San Gabriele dell’Addolorata, la storia
San Gabriele dell’Addolorata, che nacque col nome di Francesco Possenti, visse durante il 1838 e fu l’ultimo di undici figli di una famiglia modesta che visse, almeno inizialmente, nella città di Assisi. Francesco, che subì la perdita della mamma quando aveva quattro anni, viaggiò assieme al padre ed alle sue sorelle in diverse città d’Italia. Come ogni ragazzo della sua età, Francesco prendeva parte a diverse attività, tra le quali spicca la caccia, sua vera passione. Rischiò una volta la vita in un incidente di caccia. Durante una grave malattia Francesco promise che se fosse guarito sarebbe divenuto un religioso. Guarì due volte, ma egli procrastinò questo impegno. Nel 1858, una volta raggiunti i vent’anni d’età, Francesco prese parte a una processione che si teneva presso il Duomo di Spoletto. Durante la manifestazione religiosa egli sentì una voce interiore che lo spronava a lasciare la vita borghese per farsi religioso. Francesco ebbe diverse discussioni in merito col padre e col resto della famiglia ma alla fine egli riuscì a convincerlo della bontà delle sue parole. Francesco prese i voti nella comunità passionista, assumendo il nome di ‘Gabriele dell’Addolorata’.
Gli ultimi anni
Da quel momento iniziò la sua nuova vita all’insegna della preghiera e soprattutto della diffusione della parola del Signore. Diverse furono le sue lettere inviate ai diversi rappresentanti della chiesa, dove li esortava a essere maggiormente vicini al popolo e a fare in modo che la parola del Signore potesse essere conosciuta anche dalle persone povere. Gabriele viaggiò anche in diverse altre città italiane con lo scopo di parlare coi fedeli. L’ultimo suo viaggio avvenne nel 1856: in quel periodo venne colpito da tubercolosi che piano piano lo portò ad essere sempre meno attivo. Francesco perse la vita nel 1862 e venne canonizzato nel 1920 da Papa Benedetto XV e Papa Giovanni Paolo XXIII lo dichiarò patrono dell’Abruzzo. Ogni anno numerosi pellegrini si recano nel santuario di San Gabriele ad Isola del Gran Sasso per visitare la sua tomba e il convento dove visse gli ultimi anni della sua vita.