La perquisizione dopo gli attentati a Bruxelles nel covo dei terroristi, i fratelli El Bakraoui, ma al momento non sembrano esserci state particolari svolte delle indagini o elementi importanti ritrovati nella casa, quantomeno questo quello che la Procura Belga ha affermato poco fa dopo l’operazione: la persona che era stata arrestata di fronte all’abitazione è stata subito rilasciata dopo esser stata interrogata per qualche ora. L’ultim’ora che invece arriva sul legame tra la cellula belga con l’Isis riguarda un video spuntato dello Stato Islamico e ritrae altri jihadisti belgi: due sedicenti terroristi, forse coinvolti negli attacchi di Bruxelles, sono i protagonisti del filmato diffuso oggi all’Isis sugli attentati nella capitale belga, maggior riprova del legame con Isis degli orrendi attacchi di martedì 22 marzo 2016. Il video mostra esercitazioni militari di “Abu al Qaqa al Baliijki, detto il Belga”, che declama versi del Corano mentre ascolta musica rap in francese con immagini di tiro a segno eseguito dal jihadista in una località della Siria.
Si scoprono sempre più legami tra gli jihadisti negli attentati di Bruxelles e gli stradisti di Parigi: la cellula Isis pare essere pario la medesima, con Salah Abdeslam che faceva da punto di unione tra i kamikaze che si sono fatti esplodere in Belgio e quelli del 13 novembre scorso. Poco da la Procura Federale belga ha fatto sapere che Khalid El Bakraoui, fratello di Ibrahim morto nell’attacco all’aeroporto di Zaventem, aveva affittato un appartamento a Charleroi, usato come nascondiglio dagli attentatori di Parigi. Il kamikaze del metro dunque, in attesa di scoprire l’identità del secondo ricercato dalla Procura, aveva molti legami con Salah Abdeslam e con gli altri attentatori parigini. Non solo, Khalid era ricercato dall’11 dicembre, quando un mandato di cattura europeo fu emesso dalla magistratura a seguito degli attentati di Parigi. Una flash news sulla televisione belga afferma ormai con certezza che gli attentatori di Bruxelles in fuga sarebbero due: il primo è il personaggio presente all’aeroporto assieme a Ibrahim El Bakraoui e Najim Laachraoui (quello della foto segnaletica con vestito chiaro e cappello) e il secondo sarebbe un individuo individuato dalle telecamere della entro di Bruxelles, poco prima delle detonazioni.
Dopo gli attentati di Bruxelles, il Belgio vive ancora il panico e la paralisi delle maggiori città, con l’incubo che ebbero i parigini dopo gli attacchi del 13 novembre: un uomo forse in fuga, allora era Salah, oggi ancora non si sa l’identità di questo presunto terrorista, inquadrato dalle telecamere di sorveglianza della metro mentre parlava con Khalid El Backraoui, il primo kamikaze che sicuramente si è fatto saltare sui convogli della metro belga. È stato diffuso un identikit ufficiale (clicca qui per vederlo), aveva una borsa con sé, e risulta scomparso dopo l’attentato, da cui si presume sia ancora in fuga: non sembra si tratti del terzo uomo raffigurato invece all’aeroporto (quello vestito di bianco più magro) anche lui non rintracciato e possibile kamikaze in fuga. Il panico si diffonde, e le notizie si rimbalzano e così sarà ancora per alcuni giorni fino a che la situazione su Bruxelles si clami un poco. Scuole e negozi aperti ma i trasporti paralizzati, soprattuto le metro che funzioneranno a singhiozzo anche oggi e domani. Aeroporto di Zaventem chiuso per tutto il weekend proprio per cercare al meglio ogni indizio possibile, sia sui terroristi che sulle vittime, in modo da chiarire una volta per tutte la dinamica di uno degli attentati più vili della storia europea.
