“C’è un’intera generazione di giovani donne che, da anni, crede ciecamente a quanto scrivi nelle tue canzoni. Questa schiera di ragazze da tutta la vita apre la finestra con la speranza di trovare una trave appesa al cielo con seduto sopra un ragazzo che canta loro una serenata, invece, vedono il loro dirimpettaio in mutande che si gratta il sedere mentre si fa il caffè.” Inizia così su Facebook una lunga lettera aperta che una 61enne di Milano, Anna Zucca, ha dedicato all’idolo musicale di tante teenager, Lorenzo Jovanotti. E l’accusa è precisa: se Anna non è ancora nonna, è perché le relazioni magiche e idealizzate che Jovanotti canta da decenni nelle sue canzoni semplicemente non esistono nella vita reale: le aspettative diventano troppo alte e alla fine i rapporti d’amore che decollano davvero si contano sulle dita di una mano. Una generalizzazione spiritosa e una polemica divertente che sono diventate però rapidamente virali, tanto che il post della signora Anna ha fatto il giro d’Italia con migliaia di condivisioni.
LA RISPOSTA DI JOVANOTTI
«Doveva essere un gioco scherzoso tra me e mia figlia Alice, che ha 35 anni ed è una fan sfegatata di Jovanotti» ha spiegato la signora Anna, che non si aspettava tutto questo clamore. Jovanotti però è stato al gioco e ha risposto con un post su Facebook: “ Grande Anna! in questi giorni la tua lettera me l’hanno segnalata in tanti, dicendomi che ti devo rispondere assolutamente! Prima però ho una partita di calcetto tra ciclisti contro maratoneti, un giro in moto, la schedina del totocalcio, la terza stagione di Narcos e un disco da finire per cui ti risponderò magari domani (…) E per quel tuo proposito di diventare nonna non avere fretta, io punterò fino all’ultimo a scrivere canzoni in cui le ragazze sono magiche e le nonne sono belle come nelle foto da ragazza, e posso portare delle prove che i miei pezzi sono realistici, sono documentari in musica più che canzoni. E chi prova a contraddirmi lo stendo con una fiatata. Ciao e grazie, la tua lettera mi ha fatto pensare cose belle.”