme alla delegazione di 8 persone del prestigioso Ateneo egiziano. «L’incontro è il messaggio, il vero messaggio per la pace contro il terrorismo», ha detto Bergoglio prima di incominciare il colloquio privato con l’Imam. Il direttore della sala stampa vaticana, Padre Federico Lombardi, ha commentato in una nota: «Hanno rilevato il grande significato di questo nuovo incontro nel quadro del dialogo fra la Chiesa cattolica e l’Islam. Poi si sono intrattenuti sul tema del comune impegno delle autorità e dei fedeli delle grandi religioni per la pace nel mondo, il rifiuto della violenza e del terrorismo, la situazione dei cristiani nel contesto dei conflitti e delle tensioni nel Medio Oriente e la loro protezione».
24 anni fa Giovanni Falcone, magistrato Antimafia, moriva in un attentato sull’autostrada che da Palermo portava a Capaci: la strage venne per l’espulsione del cavalcavia dove stava transitando l’auto di Falcone e della moglie e anche quella della scorta. Una tragedia senza precedenti, una quantità di tritolo usata dalla Mafia di Cosa Nostra inimmaginabile per porre fine alla vita di uno dei più grandi combattenti delle azioni criminali in Sicilia e non solo. Pochi mesi più tardi il collega e amico magistrato Paolo Borsellino, fece la stessa fine mentre stava andando a trovare la madre a Palermo. Oggi, 23 maggio, la ricorrenza esatta della strage di Capaci fa muovere la politica e la società civile, oltre che la famiglia, tra cerimonie e commemorazioni a Roma come a Palermo. «Desidero esprimere la mia vicinanza e la mia gratitudine a tutti voi presenti nell’al bunker, a chi non si è mai scoraggiato nella battaglia contro le mafie, contro l’illegalità e contro la corruzione, a chi lo ha fatto a costo di sacrifico personale e a chi ha compreso il valore della cultura della legalità che vive anzitutto nell’agire quotidiano», sono le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricordando Falcone nell’anniversario della strage. Usando direttamente le parole del magistrato, “la mafia non è affatto invincibile”, il Capo dello Stato ha inviato un messaggi per questa commemorazione: «Un assassinio, a un tempo, che ha segnato la morte di valorosi servitori dello Stato, e l’avvio di una riscossa morale, l’apertura di un nuovo orizzonte di impegno grazie a ciò che si è mosso nel Paese a partire da Palermo e dalla Sicilia, grazie alla risposta di uomini delle istituzioni, grazie al protagonismo di associazioni, di giovani, di appassionati educatori e testimoni».
La partita finale di Coppa Italia è stata funestata dai soliti incidenti. Molte le cariche della polizia, soprattutto contro i supporter milanisti, delusi dall’aver perso non solo il trofeo, ma anche la possibilità di accedere alle coppe del prossimo anno. L’incidente più grave è avvenuto nella nottata, quando due tifosi bianconeri sono stati accoltellati all’interno di un bar. Gianluca Messineo, 27 anni, e Alessandro Palmieri, 40 anni, stavano sostando davanti ad un bar della periferia, quando sono stati accerchiati da ultras milanisti provenienti dallo stadio. Non si capiscono ancora i motivi che hanno portato all’aggressione. Si sa solamente che Messineo e Palmieri sono stati oggetto di numerose coltellate e sono stati trasportati in ospedale in gravi condizioni. La polizia ha identificato circa 200 milanisti ed uno di questi è stato arrestato. Sequestrati inoltre numerosi “strumenti da taglio”.
Sembrerebbe confermata, anche dai terroristi, la notizia data nei giorni scorsi dal pentagono sulla morte del Mullah Akhtar Mansour, leader indiscusso delle milizie islamiche. Secondo le ricostruzioni, l’uomo sarebbe stato colpito sabato durante una “operazione riservata”, che ha visto l’utilizzo di alcuni droni dell’esercito americano. I velivoli pilotati dalla California hanno neutralizzato un veicolo in una zona remota del Pakistan, ai confini con l’Afghanistan. Per ora non è ancora certo se durante l’attacco vi siano state altre vittime. La notizia era stata inizialmente data da un quotidiano, successivamente smentita dai talebani, ma confermata da fonti del pentagono. Ieri è arrivata anche la conferma dall’esercito islamico. Il segretario di stato americano Kerry ha voluto sottolineare come l’operazione sia stata “importantissima”, soprattutto visto il grado ricoperto da Mansour all’interno dell’esercito talebano.
Si sono tenute ieri in Austria le elezioni che hanno deciso chi sarà il nuovo presidente del Paese tirolese. Gli sfidanti erano Alexander Van der Bellen, leader dei verdi, e Norbert Hofer, espressione della destra xenofoba e populista, la stessa che in questi ultimi giorni ha cavalcato la paura dell’immigrazione. Le urne chiuse alle 17.00 hanno messo in luce un Paese tagliato letteralmente in due, con i due candidati entrambi al 50 % di consenso. Per la vittoria finale saranno determinanti i risultati postali. Il conteggio potrebbe avvenire oggi.
La domenica sportiva è in realtà iniziata il giorno precedente con la vittoria della Juve nella finale di coppa Italia. Le emozioni non sono terminate, ma anzi si sono susseguite senza soluzione di continuità. Prima il GP di motociclismo del Mugello, che ha visto trionfare Jorge Lorenzo su Yamaha, il maiorchino ha vinto al “fotofinish” su Marquez. Rottura del motore per Rossi che si è dovuto per questo motivo ritirare. Poi la 15^ tappa del Giro d’Italia, la crono scalata di Castelrotto-Alpe di Siusi. La frazione ha visto il consolidamento della “rosa” per l’olandese Kruijswijk. Vincenzo Nibali autore di una pessima frazione, è giunto venticinquesimo, mentre il siciliano in classifica generale adesso è terzo, a oltre due minuti dal leader della corsa.