A due giorni dagli attentati di Bruxelles, la situazione sui terroristi entrati in azione per i vili attacchi alla capitale del Belgio si rende più chiara, nonostante rimanga l’ombra di un possibili kamikaze ancora in fuga. Sono 4 i kamikaze entrati in scena per glia tentati del Belgio, 3 identificati e uno ancora senza identità, quantomeno diffusa alla stampa: i due fratelli El Bakraoui, di cui Ibrahim si è fatto saltare in aeroporto assieme a Najim, e Khalid invece si è fatto detonare in metro. Secondo la radio belga Rtfb però, un secondo uomo si trovava con Khalid negli attacchi alla metro belga, causando la morte di 20 persone e provocando più di 150 feriti. È stato infatti intercettato questo misterioso secondo uomo dalle telecamere di sorveglianza della metro: nelle immagini lo si vede mentre trasporta una borsa molto grossa. Ora le indagini puntano tutte s questo misterioso uomo, che si aggiunge a quello magro e vestito di bianco immortalato dalle telecamere dell’aeroporto nell’ormai famosa foto segnaletica. Intanto, arriva la notizia sull’uomo che probabilmente ha originato questi attacchi, ovvero Salah Abdeslam, la cui cattura ha fatto saltare i piani e accorciare i tempi della cellula terroristica islamica. Riporta l’Ansa come l’attentatore di Parigi ha accettata questa mattina l’estradizione in Francia, “il più presto possibile” come riferisce il suo avvocato Sven Mary, tra l’altro coinvolto in una spiacevole aggressione da parte di uno sconosciuto che lo accusava di difendere un terrorista.
C’era un secondo terrorista insieme al kamikaze che si è fatto esplodere nella metropolitana di Bruxelles. Il numero dei componenti del commando dunque sale a cinque: tre si sono fatti esplodere, degli altri due non si sa più nulla. Sembra strano che siano fuggiti, che abbiano avuto un ripensamento ma intanto le autorità li stanno cercando. Potrebbero essere morti anche loro negli attentati e ancora non essere stati identificati. A Bruxelles intanto si cerca di tornare alla normalità: le scuole sono aperte e la metro funziona solo parzialmente, dalle ore 7 di mattina alle 18 e 30. I mezzi di superficie invece funzionano. Ed è anche salito il numero delle vittime: in tutto 32 morti e 300 feriti, di cui 61 in terapia intensiva. Secondo le intelligence, gli attacchi erano pianificati per il lunedì di Pasquetta, ma i terroristi dopo l’arresto del loro compagno hanno anticipato i piani per paura di venir denunciati da lui.
Gli attentati terroristici di Bruxelles hanno colpito al cuore l’Europa intera e non solo il Belgio, ma c’è il rischio concreto che presto la scia di sangue raggiunga anche altri stati del Vecchio Continente, compresa l’Italia. A destare preoccupazione sono le rivelazioni fatte dall’Associated Press dopo aver appreso da fonti della sicurezza europee e irachene che l’Isis ha addestrato militarmente e inviato in Occidente centinaia di jihadisti. Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa statunitense, si tratterebbe nello specifico di cellule interconnesse spedite in Europa con l’obiettivo di coordinarsi per scegliere il come, il dove e il quando di futuri attacchi terroristici nello stile di quelli di Parigi e Bruxelles. Le milizie dello Stato Islamico sguinzagliate in Europa sarebbero circa 400 e, come riportato da “TgCom24”, sparse tra Germania, Gran Bretagna, Italia, Danimarca e Svezia. In questo senso tutti i governi europei stanno cercando da una parte di aumentare le misure di sicurezza e dall’altra di anticipare le mosse del nemico: a questo proposito assumono un valore importante le dichiarazioni del ministro dell’Interno inglese Theresa May, secondo cui l’intelligence britannica ha sventato 7 attentati negli ultimi 18 mesi.
In merito ai due fratelli kamikaze, Khalid e Ibrahim Bakraoui, i quali si sono fatti esplodere all’aeroporto di Zaventem nel corso degli attentati a Bruxelles, entrambi avrebbero agito per vendicare il recente arresto di Salah Abdeslam, l’unico terrorista in vita in fuga dopo gli attacchi a Parigi dello scorso novembre. A riferirlo è il sito del “Corriere.it”, riprendendo l’emittente francese Tf1, in base alla quale sarebbe stato ritrovato un testamento audio dei due kamikaze all’interno di un pc, nei pressi del covo di rue Max Roos a Schaerbeek. Nel documento in oggetto, i due uomini che si sono fatti esplodere, avrebbero annunciato la loro volontà di agire “per vendicare l’arresto di Salah Abdeslam, il 18 marzo scorso, e la morte di Mohammed Belkaid”. Khalid el Bakraoui, inoltre, secondo il New York Times, dallo scorso agosto era ricercato per terrorismo, in merito al quale era stato diramato dall’Interpol lo stato di allerta di livello rosso.
