E’ già arrivata l’influenza? In effetti a guardarsi in giro per le strade e negli uffici si notano già parecchie persone fazzoletto in mano e starnuti continuo. Gli esperti dell’istituto di microbiologia e virologia dell’università di Parma hanno infatti identificato il primo virus influenzale della stagione 2012-13. E’ un virus di categoria B riconosciuto dall’esame dei liquidi biologici di una persona con problemi respiratori. Ilsussidiario.net ha chiesto al professor Fabrizio Pregliasco se ci troviamo davanti alla prima pandemia e cosa dobbiamo fare per prevenire l’influenza. “Innanzitutto” ha detto “quello che è stato isolato è uno dei due tipi di virus che ci aspettavamo. Teniamo conto che ci sono due tipi di virus: quello A è quello che provoca la pandemia cosiddetta, quello che ha capacità di diffusione maggiore e che preoccupa di più. Il virus di tipo B invece è un comprimario che inizia prima e guarda caso lo ha fatto come dimostra quanto hanno individuato gli esperti dell’università di Parma”. Pregliasco però vuole essere chiaro su un aspetto preciso: “Devo però precisare che non si tratta di un anticipo di stagione, ma quanto è stato individuato è la dimostrazione della capacità che oggi abbiamo grazie alla rete di sorveglianza dell’influenza di essere più precoci e individuare i primi fuocherelli”. Dunque niente pandemia e milioni di persone a letto? Pregliasco precisa che l’ondata di influenza vera arriverà come di consueto ai primi di dicembre. Però, aggiunge, abbiamo la conferma che il virus influenzale non è limitato alla sola stagione invernale, ma è sempre in azione. “Però di inverno si diffonde maggiormente perché i fattori di rischio come la temperatura bassa che è quella che facilita la diffusione della malattia nella popolazione, è maggiore. Però è vero che esiste un costante fuocherello anche d’estate ma senza quella rilevanza quantitativa dell’inverno”. E’ bene dunque stare sempre allerta e prevenire: “Non abbiamo ancora la vera influenza quantitativa ma abbiamo casi di influenza. Sono virus che si avantaggiano dagli sbalzi tecnici. Dunque usare regole di buon senso come l’attenzione agli sbalzi termini, approciarci alla vaccinazione ai primi di novembre perché l’influenza è stata identificata come malattia a rischio basso ma la sua dimensione è che può colpire soggetti fragili e dunque può essere causa di mortalità”. E non dimentichiamoci, aggiunge Pregliasco, delle cinque regole di Topo Gigio. Lo spot usato dal ministero un paio di anni fa per avvertire dei pericoli di pandemia influenzale è dunque ancora valido.
Ecco quali sono le regole di Topo Gigio: lavarsi con cura e spesso le mani con acqua e sapone; coprire il naso e la nocca con un fazzoletto quando si tossisce o starnutisce e gettarlo subito nella spazzatura; se ci si dimentica di lavassi le mani, non toccarsi gli occhi, naso o bocca: il virus dell’influenza si trasmette così; ricordarsi di aprire sempre le finestre per cambiare l’aria: se si ha febbre, raffreddore, difficoltà respiratoria, tosse e mal di testa restare a casa e chiamare il medico di famiglia.