Colpo di scena in merito all’omicidio di Josh Sutter che vede imputato Ricardo Medina, l’attore statunitense diventato celebre per aver indossato i panni del Power Ranger con tuta e caschetto rosso nell’omonima serie tv nel 2002. L’ex Power Ranger, come riporta Il Messaggero, ha confessato il delitto di Josh Sutter, suo coinquilino, consumatosi nel gennaio di due anni fa. Ad ucciderlo sarebbe stato lo stesso Medina, dopo aver impugnato una spada, esattamente come era solito fare nel ruolo di Cole Evans, il “Red Ranger” della tv. Questa volta però, la realtà avrebbe superato drammaticamente la finzione ed a scatenare la furia assassina di Ricardo Medina, figlio del noto pugile, sarebbe stato un momento di gelosia. La confessione dell’ex Power Ranger giunge ad oltre due anni dal ritrovamento del cadavere di Josh Sutter, avvenuto il 31 gennaio 2015. L’uomo fu trovato privo di vita all’interno del suo appartamento, ucciso da una serie di ferite provocate da un’arma da taglio. Medina fu inizialmente arrestato ma poi rilasciato quasi subito per mancanza di prove a suo carico. Un anno dopo, tuttavia, al termine del processo l’ex Power Ranger fu nuovamente arrestato ma anche questa volta riuscì a farla franca in seguito al pagamento di una cospicua cauzione a sei zeri: la libertà in cambio di un milione di dollari. Il vero colpo di scena, tuttavia, è giunto nelle passate ore, quando l’attore statunitense ha deciso, al termine di un concitato processo di vuotare il sacco e confessare l’omicidio del coinquilino. Sarebbe stato proprio lui, dunque, ad uccidere Josh Sutter a colpi di spada al culmine di una lite per questioni di gelosia. Motivo del contendere, una ex fidanzata che avrebbe accecato l’uomo al punto da sferrare vari colpi letali nei confronti del coinquilino. Ora l’ex Power Ranger rischia sei anni di reclusione, mentre la sentenza di condanna giungerà il prossimo 30 marzo, stando a quanto fatto sapere dall’ufficio del procuratore distrettuale della contea di Los Angeles.