Zumba al posto dell’ora di religione; via il crocifisso dai luoghi pubblici; vietato pregare a scuola. Ecco la nuova “meravigliosa” crociata (mai termine fu più ambiguamente azzeccato) della moderna e frizzante “paura” della religione cattolica: una nuova “vittoria” del pol.corr. arriva nella scuola elementare “Ragusa Moleti” di Palermo dove un preside, Nicolò La Rocca, ha ben deciso di bandire ogni possibile preghiera prima dei pranzi, oltre ad ogni singola effigie che rimandi a qualsivoglia accenno di cultura cristiana. Dunque nell’ordine: via la statuetta della “pericolosissima” Madonna nel cortile, addio alla foto di quel “reazionario-mangia bambini” di Papa Francesco e soprattutto bandita la dannosa, incommentabile e inaccettabile preghiera che quei poveri bambini erano “costretti” a subire ogni santo (ci siamo ricascati, perdonateci) giorno: «Signore, benedici il cibo che stiamo per prendere e fa che lo abbiano tutti i bambini del mondo». Ora, lasciando un attimo da parte l’ironia, quella “temibile” preghierina è stata bandita dal preside dopo che per anni alcuni insegnanti la facevano recitare prima di fare la merenda e prima del pranzo. Evidentemente pregare per un tozzo di pane in più per tutti era davvero qualcosa di inaccettabile da sentire…
LA CIRCOLARE TOGLIE LA PREGHIERA
La circolare mandata dal preside non interessa solo la singola struttura della “Ragusa Moleti” ma si rivolge anche agli altri due plessi succursali, la Sunseri e la Pestalozzi, sempre a Palermo. Come riporta Repubblica, ecco alcuni stralci della lettera senza appello del direttore scolastico: «Ci sarebbe nella nostra scuola l’usanza, da parte di alcuni docenti, di far pregare i bambini prima dell’inizio delle lezioni e/o di far intonare canzoncine benedicenti prima della consumazione della merenda». A quel punto il dirigente reclama che, «considerando il parere dell’Avvocatura dello Stato dell’8 gennaio del 2009, allegato alla nota del gabinetto del Miur del 29 gennaio 2009, è da escludere la celebrazione di atti di culto, riti o celebrazioni religiose nella scuola durante l’orario scolastico o durante l’ora di religione cattolica, atteso il carattere culturale di tale insegnamento». Da preghiera a “canzoncina benedicente”: insomma, che “dialettica” caro dirigente!