“Ti amo di morire, come quando mi dicesti “seguimi” la prima volta”. Con queste parole si rivolge Manuela Cacco a Freddy Sorgato, l’uomo accusato insieme alla sorella Debora di aver ucciso e fatto sparire il cadavere di Isabella Noventa, nelle lettore spedite dal carcere della Giudecca dov’è detenuta. Lo definisce il suo “prinicipe”, la sua “ottava meraviglia” e lui la rincuora dicendole che “il pensiero per te c’è sempre”. Per quell’amore malato la tabaccaio di Camponogaro, secondo quanto dichiarato da Debora, si sarebbe rivolta addirittura ad un prete esorcista e ad una cartomante, come confermato dall’amica impiegata ad un centro estetico che lo ha confermato ai microfoni di Quarto Grado:”Mi dispiace per lei ma si è rovinata. La cartomante è una mia amica, non voglio crearle problemi. So solo che la Manuela aveva un’ossessione per un uomo. Dalla mia amica è andata una volta, lei è andata da una vecchia signora che poi è morta perchè aveva 88 anni”. E nelle lettere all’amato c’è anche un consiglio, perché tutto possa tornare come prima:”Dì dov’è Isabella, che abbia la sua tomba e che poi venga finito tutto”.
Dal prossimo maggio prenderà il via il processo per il delitto di Isabella Noventa, la segretaria 55enne di Albignasego uccisa la notte tra il 15 ed il 16 gennaio 2016. Nei giorni scorsi la Procura di Padova ha chiesto ed ottenuto il rinvio a giudizio a carico di Freddy e Debora Sorgato e della loro complice, la tabaccaia veneziana Manuela Cacco, accusati tutti di omicidio volontario pluriaggravato e distruzione di cadavere. Il giudice ha riconosciuto infatti anche l’aggravante della premeditazione mentre a carico della Cacco si sono aggiunte le accuse di stalking e simulazione di reato, in riferimento rispettivamente ai messaggi molesti mandati per circa un anno a Isabella Noventa ed alla messinscena del giubbotto della vittima indossato la sera del delitto. Il “trio diabolico” ha scelto di essere giudicato con rito abbreviato, in vista di un processo che potrebbe giungere ad una sentenza in primo grado già all’inizio del prossimo giugno. Della stessa idea è anche la criminologa Roberta Bruzzone che ha detto la sua tramite le pagine del settimanale Giallo, ipotizzando un processo piuttosto rapido, alla luce dell’attuale impianto accusatorio che non lascerebbe alcuno spazio a particolari criticità. Una scelta, quella dei tre presunti assassini di Isabella Noventa, che è orientata ad un sostanziale sconto di pena in caso di condanna ma che non sembra affatto aver sorpreso la criminologa, soprattutto in assenza del cadavere della vittima, vero enigma – insieme al movente – che ruota attorno al delitto di Isabella Noventa. “A mio parere questa circostanze è stata lucidamente pianificata e voluta dai tre, e in particolare da Freddy Sorgato”, ha spiegato la Bruzzone. A sua detta, il piano dell’autotrasportatore con la passione per il ballo potrebbe essere stato quello di confermare così la sua prima versione, quella cioè dell’incidente erotico. La sola spiegazione data dall’ex fidanzato della vittima è sempre stata quella di una morte accidentale, avvenuta in seguito ad un gioco a luci rosse dagli esiti drammatici. Successivamente si sarebbe liberato del corpo della vittima da solo. Se il gup accogliesse questa versione, infatti, il capo di imputazione a suo carico muterebbe trattandosi di omicidio colposo. A detta di Roberta Bruzzone, tuttavia, è improbabile che tale scelta difensiva possa portare agli effetti sperati. Il vero grande ostacolo, in tal senso, sarebbe rappresentato da Manuela Cacco che ha di fatto smentito la versione dell’ex amante, attribuendo la responsabilità sulla fine tragica di Isabella Noventa a Debora Sorgato. “Sul punto ritengo non credibile nemmeno la versione di Debora, che ha tentato di accreditare la versione resa dal fratello, chiamandosi del tutto fuori dalla vicenda”, ha aggiunto la criminologa. Ad oggi, dunque, sul piano delle versioni continuano a restare in piedi le due avanzate dai fratelli Sorgato, ma questo gioco di reciproche accuse messo in atto dal trio potrebbe non rivelarsi affatto vincente.