Il caso Gabriele Del Grande diventa sempre più teso e pericoloso per la diplomazia tra Turchia e Unione Europea in un già non facile dialogo dopo i presunti brogli per il referendum turco vinto da Erdogan. Pochi minuti fa al Senato ha parlato il presidente della Commissione per i Diritti umani, Luigi Manconi che ha svelato quanto raccontato direttamente dall’avvocato del giornalista arrestato al confine tra Siria e Turchia. «Il viceconsole italiano ad Ankara e il legale turco di Gabriele Del Grande sono andati nel carcere dov’è detenuto il giornalista italiano, ma le autorità turche hanno impedito loro di vederlo», sono le parole-choc riferite da Manconi, dopo che anche il padre e la compagna di Del Grande avevano confermato di averlo sentito ma di non aver potuto comprendere i motivi per cui l’avvocato era stato impedito nel colloquio legittimo per leggi internazionali con Gabriele. «Non esistono prove o conferme che del Grande volesse passare dalla Turchia alla Siria, così come non esiste conferma o prova che egli abbia avuto un colloquio con persone sospettate di terrorismo. Sono bufale che circolano, oltretutto in forma non ufficiale, che mirano a screditare la figura di uno scrittore che stava facendo il suo mestiere», spiega ancora Manconi mentre ora il caso arriva e di peso sul tavolo del premier Gentiloni che sta studiando le mosse diplomatiche nei prossimi giorni. (agg. di Niccolò Magnani)
Prosegue la detenzione di Gabriele Del Grande, il giornalista arrestato lo scorso 10 aprile in Turchia. Dopo diversi giorni di silenzio, le autorità hanno permesso finalmente al documentarista di mettersi in contatto con la sorella, a cui ha rivelato di voler iniziare lo sciopero della fame. L’annuncio è stato dato direttamente sulla sua pagina Facebook creato per il documentario Io sto con la sposa, diretto dallo stesso Gabriele Del Grande. Giunge intanto una nota della Farnesina, che sottolinea come stia tenendo in forte considerazione quanto sta accadendo al connazionale in territorio turco. Il Ministro Angelino Alfano, cita la nota, ha gà disposto l’invio del Console d’Italia a Mugla, dove si trova attualmente Gabriele Del Grande in stato d’arresto.
La Farnesina non intende retrocedere e richiede che il giornalista Gabriele Del Grande possa ricevere adeguata assistenza legale. In base alle norme attualmente in vigore, il governo italiano richiede inoltre l’immediato rilascio del connazionale che, come si legge ancora sulla nota, ha potuto contattare la famiglia “grazie all’azione di sensibilizzazione condotta dall’Italia fin dall’inizio della vicenda”. Il professionista 35enne, nato a Lucca e residente a Milano, si trovava in Turchia dallo scorso 7 aprile per portare a termine delle interviste sull’immigrazione. Sono occorsi diversi giorni, sottolinea Il Post, perché il governo italiano venisse messo a conoscenza del reale motivo per cui Gabriele Del Grande è stato arrestato. Il ministero degli Esteri, infatti, ha rilevato che il professionista si trovava forse in una zona in cui l’accesso non era consentito.