Sembra attendibile la testimonianza della donna che ha detto ai carabinieri di aver visto Massimo Bossetti in compagnia di una ragazzina nell’agosto del 2010, pochi mesi prima che Yara Gambirasio venisse rapita e uccisa. La testimone non risiede a Brembate, ma si recava spesso presso lo stesso centro sportivo frequentato da Yara dove la figlia faceva un corso di ciclismo: proprio lì, nel parcheggio della struttura, avrebbe visto il carpentiere di Mapello, accusato di aver ucciso la tredicenne, in un’automobile in compagnia di una ragazza “sicuramente minorenne”. “Poteva essere Yara, ma non ne sono sicura. Il volto dell’uomo alla guida mi era rimasto più impresso”, ha raccontato la donna ai carabinieri, come riportato oggi dal Corriere della Sera. La testimone ha poi visto nuovamente Bossetti in televisione dopo il suo arresto avvenuto il 16 giugno scorso: “Quando l’ho visto sono rimasta sotto choc – ha detto – Ero sicura che fosse lui, il biondo in macchina, l’ho anche detto ai miei familiari, e ho deciso di venire in caserma”. Secondo Claudio Salvagni, il legale di Massimo Bossetti, si tratta di “una testimonianza non attendibile. Anzi, mi sembra davvero di essere di fronte a una notizia offerta in pasto all’opinione pubblica, dopo la consulenza dell’università di Pavia sui peli trovati sugli indumenti della vittima. Quella è la vera notizia, perché non c’è ulteriore traccia di Massimo Bossetti”.