Tutto ciò che sappiamo sulla vita e le vicende di San Germano ci é giunto grazie alle testimonianze scritte da un suo amico molto stretto, Fortunato di Poitiers. Sicuramente sappiamo che San Germano nacque da una famiglia molto agiata, esattamente nel quinto secolo. San Germano trascorse buona parte della sua vita (circa quindici anni), insieme ad un suo parente, dal nome Scopillone e, secondo le testimonianze giunte a noi, già in quel periodo il Santo svolgeva una vita da eremita, usanza piuttosto frequente in quel secolo.
San Germano è stato un grande amante degli studi (la famiglia, poiché benestante poté permettersi di farlo studiare ad Avallòn) e intraprese la strada della Chiesa diventando prima sacerdote e, successivamente, divenne anche abate ad Autun nell’Abbazia di San Siforiano. Inoltre, nell’anno 555 San Germano divenne anche Vescovo di Parigi in seguito ad una esplicita richiesta da parte del re Chidelberto. Purtroppo però, molte delle testimonianze che ci avrebbero permesso di conoscere molti più dettagli sulla vita di San Germano, sono andate distrutte (o forse sono scomparse e non ancora ritrovate) ai tempi delle invasioni da parte dei normanni, nello specifico, intorno alla fine del nono secolo.
Sotto la monarchia del re Chilperico, venne fondato anche un monastero che fu destinato a ospitare tutti quei trofei che venivano riportati dalla Spagna. Stiamo parlando dell’anno 543 circa. San Germano fu il gestore di tale monastero e si occupò di selezionare una serie di monaci da San Sinforiano consacrando così la chiesa. San Germano è anche conosciuto per la sua partecipazione ad alcuni avvenimenti molto importanti della Chiesa di Francia che hanno segnato la sua personalità profonda ed estremamente affascinante. In particolare si ricorda il concilio di Tours nell’anno 567, la consacrazione del vescovo Felice di Bourges nel 570.
San Germano si ricorda anche per avere partecipato al concilio di Parigi nell’anno 573. San Germano morì il 28 maggio dell’anno 576 e fu seppellito nella cappella di San Sinforiano, attigua alla chiesa abbaziale. Nell’anno 756, per volere di Pipino il Breve, alla presenza di Carlo Magno, allora ancora piuttosto giovane, e alla presenza di molte persone appartenenti al clero, il corpo di San Germano venne traslato con una cerimonia solenne. Egli era sepolto in una tomba che, nel 635 venne decorata con decori splendidi e di alto valore, da Eligio, allora consigliere del re Dagoberto. Dal momento della traslazione, il monastero e la sua chiesa divennero un punto di grande interesse e un punto molto importante di vita benedettina, questo anche in concomitanza dei miracoli che man mano si andavano delineando.