Negli attentati a Bruxelles di ieri mattina vi sono stati tra feriti, coinvolti, scappati e purtroppo morti una serie di persone di circa 40 nazionalità diverse, riferiscono le prime fonti dagli ospedali che stanno facendo un super lavoro per riconoscere e identificare i più di 270 feriti oltre che i 32 morti. Di italiani coinvolti al momento non risultano vittime, a livello ufficiale, anche se purtroppo una donna di 45 anni risulta ancora dispersa e i familiari sono alla prese con i vari riconoscimenti per confermare o meno le notizie apparse questa mattina sulla sua presunta morte. Si tratta di Patricia Rizzo, come scriviamo qui sotto, una donna che lavorava alla Commissione Europea e che era in metro ieri mattina nella tragica sequenza dei fatti durante le detonazioni. In attesa di scoprire se il suo destino è stato tragico o semplicemente riempito di una spavento terribile, sono altri tre gli italiani coinvolti nelle bombe di ieri, per fortuna tutti e 3 salvi per svariati motivi e miracolati incredibilmente. Chiara Burla, 24 anni di Varallo, Marco Semenzato padovano di 34 anni salvato dal suo computer sulle spalle mentre era in metro (bruciato quello e non il corpo dopo la detonazione) e Michele Venetico, 21 anni residente in Belgio, che lavorava allo scalo di Zaventem e che nel momento dello scoppio era fuori a fumare una sigaretta. Vite e destino, per gli attentati del Belgio e storie sono queste e molte ne verranno fuori nei prossimi giorni.
Era anche a Boston e Parigi Mason Wells, 19 anni, uno dei 270 feriti degli attacchi di Bruxelles di ieri. A raccontare la sua storia è l’agenzia di stampa Ansa. Nel 2013 il giovane era a Boston vicino al traguardo della maratona teatro dell’attentato che fece 3 morti. Poi si trovava a Parigi nel novembre scorso quando ci furono gli attacchi terroristici. Mason Wells non ha riportato ferite negli attentati di Boston e Parigi ma in quello di ieri a Bruxelles sì. Il padre del ragazzo ha spiegato alla Abc News che “ha riportato ferite da schegge, ustioni di secondo e terzo grado su viso e mani e la rottura di un tendine”. Secondo quanto riportato dall’Ansa “ci sono diversi cittadini americani ricoverati in ospedale a Bruxelles. Wells è uno dei tre missionari mormoni provenienti dallo Utah rimasti coinvolti negli attacchi di ieri. Gli altri due sono Richard Norby, ferito alla gamba, e Joseph Empey, che ha riportato diverse ferite al viso, alle mani e alle gambe”.
Continua a salire il numero delle vittime degli attentati che nelle ultime ore hanno messo in ginocchio Bruxelles, nel cuore dell’Europa. E’ quanto trapela dal Corriere della Sera che aggiorna live i fatti della giornata. E’ di poche ore fa, infatti, la notizia di una nuova vittima trovata senza vita all’aeroporto di Zaventem. A riferirlo, secondo il quotidiano torinese, sarebbe stata l’agenzia di stampa Belga. Con il ritrovamento del nuovo corpo, il numero delle vittime sale a 32, mentre i feriti sarebbero oltre 270. Si tratta, come è ovvio che sia, di un bilancio non definitivo destinato purtroppo a salire nel corso delle prossime ore. Intanto, come annunciato in apertura della seconda parte de La vita in diretta, il programma pomeridiano di Rai 1, da indiscrezioni si apprende che la terza persona ripresa dalle telecamere dell’aeroporto di Bruxelles sarebbe ancora in fuga. L’uomo avrebbe lasciato un borsone contenente un ordigno, fatto poi esplodere dagli artificieri. Come scrive anche “Quotidiano.net”, si sarebbe trattato dell’esplosivo più potente destinato quindi a rendere ancora più grave il bilancio delle vittime.
