Il 21 gennaio la Chiesa celebra la memoria di sant’Agnese Vergine e Martire, la cui venerazione risale a tempi molto antichi ed è molto radicata in tutta la penisola. Della vita e del martirio di Agnese vi sono diverse versioni, tra cui quella redatta da Sant’Ambrogio e anche la data della sua morte è incerta. Si sa che morì durante una persecuzione che alcune fonti identificano con quella dell’imperatore Decio avvenuta tra il 249 e il 251, mentre altri sono più propensi a ritenere che fosse quella di Valeriano del 258-260. La versione più accreditata però è quella che parla della morte della giovinetta durante la grande persecuzione di Diocleziano del 304, quando furono uccisi decine di migliaia di cristiani. Agnese, nata a Roma nel III secolo, era figlia di un’importante e ricca famiglia patrizia che si era segretamente convertita al cristianesimo. Quando la fanciulla ebbe tredici anni, si invaghì di lei il figlio del prefetto della città, ma lei lo rifiutò perché aveva deciso di dedicarsi completamente a Dio. Il giovane allora la denunciò e, poiché era in corso una persecuzione, Agnese venne arrestata e, poiché voleva conservare la sua verginità, fu esposta nuda al Circo Agonale dove esercitavano le prostitute. Miracolosamente i capelli le crebbero fino a ricoprirla e l’unico uomo che osò avvicinarsi a lei divenne cieco. Si narra che allora la giovinetta fu deposta su un rogo per essere arsa, ma le fiamme si spensero e fu dunque uccisa con un colpo di spada alla gola.
Il corpo di Agnese venne inumato in un cimitero cristiano sulla Nomentana, le catacombe che hanno preso il suo nome, ma le sue reliquie hanno subito diverse traslazioni. Nei pressi del cimitero la sorella dell’imperatore Costantino fece edificare una piccola basilica per ringraziare la giovinetta della guarigione da una malattia e qui fece costruire la sua tomba. Nel IX secolo però il cranio di Agnese venne collocato nella cappella papale del Laterano chiamata Sancta Sanctorum, papa Leone XIII provvide poi a traslare il cranio nella chiesa dedicata alla santa sorta nel luogo dove si trovava il Circo Agonale che vide la sua esposizione. Il resto del corpo rimase invece nella basilica voluta da Costantina, denominata di Sant’Agnese Fuori Le Mura, che fu ampliata e abbellita e ora si trova in un’urna d’oro che fu commissionata da papa Paolo V.?
Agnese venne considerata fin da subito un esempio fulgido di purezza e moltissimi conventi e comunità a lei intitolate sorsero appositamente per occuparsi della redenzione e della protezione delle giovani e delle prostitute pentite. L’iconografia rappresenta spesso Agnese con un agnello in grembo per la mitezza con la quale affrontò il martirio, ma sono frequenti anche immagini della santa completamente avvolta dai suoi lunghi capelli.