Un fedele ha ricevuto la comunione, ma invece di portare la particola alla bocca l’ha messa in tasca. Questo è quanto successo in una parrocchia di Pordenone qualche giorno fa durante una celebrazione. Non si sa quale fosse il motivo per il quale l’uomo abbia agito così, se per portare l’ostia consacrata a un malato o per fini molto meno nobili, ma fortunatamente una donna si è accorta che l’uomo stava mettendo in tasca la particola, mentre rientrava tra i banchi e lo ha prontamente invitato ad assumere l’ostia. Il fatto è stata l’occasione per il parroco del Duomo di Pordenone a richiamare i fedeli sulle giuste modalità con cui è bene accostarsi alla comunione. I fedeli, infatti, dovrebbero comunicarsi in maniera ben “visibile” al sacerdote, ricevendo la particola alla bocca o in mano, per poi assumerla subito. Quando invece fosse desiderio di qualcuno portarla a un malato o a qualcuno impossibilitato a recarsi in Chiesa, il fedele dovrebbe avvisare i sacerdoti, perché ci sono preti e ministri straordinari dedicati appositamente a questo servizio e designati apposta, nonché istruiti al farlo nelle giuste modalità. Non si tratta di un’inutile rigidità delle regole o dell’etichetta, ma queste norme, sono state fatte appositamente per evitare che l’ostia consacrata possa essere portata al di fuori della chiesa per utilizzi profani, come ad esempio riti satanici. Proprio per questo motivo, il Papa, ha chiesto espressamente che durante le Messe da lui celebrate, i fedeli ricevano la comunione solo direttamente alla bocca, per facilitare il controllo ed evitare incidenti o possibili profanazioni.