I ticket sanitari potrebbero essere aboliti. L’ipotesi è stata annunciata, come riporta l’agenzia di stampa Adnkronos, dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin alla trasmissione ‘Coffee Break’ su La7. Lorenzin ha sottolineato che i ticket sanitari “valgono 3 miliardi circa, su 113 miliardi che è il Fondo complessivo sanitario” e che con una spending review sulla sanità potrebbero anche essere aboliti. I ticket sanitari sono stati introdotti nel 1982: si tratta di una tassa che i cittadini pagano per ottenere prestazioni sanitarie. E’ previsto il pagamento di questa tassa per le prestazioni specialistiche (visite, esami strumentali e analisi di laboratorio), le prestazioni di pronto soccorso, le cure termali e le prestazioni farmaceutiche (nelle regioni che lo hanno stabilito). Per le prestazioni specialistiche il ticket è pari alla somma delle tariffe delle prestazioni contenute nella ricetta, fino al tetto massimo di 36,15 euro per ricetta (tranne che in Friuli Venezia Giulia e Lombardia dove è previsto un tetto massimo di 36 euro, in Sardegna dove il tetto massimo è di 46,15 euro e in Calabria, dove si paga un massimo di 45 euro). Ai ticket sanitari devono essere aggiunte l’eventuale quota di partecipazione introdotta da alcune regioni (Lazio, Campania Molise, Sicilia) e la quota fissa aggiuntiva da 10 euroa introdotta da alcune regioni (Lazio, Liguria, Calabria, Puglia, Sicilia, Campania, Friuli Venezia Giulia, Marche Abruzzo e Molise).
Attualmente i ticket sanitari prevedono esenzioni per determinate categorie di pazienti affetti da particolari tipologie di malattie, oppure sulla base di particolari situazioni di reddito associate all’età o alla condizione sociale, o ancora per stato di invalidità, in casi di gravidanza, diagnosi precoce di alcuni tumori, accertamento dell’Hiv. Per le prestazioni di Pronto soccorso dall’1 gennaio 2007 la legge prevede il pagamento di un ticket di 25 euro per le prestazioni erogate in ‘codice bianco’ (prestazioni non urgenti, paziente in condizioni non critiche) ad eccezione di traumi e avvelenamenti acuti. Il ticket non è previsto invece per i codici ‘rosso’ (paziente molto critico), ‘giallo’ (mediamente critico), ‘verde’ (poco critico). Per quanto riguarda le medicine dal 2000 è stato abolito, a livello nazionale, il ticket però le singole regioni possono reintrodurre sui farmaci di fascia A (quelli essenziali e per malattie croniche dispensati gratuitamente dal Servizio sanitario nazionale) specifiche forme di partecipazione alla spesa (si tratta di una quota fissa per ricetta o per confezione (clicca qui per leggere tutto).