Il presidente Barack Obama ha insignito Sally Ride, la prima astronauta americana donna, della prestigiosa Medaglia Presidenziale della Libertà. Si tratta di un riconoscimento postumo, in quanto la donna è morta a La Jolla il 23 luglio 2012. A ritirare per lei la medaglia è stata Tam O’Shaughnessy, per 27 anni sua compagna di vita. Tam si è detta orgogliosa di Sally, della vita che ha vissuto, dei suoi traguardi e di tutte le numerose passioni che coltivava. La O’Shaughnessy ha spiegato: “Sono onorata di poterla rappresentare in questo evento così importante, come donna gay è stato davvero un onore. Penso questo mandi un messaggio meraviglioso al mondo e al nostro Paese”. Come modello per le future generazioni di donne americane, Sally si è sempre impegnata per appassionare i giovani alla scienza e ha preso posizione a favore dell’egualianza razziale e di genere nelle classi. La Ride ha insegnato a studenti di ogni livello sociale che non ci sono limiti ai traguardi che possono raggiugere e ha lavorato sotto diversi governo come consigliere sull’esplorazione spaziale. Clicca qui per vedere l’intervista a Tam O’Shaughnessy
Era il 18 giugno 1983 quando Sally Ride raggiunse lo spazio a bordo della STS-7, settima missione spaziale dello Space Shuttle e seconda della navetta Challenger. E’ stata la prima astronauta americana a far parte di una missione nello spazio e ricorre oggi il 64esimo anniversario della sua nascita. In un video consultabile su YouTube, è possibile rivivere quel giorno in cui l’equipaggio di cinque persone partì a bordo del Challenger: Sally Ride trascorse nello spazio più di 343 ore, durante le quali vennero messi in orbita due satelliti per telecomunicazioni, posizionati e recuperati per la prima volta utilizzando il braccio robotico, e vennero condotti esperimenti farmaceutici. Fece rientro sulla Terra il il 24 giugno 1983, accolti dagli applausi dei presenti. Clicca qui per vedere il video
Da Sally Ride a Valentina Tereskova, fino a Samantha Cristoforetti. Tante le donne che hanno fatto la storia dell’esplorazione spaziale, un campo che però in passato non ha mai particolarmente incoraggiato la presenza femminile. I numeri parlano ancora chiaro: ad oggi sono andate nello spazio solo 57 donne, contro più di 500 uomini. Inizialmente non era neanche stata presa in considerazione la possibilità che le donne potessero partecipare alle missioni dell’Agenzia spaziale: fu solo nei primi anni ’60 che Lovelace mise a punto un test a cui sottoporre anche le donne e 13 candidate superarono le prove pronte a partire per la missione “Mercury 13”. Nessuna di loro raggiunse però la rampa di lancio: a quei tempi la Nasa permetteva solo ai laureati in ingegneria di spiccare il volo e negli anni ’60 quel corso di studi era dedicato solo agli uomini. La Tereskova sarà la prima donna nello spazio nel 1963, mentre vent’anni più tardi sarà la volta di Sally Ride. L’Italia ha aspettato molti anni prima di vedere una donna varcare le soglie spaziali: nel 2014 Samantha Cristoforetti parte alla volta della Stazione Spaziale Internazionale. E’ la terza donna astronauta europea.
Oggi Google ha voluto dedicare il suo logo a Sally Ride, la prima astronauta di origini statunitensi a raggiungere lo spazio nel 1983. Olivia Huynh, una delle doodler che si sono occupate della grafica, ha realizzato un video dove spiega su quali perni e caratteristiche fondamentali della vita della Ride si è concentrata per creare le cinque vignette animate che lo caratterizzano. Sally Ride, da giovane, era una grandissima appassionata di scienza e sport: alla fine, la prima passione ha prevalso e l’ha spinta ad iscriversi all’Università di Stanford per studiare fisica. Nessuna cittadina americana, prima di lei, era mai riuscita ad andare nello spazio: i tempi più maturi le hanno però permesso di fare domanda come astronauta e, dopo moltissimi test e selezioni, il 18 giugno del 1983 è partita per la missione che la farà per sempre ricordare come la prima donna americana ad aver fluttuato oltre l’atmosfera. Ma un altro impegno preponderante della sua vita è stata l’educazione, per la Sally Ride Science: dopo essersi ritirata, il suo talento nel catturare l’immaginazione e dunque anche l’attenzione delle giovane menti ha fatto di lei una grande insegnante. Il doodle che Olivia Huynh le ha dedicato, suddiviso in 5 differenti situazioni, racconta e ‘anima’ i discorsi che era solita fare ai suoi studenti, inevitabilmente legati a esperienze che lei ha vissuto in prima persona. Clicca qui per vedere il video registrato e creato da Olivia Huynh. Clicca qui per vedere il video
Il 26 maggio 2015 Google ricorda il 64esimo anniversario della nascita di Sally Ride, la prima astronauta statunitense a raggiungere lo spazio. Negli anni precedenti, sempre in questa giornata, Big G ha dedicato diversi doodle ad altri eventi altrettanto importanti. Il 26 maggio del 2013 venne ad esempio ricordata la Festa della Mamma, ricorrenza che in Italia viene celebrata la seconda domenica di maggio ma che in tanti altri Paesi del mondo si festeggia proprio il 26 maggio (in Polonia ad esempio). Il 26 maggio 2012 un altro doodle ricordava l’85esimo anniversario della nascita del compositore e trovatore colombiano Rafael Escalona, amico di Gabriel García Márquez che lo ha anche incluso in diversi nei suoi racconti.