E’ di 32 morti il bilancio ad oggi delle vittime degli attentati a Bruxelles. Ieri dopo le due esplosioni nella capitale belga, quella all’aeroporto e quella alla metropolitana, erano state contate 34 vittime, numero poi sceso a 31. Oggi il numero è salito a 32. Tra le vittime potrebbe esserci anche un’italiana, al mmento dispersa: si tratta di Patricia Rizzo, un’impiegata presso un’agenzia della Commissione dell’Unione Europea. I feriti sono 270. Tutte le vittime, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Ansa, sono state ricordate stamattina in Place de la Bourse, con un minuto di silenzio. Intanto a Bruxelles c’è ancora allerta massimo: le scuole hanno aperto regolarmente e anche la maggior parte dei trasporti pubblici funziona mentre l’aeroporto è ancora chiuso e lo sarà anche domani. All’aeroporto di Charleroi, il secondo scalo della città, c’è stato un falso allarme bomba su un’auto sospetta.
Dopo la conferenza stampa sugli attentati di Bruxelles ha parlato il procuratore generale federale della capitale del Belgio che ha fornito le ultime novità, spendibili via stampa, sugli attacchi e le bombe di ieri mattina: innanzitutto il ricercato Najim Laachraoui è ancora in fuga e pare sia uno degli attentatori e non è stato arrestato come alcune fonti di agenzia avevano lanciato questa mattina. Ma sopratutto, questa la novità più importante riguarda il numero ufficiale di attentatori terroristi in azione ieri: al momento la procura federale ritiene che siano 4 i kamikaze coinvolti negli attentati di Bruxelles, tre sono morti e un quarto è il ricercato Najim Laachraoui, l’uomo giovane vestito di bianco con il cappello nella foto diffusa ieri mezzo stampa sugli attentatori allo scalo di Zaventem prima degli attentati. Dei tre kamikaze, ha spiegato il procuratore Frederic Van Leuw, solo due al momento sono stati identificati e si tratta dei fratelli Khalid e Brahim el-Bakraoui, ma è mistero sul terzo attentatore morto che ancora non si è trovato. Potrebbe trattarsi di quella seconda esplosione da alcuni udita nell’aeroporto pochi secondi dopo la prima davanti al banco della American Airlines. Intanto, è astato trovato un altro cadavere nello scalo di Bruxelles, lo riferisce un’agenzia belga da fonti affidabili e farebbe salire la conta delle vittime nelle stragi belghe a 32 persone.
Nelle varie notizie sugli attenti di Bruxelles spunta una doppia novità sul caso della possibile vittima italiana: dopo le parole di Lupi e Renzi sulla possibile, ormai probabile vittima italiana tra le persone incastrate della metro dopo le bombe di ieri mattina, spunta un’altra donna italiana dispersa, questa volta con un nome. Si tratta di Patricia Rizzo, impiegata presso un’agenzia della Commissione Ue: famigliari ed amici la stanno cercando in tutti gli ospedali della città, con la viva speranza di trovarla ancora in vita tra i 200 e passa feriti che gli attacchi terroristi del Belgio hanno provocato. In un post su Facebook ne dà notizia il cugino, come riporta il sito de Il Fatto Quotidiano, che chiede aiuto per le ricerche. Strana la vicenda, visto che nel giro di poche ore sono ben due le donne italiane impiegate in agenzia della Commissione Ue che sono balzate agli onori della cronaca: se si tratta della stessa persona ancora non si sa, nel frattempo si sa che Patricia Rizzo è scomparsa e al momento non ci sono conferme sulle sue condizioni. È stato invece ritrovata in questi minuti il “testamento” di uno dei due kamikaze esplosi ieri in Belgio, il primo dei fratelli Ibrahim el-Bakraoui ovvero quello saltato in aria in aeroporto. Nelle prossime ore e aggiornamenti tutte le novità sul contenuto di questa sorta di testamento e ovviamente di tutte le novità sulle ricerche delle donne italiane scomparse.
Le persone uccise e ferite negli attentati di Bruxelles di ieri sono di 40 nazionalità diverse come riferito ieri dal ministro egli Esteri belga Didier Reynders. Tra loro ci sarebbe anche una donna italia di 45 anni che lavorava in un’agenzia all’interno del Parlamento Europeo e che viveva in Belgio da anni. La donna sarebbe stata vittima della bomba scoppiata nella metro . Stando a quanto riferito da Maurizio Lupi all’uscita da Palazzo Chigi, la dona “prendeva normalmente la metropolitana e dovrebbe essere tra le vittime della metro ma la violenza dell’esplosione ha reso le vittime irriconoscibili”. Attualmente i familiari della donna si troverebbero a Bruxelles con il console per il riconoscimento della salma.
