La Chiesa cattolica celebra oggi San Giovanni da Capestrano, conosciuto anche come Giantudescto. Nato il 24 giugno del 1386 a Capestrano, piccolo comune, attualmente di un migliaio di anime, dell’Aquila, morì il 23 ottobre del 1456. Inizialmente, veniva celebrato il 28 marzo, ma il nuovo Calendario ne ha collocato la festività nel giorno effettivo della morte. Assieme a San Bernardino da Siena, viene rappresentato, nelle opere d’arte del ‘400, con lo stemma di Cristo Re. Fu un religioso, appartenente all’Ordine dei Frati Minori Osservanti.
La Chiesa lo venera come santo e patrono dei cappellani militari e dei giuristi. Figlio di un barone tedesco e di una dama abruzzese, si laureò a Perugia in utroque iure, espressione utilizzata ai tempi per indicare la laurea in entrambi i diritti dell’epoca, quello civile e quello canonico. Della città, dove divenne uno stimato giurista, fu nominato governatore da Ladislao di Durazzo fino alla conquista da parte dei Malatesta, che lo imprigionarono. Fu in carcere che si convertì, meditando sulla vanità del mondo. Da libero, decise di prendere i voti e di far annullare il proprio matrimonio. Entrò in stretto contatto con San Bernardino,che difese strenuamente quando venne accusato di eresia. Contribuì all’evangelizzazione dell’Europa settentrionale e dell’est. In particolare, si trovò a combattere l’eresia dei fraticelli (dei quali il Papa lo nominò inquisitore), degli hussiti e l’usura praticata da gran parte egli ebrei del tempo. Divenne consigliere del governatore Giovanni Hunyadi, in Transilvania e nel 1456 venne incaricato dal Papa di predicare la Crociata contro i musulmani che avevano invaso i Balcani. Riuscì, attraverso la sua predicazione, ad arruolare migliaia di volontari. Capeggiandoli, quando ormai aveva 70 anni, diede con essi l’assedio a Belgrado. «Colui che ha iniziato in voi quest’opera buona, la porterà a compimento», era il motto con il quale esortava i soldati. «Sia avanzando che retrocedendo, sia colpendo che colpiti, invocate il Nome di Gesù. In Lui solo è salute!», andava, inoltre, gridando, tra i soldati.
Dopo undici giorni e altrettante notti, in cui San Giovanni non abbandonò il campo una sola volta, la sorte volse in favore dei crociati, che riuscirono a mettere in fuga l’esercito turco. Tre mesi dopo,il santo morì a Villaco, nel sud dell’Austria. Fu papa Alessandro VIII, il 16 ottobre 1690, a canonizzarlo.