La Sally Ride Science è una Fondazione nata con lo scopo di promuovere e incoraggiare la passione delle giovani donne per lo spazio, spingendole a orientarsi verso lo studio di materie scientifiche. Fondatrici di questo laboratorio di talenti furono la stessa Sally Ride e Tam O’Shaughnessy, sua compagna di vita per 27 anni. La fondazione si occupa sia della formazione dei docenti, per insegnare loro quali siano i metodi più indicati all’approfondimento delle materie scientifiche, sia della preparazione diretta degli studenti. L’orientamento generale è quello di preparare gli alunni ad affrontare le scuole superiori con una formazione scientifica superiore alla media. Questa scuola speciale si propone di offrire ai suoi iscritti una marcia in più, offrendo loro la possibilità di intraprendere carriere particolarmente brillanti nei settori delle scienze. I programmi dedicati agli studenti sono 4: il Sally Ride EarthKam, lo Science Festival, il Sally Ride Science Camps e il Grail Moonkamp. Il primo si popone di mostrare la terra vista dallo spazio, tramite una serie di immagini digitali mozzafiato. I festival annuali invece rappresentano un momento di incontro per gli studenti interessati alle materie scientifiche. Una full immersion di un giorno in cui sia la fondazione, che gli sponsor che finanziano questa giornata, danno la possibilità ai ragazzi di esprimere la propria passione verso le scienze. I campi, dedicati alle donne, sono uno strumento, divertente e innovativo, per permettere alle giovani studentesse, dal 4° al 9° grado scolastico, di condividere nozioni di ingegneria e tecnologia mentre si divertono in un ambiente stimolante.Infine il Sally Moonkam è una vera esplorazione lunare. Gli studenti selezionano aree specifiche della superficie lunare grazie a 2 telecamere sottoposte su 2 satelliti e inviano la richiesta delle immagini alla missione Moonkam. Queste vengono poi inviate al sito GRAIL Moonkam e danno la possibilità agli studenti sia di studiare crateri e alture della Luna, sia di conoscere i siti delle precedenti esplorazioni.
Anche Google ha voluto rendere omaggio a Sally Ride, l’astronauta statunitense scomparsa nel 2012 di cui oggi si celebra il 64esimo anniversario della nascita. E’ stata la prima donna statunitense a raggiungere lo spazio nel 1983, così Big G ha pensato di dedicarle ben cinque nuovi doodle che oggi è possibile vedere sulla home page del celebre motore di ricerca. Nelle animazioni realizzate per Google da Olivia Huynh, vediamo Sally Ride rappresentata mentre manovra una leva dello shuttle per creare la parola “Google”, oppure mentre sistema le lettere che inevitabilmente “galleggiano” in assenza di gravità. In un altro doodle la vediamo prendere per mano una bambina: come per magia la piccola si ritrova in una tuta spaziale e vola via, a testimoniare l’importante lavoro svolto da Sally Ride per ispirare generazioni di donne a intraprendere lo studio delle materie scientifiche. Allo stesso modo la vediamo in un’altra animazione all’interno della sala di controllo della Nasa insieme ad una giovanissima collega, mentre nell’ultimo doodle eccola mentre tiene una conferenza durante la quale i partecipanti iniziano improvvisamente a galleggiare in aria.