Agenzia lancia novità sugli attentati a Bruxelles, dopo le bombe in Belgio che hanno terrorizzato il mondo intero ieri: i due fratelli kamikaze che si sono fatti scoppiare ieri erano in compagnia di un terzo uomo, stando alle immagini diffuse e all’allerta terrorismo da caccia all’uomo che si è sviluppata ieri. Ebbene, arriva la notizia davvero pochi secondi fa che Najim Laachraoui, il fuggitivo, è stato arrestato dalla polizia belga questa mattina ad Anderlecht. Lo annuncia un dispaccio di agenzia del giornale belga Derniere Heure sul proprio sito online e potrebbe davvero essere la svolta immediata dopo i vili attentati di ieri mattina: i fratelli al-Bakraoui, Khalid e Brahim, sarebbero invece gli altri due responsabili degli attacchi. Secondo la tv pubblica belga RTBF, i due si sono divisi dopo esser stati inquadrati dalle telecamere che tutto il mondo ha visto ieri sera: il primo si è fatto saltare nella metropolitana mentre Brahim è rimasto in aeroporto di Zaventem e si è fatto saltare alle 8 del mattino provocando 14 morti e una cinquantina di feriti. Ovviamente nelle prossime ore daremo conto delle notizie che arrivano da Anderlecht con la cattura del terzo e forse ultimo terrorista in atto a Bruxelles, probabilmente era l’artificiere del gruppo. Intanto purtroppo si è diffusa la notizia dalla Farnesina che potrebbe esserci una vittima italiana: sarebbe una donna che era nella tragica metro in questa mattina tremenda che ha passato Bruxelles, anche qui nelle prossime ore potremo saperne di più con le conferme che sono in corso in questo momento.
E’ paura per gli attentati a Bruxelles avvenuti ieri mattina. Stando alle ultime comunicazioni delle autorità belga, riportate dalla BBC, lo scoppio della bomba delle 8:00 all’aeroporto Zaventem e delle 9:11 alla metropolitana di Maelbeek, avrebbe provocato almeno 31 morti, di cui 11 all’aeroporto e 20 alla metropolitana. Fra i 187 feriti si trovano anche tre giovani italiani che secondo le ultime comunicazioni sono stati medicati e già rilasciati. L’attentato è stato rivendicato, come riporta l’agenzia Amaq e l’Internazionale, dal gruppo Stato islamico che avrebbe annunciato ulteriori ripercussioni. Il governo belga si trova ora in stato di massima allerta e si stanno eseguendo le operazioni di controllo su tutti gli eventi o oggetti considerati sospetti. A causa degli eventi è stata chiusa la frontiera che divide il Belgio dalla Francia e sono stati chiamati sul campo 600 poliziotti aggiuntivi per controllare sia il confine che i mezzi preposti al trasporto pubblico. Rimane per ora non confermato il timore che gli attentati a Bruxelles possano essere collegati in qualche modo con l’arresto di Salah Abdeslam, avvenuto 4 giorni fa e responsabile dell’attentato che ha colpito Parigi il 13 novembre. E’ paura anche qui in Italia dove la popolazione si chiede già se anche il nostro Paese potrebbe diventare uno dei bersagli. Il Ministro dell’Interno Angelino Alfano, riporta Repubblica, ha dichiarato: “in Italia allerta rimane a livello 2. Ci saranno altre espulsioni”. Ha affermato inoltre che è “necessario dotarsi di un sistema di controlli integrato di tutti i Paesi Ue”. Nella conferenza stampa svolta al Viminale dopo il Comitato di ordine e sicurezza nazionale, Alfano ha aggiunto che verranno implementati i “presidi dei luoghi più esposti a rischio”. Nel frattempo a Napoli è stato arrestato Aziz Ehsan, un presunto terrorista di 46 anni e cittadino iracheno che secondo le autorità francesi e belghe sarebbe in contatto con gli esponenti dello Stato islamico. Confermati anche i controlli che verranno effettuati su Internet, così come Parigi sta rafforzando la sicurezza dell’aeroporto Roissy-Charles de Caulle. Poco dopo le esplosioni di Maelbeek, sono stati inoltre sospesi i voli che da e verso l’aeroporto belga Zaeventem. Rafforzati anche i controlli sulle ambasciate belga presenti in Italia ed al Vaticano, olte che sugli istituti culturali e sulle residenze dei diplomatici