Le accuse del consigliere Pd a Trecate hanno colpito duramente Jo Squillo, per nulla a conoscenza dei problemi di bilancio del comune piemontese. La cantante ha quindi detto la sua sulla partecipazione alla Fiera del Riso, precisando di essere stata molto attenta in passato ai problemi del sociale, soprattutto per quanto riguarda la violenza delle donne: “Sono oltre 30 anni che lavoro e da sempre ho cercato di avere la massima attenzione al sociale”, dichiara la showgirl che parla anche dell’iniziativa «Wall of Dolls» da lei creata cinque anni fa per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della violenza contro le donne. “Il 7 e l’8 marzo farò uno spettacolo in carcere a San Vittore proprio su questo argomento. Tutto mi sarei aspettata nella vita fuorché una cosa del genere”, conclude e chiarisce le ragioni della sua partecipazione alla festa dello scorso settembre: ” Ho aderito alla proposta della sua agenzia di partecipare alla Festa del riso perché si trattava di un’iniziativa per promuovere le eccellenze del territorio”. E sulle questioni politico-economiche di Trecate aggiunge: “Come avrei potuto saperlo?” [Agg. di Dorigo Annalisa]
LA REPLICA DELLA CANTANTE
Sulla questione di Jo Squillo pagata con i soldi che il Sindaco di Trecate avrebbe dovuto destinare ai più bisognosi per l’acquisto di viveri, si è espressa anche la cantante, cercando di rispedire al mittente non le accuse, ma ogni tipo di ipotesi di coinvolgimento nel possibile scandalo. “Con la vicenda di Trecate non centro nulla. Tutti conoscono il mio impegno e sanno che lavorare per il sociale è una mia priorità da sempre.” Questa la dichiarazione, stringata ma decisa, che Jo Squillo ha rilasciato negando quindi di essere a conoscenza della possibile malversazione riguardo quanto raccolto, che piuttosto che finanziare un suo concenrto a Trecate avrebbe dovuto servire per l’acquisto di 500 pacchi alimentari. (agg. di Fabio Belli)
ALTRI DUE ARTISTI IN BALLO
Il sindaco di Trecate ha pagato l’ospitata di Jo Squillo con i soldi dei poveri? Questa la denuncia del Pd di Trecate, che sulla faccenda dà battaglia ormai da svariate settimane chiedendo una commissione d’inchiesta dopo avere raccolto le firme per convocare il Consiglio comunale (che non si riunisce dal 29 novembre). “Il cachet di Jo Squillo alla Festa del riso pagato con le risorse che dovevano servire per 500 pacchi alimentari per i poveri”, questo – in sintesi – ciò che sarebbe accaduto. Oltre all’ex cantante, sarebbero stati pagati con i soldi dei poveri anche Johnson Righeira e Papa Winnie. Il tutto è accaduto dopo avere ospitato i tre artisti alla rassegna “Riso, Gorgonzola e Antichi Sapori”. Così come riporta Corriere, il sindaco di centrodestra Federico Binatti non riunisce il Consiglio comunale ormai da mesi: “Non convocare il Consiglio è quasi un’ammissione di colpa – spiega Marco Uboldi, consigliere in forza al Pd -. Per questo abbiamo raccolto le firme per convocarlo. Ma fino ad oggi pomeriggio, lunedì 26 febbraio, quando bisognerà approvare il bilancio, tutti hanno disertato”.
La replica del vicesindaco
La questione che il Pd ha voluto riportare alla luce partirebbe dall’aggiudicazione alla Markas di Bolzano e l’appalto per la mensa scolastica. Un affare da 9,1 milioni che doveva durare 12 anni. “L’offerta includeva come miglioria 500 pacchi alimentari all’anno da destinare ai bisognosi e 22 servizi di catering in occasione di eventi. – spiega Marco Uboldi -. Solo tre di queste cene sono state usate nel 2017. Per il resto il vicesindaco Giorgio Capoccia ha usato un’altra via”. “Abbiamo scoperto che il vice sindaco è riuscito a ottenere 11600 euro. Lo stesso importo dei cachet degli artisti chiamati alla Festa del riso, Jo Squillo, Johnson Righeira e Papa Winnie, pagati 11595 euro. Per noi non è stato un caso”, continua il consigliere. La replica del vicesindaco però, non è tardata ad arrivare: “Abbiamo trovato delle sponsorizzazioni per sostenere le spese delle manifestazioni. I pacchi dono invece sarebbero stati un doppione rispetto a quelli della Caritas. Noi li abbiamo in ogni caso finanziati attraverso l’assegno destinato alla Parrocchia”.