Caterina è tra le sante più ricordate in Italia e in Europa: tanti sono i patronati che le sono stati riconosciuti, come quello di teologi e filosofi. Molto venerata negli ambienti colti, ha un ruolo rilevante nella tradizione cristiana e nella storia delle università e degli studi. La Sorbona, ad esempio, la elesse patrona, in una chiesa a lei intitolata gli studenti dell’università parigina la veneravano. Fu scelta dagli Ordini mendicanti come patrona degli studi e dei centri culturali diffondendone il culto in tutta Europa. E quindi il 25 novembre era considerato il giorno solenne della festa degli Studi: santa Caterina era celebrata anche nelle accademie dove professori e studenti davano saggio del loro sapere nei vari ambiti culturali. La vastissima iconografia dedicata alla giovane Caterina d’Alessandria è caratterizzata dalla corona, il libro della donna sapiente sapiente, la ruota e la palma del martirio. (agg. di Silvana Palazzo)
LA MARTIRE CHE CONVERTÌ I PAGANI
Oggi, 25 novembre, la chiesa cattolica celebra Santa Caterina d’Alessandria. Giovane di nobili natali, bella e colta, Caterina venne martirizzata ad Alessandria d’Egitto nel 305. La sua colpa? Quella di aver provato a convertire dal culto pagano l’imperatore Massimino. Durante una grande celebrazione sacrificale agli déi ordinata dal sovrano, Caterina si fece avanti con coraggio e disse:”Perché vuoi perdere questa folla con il culto degli dei? Impara a conoscere Dio, creatore del mondo e suo Figlio Gesù Cristo che con la croce ha liberato l’umanità dall’inferno“. Queste parole colpirono profondamente Massimino, che ordinò allora ai suoi retori e filosofi di convincere la 18enne della bontà del suo culto. Il sovrano, però, non aveva fatto i conti con la sapienza della giovane, che al contrario convertì gli uomini chiamati a convertirla. Questi, per punizione, vennero arsi vivi. Massimino, allora, provò a lusingare Caterina promettendole immense ricchezze e matrimoni illustri: anche in questo caso, però, la giovane rifiutò queste tentazioni e venne dunque imprigionata. A farle visita, durante la prigionia, furono l’imperatrice stessa e il capo della corte, che a loro volta vennero convertiti dalle parole di Caterina insieme a 200 soldati. L’unico a restare fermo sulle proprie posizioni fu Massimino che, dopo aver fatto decapitare la consorte e gli altri convertiti, fece tagliare la testa alla stessa Caterina.
SANTA CATERINA, IL LEGAME COL MONTE SINAI
Prima di essere uccisa, Santa Caterina d’Alessandria dovette affrontare una prova complicatissima. L’imperatore Massimino, infatti, la sottopose al supplizio delle ruote puntute. A salvarla, come apprendiamo da testi tardivi quali una Passio greca del VI-VII secolo scritta probabilmente con scopi edificanti da un chierico di Alessandria o da un monaco del Sinai, e una Conversio forse del secolo VIII, fu l’intervento di un angelo mentre le ruote spezzandosi andarono a colpire molti soldati. Durante la prigionia, Caterina avrebbe dovuto patire la fame secondo Massimino: a nutrirla, però, fu una colomba, mentre Cristo stesso le fece visita. Una volta decapitata per ordine dell’imperatore, dal suo collo sgorgò del latte e immediatamente gli angeli trasportarono il suo corpo sul Monte Sinai, dove venne inumata. Proprio sulle vette del Sinai, come ricorda Famiglia Cristiana, sorse in seguito un famoso monastero, ancora esistente, meta di pellegrinaggi, conosciuto come luogo di grandi taumaturgie operate guarda caso attraverso il latte e l’olio sgorgati dal sepolcro di Santa Caterina d’Alessandria.