Nata il 26 maggio del 1951 a Los Angeles, Sally Kristen Ride è stata una nota fisica e astronauta statunitense, la prima a raggiungere lo spazio nella storia americana a soli 32 anni. I genitori erano Dae e Carol, che diedero alla luce Karen, sorella maggiore e ministro presbiteriano, e Sally, entrambe cresciute nell’ambiente religioso della Chiesa presbiteriana. Dopo aver frequentato la Birmingham High School, Sally entra al Swarthmore College e poi alla prestigiosa UCLA dove frequenta i corsi di fisica. Arriva infine a Stanford, laureandosi in inglese e fisica, ottenendo un dottorato in fisica. Fu a Stanford che vide un annuncio sul giornale scolastico, nel quale si faceva riferimento a giovani di valore per un programma spaziale. Furono oltre ottomila le richieste, e quella di Sally fu una delle poche a superare l’ampia scrematura iniziale. Come detto, nel 1978 ebbe inizio la sua carriera nel corso della quale ha preso parte al secondo e terzo volo dello space shuttle, aiutando notevolmente nello sviluppo del braccio robotivo della stazione spaziale. E’ la prima donna americana ad essere andata nello spazio e la terza in assoluto: prima di lei ci sono Valentina Tereshkova e Svetlana Savitskaya. Nel 1987 lasciò la missione spaziale, optando per una carriera universitaria a Stanford dove prese parte al progetto per la sicurezza internazionale e il controllo delle armi. Si trasferì in seguito a San Diego, in California, dove divenne professoressa presso il College californiano, dirigendo l’Istituto spaziale. Nel 2001 invece diviene co-fondatrice della Sally Ride Scienze, una compagnia impegnata nella creazione di programmi scientfici e pubblicazioni di genere, così da coinvolgere i più giovani in questo ambito. Morì nel 2012 all’età di 61 anni a causa di un tumore al pancreas.
Sally Ride e Samantha Cristoforetti: cosa hanno in comune queste due donne, così distanti, nel tempo e nello spazio? Di certo una cosa in comune – almeno – ce l’hanno. Hanno avuto il pregio di saper portare i propri sogni più in alto della stragrande maggioranza delle persone, tra le stelle, e in senso letterale. Sì perchè Sally Ride (all’anagrafe Sally Kristen Ride) è stata la prima donna statunitense a raggiungere lo spazio su una navicella in orbita. Erano altri tempi, certo, la corsa spaziale era un’arma politica, ma i sogni di Sally Ride, di una ragazza nata proprio il 26 maggio di sessantaquattro anni fa, quelli erano certamente fatti “della stessa sostanza” di quelli della nostra Samantha Cristoforetti. E anche se le missioni spaziali di Sally Ride e Samantha Cristoforetti sono molto diverse tra loro, un tratto comune alle due donne è sicuramente il desiderio di comunicare alle giovani generazioni in particolare il loro amore per la scienza, amore che le ha portate entrambe fin lassù. La missione di Sally Ride era forse molto meno suggestiva di quella di Samantha, almeno vedendola con gli occhi di oggi. La STS-7, Fu la settima missione spaziale dello Space Shuttle e la seconda della navetta Challenger. Il suo scopo principale fu il rilascio di due satelliti per le telecomunicazioni. Un altro obbiettivo furono alcuni test medici sull’adattamento dell’uomo nello spazio, e della donna, vista la presenza di Sally Ride. Dopo la missione Sally Ride ha scritto diversi libri per ragazzi a carattere scientifico, dimostrando una gran voglia di comunicare quella bellezza che l’aveva rapita fino alle stelle. Così anche Samantha Cristoforetti, con la missione FUTURA, in cui sarà impegnata in molti esperimenti scientifici dei Partner ISS e, in particolare, di ESA e ASI. Il programma scientifico è costituito da esperimenti che saranno condotti in condizioni di microgravità. Particolare interesse verrà riservato anche ad aspetti di nutrizione e salute. L’ASI, unica agenzia spaziale nazionale in Europa ad aver accesso diretto alle risorse di utilizzazione della ISS, ha selezionato e sta sviluppando per la missione di Samantha Cristoforetti otto progetti di ricerca scientifica e dimostrazione tecnologica italiani, che verranno svolti dalla nostra astronauta nei suoi sei mesi di permanenza a bordo della ISS: cinque progetti saranno dedicati allo studio di vari aspetti della fisiologia umana in condizioni di assenza di peso, due effettueranno analisi biologiche su campioni cellulari portati in microgravità; verrà infine portato e sperimentato a bordo della ISS un dimostratore per un processo di produzione automatizzato per la realizzazione di oggetti 3D in assenza di gravità (stampa 3D). E pur tra le diversità dello scopo delle rispettive missioni, le analogie tra Sally Ride e la nostra Samantha Cristoforetti potrebbero non fermarsi qui. Ma andare fino al primato. Infatti, se Sally Ride è stata la prima donna (statunitense) a salire tra le stelle del cielo, Samantha potrebbe essere quella che (in assoluto) fra le stelle ci avrà passato il maggior numero di giorni. Complice il lancio maldestro del modulo Progress, che avrebbe dovuto riportarla a terra, la sua missione è stata prorogata e se non tornerà prima del 6 giugno, Samantha batterà il record di permanenza nello spazio appartenente ad una concittadina di Sally Ride, ovvero Sunita Williams (che rimase tra gli astri 194 giorni e alcune ore. Un record che presto potrebbe diventare polvere (di stelle, si intende…).